Capitolo 1 - Jane o Jennifer?

27 1 0
                                    

"Jennifer?" pronunciò Katherine scioccata, con le tazzine tutte per terra.

"Katherine, sicura di sentirti bene? Perché mi hai chiamato Jennifer?" chiese Jane, confusa.

"Dove hai preso quella bambolina?" continuò a domandare la giovane, indicando tremante la mano della ragazza.

"È solo una bambolina di porcellana..." rispose aggrottando le sopracciglia.

"Chi te l'ha data?" - le chiese nuovamente, con un tono di voce severo e inflessibile che Jane trasalì leggermente, andando a sbattere contro l'angolo del camino. Quindi, cambiò subito la sua espressione. - "Scusami, non volevo spaventarti. Ma è.... davvero importante che tu me lo dica."

Jane si riprese e annuì anche se abbastanza disorientata. "Le responsabili della casa-famiglia permettevano di tenere una cosa sola appartenente alla nostra 'vecchia' vita. Scelsero per me questa bambolina... So che me la regalarono i miei genitori, nient'altro."

Katherine appoggiò in fretta il vassoio e pian piano si avvicinò per analizzarla meglio, schivando i cocci di ceramica per terra. I fili che formavano i capelli erano biondi e ricci e presentava un vestito abbinato al cappello color petrolio. Kat si ricordava bene di quando la mamma cucì quell'abitino sulla bambola, non ne esistevano di copie perché era stato fatto a mano.

Kat poi alzò gli occhi sulla ragazza davanti a sé. Le guardò, come se fosse stata la prima volta, i capelli neri, gli occhi azzurri e la cicatrice sulla fronte. "Allora sei tu... Come ho fatto a non pensarci prima?" mormorò sull'orlo di un pianto dovuto alle emozioni forti.

Tutti quegli anni a cercare Jennifer Deen, per scoprire infine che semplicemente il suo nome era stato cambiato in Jane Walker. Tempo sprecato a ricordare la sua 'occhietti azzurri', senza accorgersi di averla avuta per settimane sotto il tetto di casa Schneider.

"Chi? Chi sarei io?"

Katherine a quel punto sorrise e si fece scappare un paio di lacrime: "Sei mia sorella... Jennifer."

-----

Derek dopo aver poggiato nella sua camera le valigie non perse tempo per rimettersi in viaggio. Aveva troppe questioni da risolvere e approfittò di quei giorni festivi per schiarirsi la mente una volta per tutte.

Durante il soggiorno a Peekskill ne approfittò per ultimare le sue ricerche sull'incendio. E purtroppo, i suoi dubbi in parte si confermarono.

Ma si sarebbe dovuto dirigere a casa Patterson se avrebbe voluto ricevere delle risposte certe.

Inizialmente era scettico all'idea, tuttavia dovette ricredersi subito perché se c'erano delle persone in grado di aiutarlo a mettere a posto i pezzi del puzzle beh... quelli erano Dylan e Caleb Patterson.

Non chiese passaggi ad Elbert, si mise semplicemente di nuovo nella sua macchina e dopo un'oretta arrivò alla proprietà Patterson. Una vivace struttura gialla faceva da protagonista, al che lui si avvicinò sperando di riuscire a beccare entrambi i gemelli.

Al suo ingresso una campanella suonò e subito una giovane ragazza uscì allo scoperto da una porta dietro il bancone e si rivolse a lui educata: "Buonasera, signore. Cosa desidera?"

"Salve, in realtà sono qui per parlare con Dylan e Caleb. Loro sono in casa?"

"Sì, oggi non lavoravano. Li avviso, lei è...?"

"Derek Schneider."

Derek non ci mise molto per ritrovarsi seduto intorno ad un tavolo rotondo circondato da i due fratelli, che nella fattispecie erano accorsi preoccupati per Katherine. Insomma, se non si trattava della Deen quale altro poteva essere il motivo per cui uno Schneider si trovava nella loro casa a Cold Spring, di sera in aggiunta.

CloseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora