Sono con Albe in sala 4 mentre aspettiamo che la nostra professoressa ci raggiunga.
Ancora non sappiamo il motivo per il quale ci ha convocati insieme ma spero sia qualcosa di positivo."Ciao ragazzi, come state?" la Pettinelli fa il suo ingresso in sala, accomodandosi dall'altro lato del plexiglas.
"Bene grazie" rispondiamo in coro io e il cantante, curiosi di sapere ciò che ha da dirci.
"Ho una bella notizia per voi, spero" inizia lei ridacchiando leggermente "Un bel duetto su 'non me lo so spiegare' nella versione di Tiziano Ferro e Laura Pausini. Sono convinta che possiate creare qualcosa di bello" annuncia facendomi spuntare un piccolo sorrisino.
Non faccio in tempo a rispondere che mi sento tirare su, ritrovandomi tra le braccia di Albe.
"È stra bello" esclama facendomi fare una giravolta per poi rimettermi giù, mantenendo comunque un braccio sulle mie spalle.
"Si, è stra bello" ripeto ridendo, con il cuore che scoppia di gioia.
"Mi fa piacere che l'avete presa così bene, ho aspettative altissime, non deludetemi!" la Pettinelli ci avverte prima di lasciarci soli con la vocal coach, non vedo l'ora di iniziare a provare._
Stiamo registrando la puntata, Michele si sta esibendo e appena finirà, toccherà a me e ad Albe.
Sono emozionatissima, ci abbiamo lavorato tanto e non vedo l'ora di farlo sentire a tutti.
Quando il ballerino finisce la sua esibizione, Albe mi prende per mano portandomi al centro del palco, la lascia solamente per sedersi nello sgabello di fronte al mio."Un po' mi manca l'aria che tirava o semplicemente la tua bianca schiena. E quell'orologio non girava, stava fermo sempre da mattina a sera, come me lui ti fissava" inizio a cantare, incatenando il mio sguardo con quello del ragazzo davanti a me, estraniandomi totalmente da tutto il resto.
"Io non piango mai per te, non farò niente di simile, no mai. Si, lo ammetto, un po' ti penso ma mi scanso, non mi tocchi più" continua lui, non distogliendo lo sguardo dal mio, mentre una scarica di brividi attraversa la mia schiena."Solo che pensavo a quanto è inutile farneticare, credere di stare bene quando inverno è te. Togli le tue mani calde, non mi abbracci e mi ripeti che son grande, mi ricordi che rivivo in tante cose" canto nuovamente io, questa volta alzandomi in piedi con Albe che mi segue. Ci avviciniamo, fermandoci a pochi centimetri di distanza, poi allunga la sua mano fino a prendere la mia e stringerla forte.
"Case, libri, auto, viaggi e fogli di giornale che anche se non valgo niente perlomeno a te ti permetto di sognare e se hai voglia di lasciarti camminare..." riprende lui, mentre lascia la presa sulla mia mano solamente per lasciarmi qualche carezza delicata sul viso.
"Scusa sai non ti vorrei mai disturbare ma vuoi dirmi come questo può finire? Non me lo so spiegare io" finiamo di cantare insieme poi Albe, con un gesto veloce, mi tira verso di sé e mi lascia un piccolo bacio a stampo, un po' più lungo del normale.
Sorrido nel bacio inaspettato e per un attimo mi dimentico della gara, del pubblico, dei giudici e delle telecamere.
Mi dimentico di tutto, concentrandomi solamente sulle sensazioni straordinare che mi fa provare.
Ad interrompere la nostra bolla, ci pensa l'applauso del pubblico, ci stacchiamo imbarazzati mentre ritorniamo alla realtà._
"Quindi hai cambiato l'esibizione, mh?" dico ironicamente, affacciandomi nella camera di Albe.
Dopo il bacio, ovviamente in puntata non c'è stato modo di parlarne, quindi ora che siamo tornati in casetta ne approfitto.
"Mi sono lasciato trasportare un po' troppo dalle emozioni" ammette, invitandomi a sedermi accanto a lui, e così faccio.
"Quindi l'hai fatto solo per la canzone o per qualcos'altro?"
"L'ho fatto perché mi piaci da impazzire, scema" confessa e appena cerco di replicare, vengo interrotta dalle sue labbra che si posano delicatamente sulle mie.
Questa volta, però, approfondisce il bacio, chiedendo l'accesso con la lingua che io non esito un secondo a dare.
"Mi piaci tantissimo" mi stacco dal bacio solo per sussurrare questa frase per poi riunire le nostre labbra.
Chi l'avrebbe mai detto che ci serviva un duetto per dichiararci l'uno all'altra.