Dal pomeriggio che i due bambini trascorsero insieme nel parco ne seguirono tanti altri in cui le conversazioni si facevano sempre più lunghe, sempre più specifiche, ponendo le basi che stavano trasformando il loro rapporto in una solida amicizia.
Lily non si era mai sentita così felice, soprattutto nell'ultimo periodo difficile con sua sorella, non solamente per le meravigliose scoperte che aveva fatto e di cui aveva ancora solo una rappresentazione mentale, ma anche perché il tempo trascorso con Severus le aveva permesso e le stava tutt'ora permettendo di conoscerlo sempre meglio e poter notare la persona estremamente intelligente che era; c'era però un lato di lui che le piaceva particolarmente: la sua timidezza (che prima aveva erroneamente associato al suo essere impacciato), lo rendeva in realtà così dolce, così gentile nei modi di fare, nel modo di porsi.
Effettivamente era ben diverso dalle dicerie sulla sua famiglia... a proposito di famiglia, Lily aveva accennato riguardo alla propria, ma si accorse di non aver, però, mai sentito nessuna parola uscire dalla bocca del suo amico riguardo la sua.
Forse la mancata occasione, dato che il loro argomento principale era la scuola ed il mondo magico di cui presto sarebbero entrati a far parte, però le sembrò ugualmente strano; tuttavia, non voleva insistere... almeno per il momento: magari lui non se la sentiva, essendo con tutta probabilità un argomento spinoso da affrontare, ma di certo lei non voleva abbandonarlo.
La bambina era appena rientrata in camera sua dopo essere tornata da una mattinata di scuola babbana (ormai usava quel termine per distinguere maghi e non maghi); mentre sistemava la propria roba, la sua mente era già occupata da un altro bellissimo pomeriggio che avrebbe trascorso in compagnia di Severus... i suoi pensieri vennero però interrotti dal rumore dell'anta della porta che si mosse.
Due figure apparvero davanti a Lily: il signore e la signora Evans, dopo averle sorriso e salutato dandole un buon rientro a casa, le chiesero se potevano parlarle; la secondogenita notò subito le espressioni abbastanza tirate dei genitori, ad ogni modo annuì e prese posto a sua volta tra le madre ed il padre già seduti sul bordo del materasso.
I due coniugi si scambiarono una rapida occhiata complice: il signor Evans mancava spesso da casa per lavoro, se avesse iniziato a parlare lui Lily avrebbe potuto spaventarsi o intimorirsi al punto di chiudersi in se stessa, ragion per cui acconsentì a lasciare la prima parola alla moglie.
"Tesoro" iniziò la donna, cercando il modo diretto migliore per entrare nella conversazione; tirò un leggero sospiro "Sai che noi riponiamo la massima fiducia in te. Sei una brava bambina, sei perspicace, intelligente... bella! E sai pure molto bene che non ci piacciono le bugie, così come non ci piace quando o tu o Petunia ci nascondete delle cose importanti perché ci preoccupiamo per voi. Abbiamo saputo che trascorri quasi tutti i pomeriggi al parcogiochi e questo va benissimo..." fece una breve pausa in cui studiò a fondo ogni reazione della figlia minore, ma nel viso della rossa non vi era traccia di ansia o di improvvisa agitazione, almeno in apparenza; la donna passò poi al sodo, sempre con delicatezza e fermezza "Non sei sola lì, giusto? Hai conosciuto un bambino, non è vero?"
Lily annuì di nuovo.
"Come si chiama? Ti va di dircelo?" intervenne pacatamente suo padre, inclinando maggiormente il capo verso la figlia.
"Severus"
"E ti trovi bene con lui? Cosa fate quando siete insieme? Parlate di qualcosa in particolare?" proseguì di nuovo la signora Evans: in realtà già era a conoscenza di chi fosse il bambino in questione, ma voleva fosse Lily ad aprirsi senza segreti e verificare così la veridicità di quanto raccontatole dalla figlia maggiore; come faceva sempre in simili occasioni, la donna ascoltava entrambe le versioni prima di giungere ad una conclusione definitiva: lei stessa si sforzava ogni giorno di insegnare alle bambine di non giudicare in maniera affrettata.
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Severus Snape And The Marauders (IN PAUSA)
Fanfic"Capisco" proseguì lo sconosciuto "So bene come ci si sente ad essere sottomessi. Quando sei temuto per i tuoi talenti" "Lo sai davvero?" sussurrò in risposta il ragazzo, sollevando entrambe le sopracciglia, lasciando trasparire una finissima punta...