Cara mamma, caro papà,
So già che quando troverete questa lettera io non ci sarò più.
So già che quando troverete il mio corpo esanime piangerete.
Ma io devo farlo.
Non sentitevi in colpa, non è colpa vostra, è colpa della vita, che è stata troppo dura con una ragazza troppo fragile.
Me ne vado perché ho provato troppo dolore per la mia giovane età.
Mi perderò delle cose meravigliose della vita, lo so già. Però non bastano a farmi andare avanti.
Lo so che non proverò mai il piacere della maternità, dell'amore, della vera amicizia.
Ma il dolore che mi ha trafitta in questi anni è stato troppo, abbastanza da convincermi che nessun bene eguaglierà il male.
Quindi non piangete se me ne sono andata. No, non fatelo, sorridete. Siate felici. Io da lassù veglierò su di voi fino a che non mi raggiungerete. Io starò bene.
Non vi preoccupate di dare spiegazioni. Le darò io solo a chi mi interessa che sappia.
Sapete genitori? Mentre scrivo sto piangendo, perché tutto sommato mi dispiace lasciarvi, ma non ce la faccio più. Non reggo più tutto il dolore che provo.
Quindi vi dico arrivederci.
Perché ci rivedremo un giorno, in un posto senza dolore.
Vi ho voluto, vi voglio e vi vorrò sempre bene.
Con amore infinito,
Vostra figlia.
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Lettere di una ragazza morta
Ficción GeneralArriva un momento della vita, dove la speranza non è l'ultima a morire, ma la morte è l'ultima speranza.