"ora andatevene e lasciatela respirare" dice Matilde, sempre in rigoroso corsivo
mentre provo a capire qualcosa
con me rimangono solo Anastasia e Matilde ma, prima di uscire dalla camerata, Lorenzo mi volge uno sguardo triste"tutto ok?" mi chiede la mia amica un po' preoccupata
"sisi... tutto bene"
"che è successo?" domanda Anastasia, che apre la bocca per la prima volta dal mio svenimento
"Meg... è morta Meg" rispondo tirandomi in su per appoggiare la schiena al muro
"chi è Meg?"
"Meg è il mio cavallo"
"oh... mi dispiace"
"però ha anche partorito... quindi..."
"ma è fantastico no?" fa Matilde applaudendo come una bimba contenta
Anastasia le tira una gomitata
"lascia stare Ani, va bene, in effetti è una cosa buona" la giustifico accennando un sorrisino, ma con ancora gli occhi tristi
"guarda che Lorenzo è pentito... molto" comincia il discorso Anastasia "quando sei svenuta si è precipitato da te... è stato quello che si è preoccupato di più praticamente
"non ne voglio parlare, sai, magari sono pure cornuta"
"questo no, non credo che Lorenzo lo farebbe"
io alzo le spalle e mi alzo
quando arrivo in Sala Relax tutti mi hanno guardata, forse per controllare se stessi bene, ma lì ho notato solo lo sguardo di Lorenzo, seduto sul divano con le braccia appoggiate alle ginocchia e la faccia tre le mani
l'ho squadrato dalla testa ai piedi e dai piedi alla testa, lui era fermo a guardarmi, aspettando una mia reazione, poi si è alzato prendendomi dal polso e portandomi in corridoio
"senti, ho sbagliato, ma non puoi trattarmi così" dice
"si che posso"
"no! davvero, è davvero crudele da parte tua"
"indovina? non me ne frega un cazzo"
"perfavore" ok, in quel momento il mio cuoricino ha fatto crack
"va bene"
a Lorenzo spunta un sorriso, mi prende il viso con la mano e mi bacia, ok, lo amo... gli ho messo una mano dietro alla testa, ed è andato avanti per un po', non fosse che Maria Sofia e Sara ci hanno interrotte
"scusate" tossisce Maria Sofia
istintivamente mi stacco
"si?" chiedo facendo finta di niente
"mica avevate litigato?" domanda, alzando un sopracciglio
"si..." rispondo
"quindi presumo che abbiate fatto pace(?)" continua con l'interrogatorio
"si..." fa Lorenzo, grattandosi la testa per l'imbarazzo
[...]
"comunque se non vuoi parlare di quello che è successo prima va bene" dice Lorenzo
era sera tardi ed io stavo sdraiata sul letto di Lorenzo assieme a lui, avevo la testa appoggiata al suo petto e il suo braccio mi circondava le spalle
"di che stai parlando?"
"della lettera... sei svenuta per quello no?"
"oh sì... Meg... è morta... ma non mi va di parlarne, cambiamo argomento?" chiedo
"si, certo" risponde alzandosi e cercando qualcosa sotto il materasso "guarda qui" mi dice sventolandomi davanti agli occhi una bustina trasparente di erba, dovrebbero essere un paio di grammi più o meno
"dove l'hai presa?" chiedo alzandomi
"non la vuoi?" domanda sicuro del fatto che l'avrei contraddetto
"nono... ma come-"
"ogni mago ha i propri segreti"
"ogni tossico vorrai dire" sussurro, ma abbastanza forte da farmi sentire
"eii, il tuo tossico amo" fa baciandomi, un bacio che io ovviamente ricambio
quando ci stacchiamo la mia fronte e la sua sono appoggiate l'una all'altra e i nostri nasi si scontrano
chissà come cazzo si sarà procurato quella roba
ad un certo punto allungo la mia mano per afferrare la sua, o almeno questo è quello che Lorenzo ha creduto, perché non appena le nostre mani si sono toccate ho provato a fregargli la bustina
"quindi... ci stai giusto?" chiede conferma
"si, certo! chiedi pure?"
siamo andati sul balcone all'aperto, per far si che non si sentisse così tanto l'odore
Lorenzo prende la cartina e, mente la lecca, mi guarda, poi mi passa la canna
"hai solo questa?" domando facendo un tiro
"no" si limita a dire "non è la prima vero?" chiede
"no" rispondo a mia volta "non è la prima"
oggi c'è la luna piena e si vede benissimo, attorno ad essa ci sono delle nuvole che coprono le stelle
"non hai le pupille dilatate" mi informa
"tu solo un po', ma gli occhi sono molto arrossati"
"come sempre"
"allora anche tu l'hai già fatto"
"esattamente" risponde ancora intento a girarsi la cartina
dopo aver finito la canna ce ne torniamo in camera e io vado subito a dormire perché, il giorno seguente, la sorvegliante ci avrebbe svegliate con quella maledettissima campana
[...]
durante l'ora Maggi ci comunica che ci sarebbero state moltissime interrogazioni da lì a breve, per compensare la settimana in cui non sono stati assegnati voti
durante l'ora di quella d'inglese (la professoressa McNee) abbiamo fatto casino come al solito, ma verso la fine dell'ora ci siamo calmati
"sentite, mi avete molto delusi alla recita e anche qui, oggi" fa lei
"oh Lola ma non ti senti in colpa?" mi chiede Matilde, al banco con me
"no"
"come fai?"
"semplicemente non me ne frega un cazzo"
"ma poverina... l'abbiamo delusa"
"su Mati, ha tante altre classi oltre a noi, centinaia di studenti... manco fossimo figlie sue"
"si ma secondo me ci tiene a noi"
"siamo solo un petalo, un petalo di un fiore, una persona di una classe, ci sono tantissimi altri fiori e altrettanti petali Matilde" le spiego
"non ho ben capito..." ecco, ha appena interrotto il mio momento da poetessa
"in breve non gliene frega un cazzo di noi, ma il suo dovere è dirci che l'abbiamo delusa e provare a farci lezione, è per questo che la pagano" rispondo secca, riprendendo a scarabocchiare sul mio quaderno
Spazio Autrice
mi è venuto in mente solo ora che se non doveste aver capito qualcosa riguardo alla storia o voleste farmi qualsiasi altro tipo di domanda potete scrivermi in privato :)
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QUESTIONE DI SGUARDI // LORENZO SENA
Random"fanculo Lola" "non puoi comportarti così!" "e invece lo sto facendo" "perché?" "davvero non lo hai capito?" "che cosa?" "che mi hai fottuto la testa Lola"