Anima Gemella

1.8K 103 11
                                    

Camminò lentamente, in punta di piedi, in quel corridoio totalmente buio.
Non doveva assolutamente svegliare gli altri, o avrebbe rovinato tutti i programmi.

Sapeva che stavano facendo entrambi un enorme stupidaggine, da persone davvero irresponsabili.
Eppure il solo pensiero di stare insieme bastava per non pensare alle conseguenze.

Con quanta più inquietudine possibile, arrivò silenziosamente in sala e sporse la testa per controllare la situazione.

E mentre ispezionava con gli occhi la stanza, notando la sua assenza, sentì improvvisamente un soffio caldo accanto all'orecchio ed un "Buh" che lo avrebbe fatto imprecare, se solo la mano dell'artefice non gli avesse coperto la bocca.

Aveva il cuore a mille per lo spavento, mentre guardava il ragazzo difronte a se. "Ma sei scemo?!" esclamò sussurrando, mentre Christian prese a ridacchiare.

"Sei divertente quando ti spaventi" appuntò lui e Mattia si ritrovò, d'istinto, a tirargli uno scappellotto sulla nuca.

"Cretino" gli sussurrò, mentre un espressione divertita iniziava a contornargli il viso "Sai che avrei potuto svegliare qualcuno se solo tu non mi avessi fermato?"

"Ah si? E quale sarebbe stato il problema?" chiese Christian innocentemente ed il biondo scosse la testa, rassegnato. Era inutile, Christian sarebbe stato sempre il solito; bello, tanto quanto sfacciato.

Ma a lui andava bene così, infondo.

"Sai com'è, non mi va di essere beccato a notte fonda nel bel mezzo di un..." si bloccò a metà frase, improvvisamente imbarazzato "insomma... hai capito no?" continuò mentre gesticolava.

Il moro, allora, mise su un espressione, se possibile, ancora più divertita. "Nel bel mezzo di un cosa?" gli chiese poi, sempre con quel tono innocente che tanto si divertiva ad utilizzare, mentre avanzava verso Mattia.

Il biondino diventò ancor più imbarazzato di prima. "Uhm, beh... lo sai, no?" disse, le goti improvvisamente più rosse.
E dio, Christian lo trovava assolutamente adorabile.

"Mhm" sussurrò il moro, appoggiando una mano sul petto dell'altro ragazzo e spingendolo verso il divano.

La sua goffaggine era sicuramente uno dei tratti che Christian adorava di lui. Per molte persone, Mattia, forse, poteva avere l'aria di un ragazzo serio e misterioso; ma per lui, in realtà, Mattia era solo che un bambino, dolce quanto birbante.
E, per quanto il biondo riusciva a portarlo ai limiti dell' esasperazione, Christian si sentiva particolarmente legato a lui.

Lo spinse finché non arrivò al bordo del divano e così, entrambi, ci caddero sopra. Christian alleggiava sul biondo e, con stupore, si ritrovò a fissare i suoi occhi, scuri e pieni di desiderio.

"Sei stupendo" gli soffiò sul viso, mentre una mano gli scostava un ciuffo ribelle dalla fronte.

"Chri.." sospirò il biondo, completamente assortito da lui.

"Matti.." gli rispose l'altro, guardandolo negli occhi.

Mattia ricambiò lo sguardo, alternandolo poi dagli occhi alle sue labbra. "Che stiamo facendo?" sussurrò, anche se, fondamentalmente, la risposta non poteva importargliene più di tanto in quell'istante.

"Non lo so" sospirò il moro.

L'attimo dopo, Christian lo baciò.

Mattia chiuse gli occhi, beandosi a pieno di quel magnifico, quanto sconosciuto, contatto. Christian si fece ancora più avanti, tentando di avvicinarsi ancora di più a lui, per poi leccare con sensualità i contorni della bocca del biondo, chiedendogli gentilmente il permesso di poter esplorare la sua bocca.

Mattia glielo concesse quasi subito; circondò il collo del ragazzo con le braccia, stringendolo forte a sé, mentre l'altro portò le mani sui suoi fianchi iniziando a carezzarli dolcemente. Le loro lingue si incontrarono e insieme iniziarono a rotolarsi tra loro, scambiandosi saliva e esplorando ognuno l'interno della bocca dell'altro. Christian inclinò la testa verso destra, per poter avere il massimo accesso possibile, mentre Mattia, lentamente, portava le mani al di sotto della sua felpa e iniziava a passare le mani morbide lungo tutta la
schiena del moro.

Continuarono così, a baciarsi per un tempo infinito, scompigliandosi capelli, tastando al massimo il sapore dell'altro.

Toccandosi.

E entrambi giurarono a loro stessi che, quello che stavano facendo, seppur non credevano fosse del tutto corretto, in quel momento, era l'unica cosa che desideravano.

Christian si staccò per prima da quel bacio. "Dio Matti, non hai idea di quanto tu sia bello in questo momento" disse con voce roca, ad un soffio dalle sue labbra.

Mattia sorrise timidamente, come se non fosse abituato a ricevere quelle attenzioni. Ed, in parte, era vero, perché, fino ad allora, Mattia non aveva mai avuto una persona che si accorgesse di lui, che se ne prendesse cura, che lo trattasse come lo meritava...

Non aveva mai avuto una persona come Christian che, in quel momento, lo stava guardando con una particolare luce negli occhi, visibile anche con il buio soffuso che li circondava, che lo abbagliava ogni qual volta il biondo riusciva ad intravederla.

"Che c'è, non parli più?" chiese allora il moro, con un tono dolce, un sorrisino affettuoso che iniziava a prender forma sul suo viso.

Mattia più lo guardava, più restava ipnotizzato.

"No è che, che tu sei così.. così diverso dalle altre persone" balbettò poi.

"Diverso?"

"Si, cioè, ti differenzi dagli altri" continuò a parlare il biondo sotto lo sguardo incuriosito di Christian. "Io non so come, ma quando sei te stesso sei più bello. Cioè, io lo vedo quel tuo silenzio che hai in mezzo alle altre persone, il modo in cui stringi i palmi per rimanere impassibile ai commenti, o quando cerchi di ridere anche se quella è l'ultima cosa che vorresti fare... e poi vedo l'altro te, quello più bello. Te che sorridi genuinamente, te che cerchi sempre di aiutare il più debole, te che osservi tutto in silenzio... e il te che si prende cura di me, risanando tutte le ferite che possiedo e colmando i vuoti che mi creo da solo..."

Christian lo stava guardando con stupore, la bocca semichiusa, a corto di fiato e di parole. Voleva parlare, ma non aveva idea di cosa ne sarebbe uscito fuori. Non aveva idea che il più piccolo notasse tutte quelle cose di lui.

Tuttavia, a prendere parola, fu sempre Mattia.

"Sai, nel mondo ci sono tante persone... eppure qualcosa mi dice che, a prescindere da tutto, avrei comunque incontrato te.
Credo che tu sia quella persona che la gente sogna, quella capace di aiutarti e farti male allo stesso tempo; sei quella persona che riesce a colmare i tuoi vuoti, quella che riesce a capirti quando neanche tu stesso ne sei capace.
Tu sei... sei la mia anima gemella" disse, come se stesso lui avesse appena avuto quella realizzazione.

E, a quel punto, l'unica cosa che Christian poteva fare in quel momento, era prendergli il viso e baciarlo ancora... ancora, ancora e ancora, come se Mattia fosse il suo unico appiglio.

E Mattia lo sapeva; sapeva che Christian si reputava più bravo con i gesti che con le parole... gli venivano più naturali, più semplici, come le uniche soluzioni ad un equazione indecifrabile.

Ed infondo, a lui, andava bene così.

—————————————-
Parto immediatamente col ringraziare i lettori di questa storia che, in meno di una settimana, sono arrivati in più di mille.

Per me questa è una cosa molto importante.
In quello che faccio ci dedico sempre molto impegno e pretendo sempre che tutto esca migliore del lavoro svolto in precedenza. Sicuramente può capitare che un capitolo ci metta più tempo ad essere pubblicato, rispetto magari ad un altro, e questo proprio perché voglio che sia perfetto, anche nelle sue piccole imperfezioni.

Perciò grazie ancora, prometto di essere costante con gli aggiornamenti.

Al prossimo capitolo.
-kika🧡

Soulmates || ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora