I.

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Jules che man mano svanisce, insieme al treno.
È questa l'ultima immagine che ha Rue, percorrendo la strada verso casa, mentre affoga nelle sue stesse lacrime.
Silenzio. Buio. Singhiozzi.
Ma quando finirà questo dolore? Forse sarei dovuta salire? Cosa farò una volta a casa? Mi scriverà? Le mancherò? Tornerà mai? Mi penserà? Mille pensieri, mille domande.
Rue si asciuga una delle tante lacrime sul viso, si fa forza e coraggio, ed apre la porta di casa. Forse sarebbe dovuta entrare dalla finestra? Gia starà dormendo? Sua madre sarà ad attenderla, arrabbiata, sul tavolo? Sperava di no. La sua casa era proprio come l'aveva lasciata ore prima: in disordine. Fu una fortuna per lei trovare sua madre e sua sorella a letto, non voleva affrontare nessuno delle due e comunque, non voleva farsi vedere in quello stato. Cosa avrebbe detto? O cosa avrebbe pensato sua madre? Rue aprí il frigo: acqua, succo, acqua, latte. Decise di prendere un bicchiere di latte, e sedersi al tavolo della cucina. Tutto ciò a cui pensava era Jules. Se prima d'ora pensava di non perderla mai, adesso aveva la certezza di averla persa. Forse, per sempre. Prese il cellulare: nessun messaggio da Jules, o chiamata. Non le manco. Non le manco affatto. La sua mente iniziò a dire cattiverie; Sta zitta per favore. Jules mi vuole bene, me l'ha detto in stazione. Non è vero, non le importa. E per porre fine a questi pensieri, c'era solo una soluzione: la droga.

Non lasciarmi | Rue & JulesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora