Entrare a scuola, per Rue, si è rilevato più difficile del previsto. Si fermò ad osservare il cortile, e poi i corridoi. Avrebbe percorso la scuola mano nella mano con Jules, tra risate e battute divertenti, e qualche bacio in guancia. Già, avrebbe, perché Jules oggi non c'è.
E non c'è nemmeno domani, e nemmeno dopodomani. E chissà per quanto altro tempo ancora. A distoglierla dai suoi pensieri, è Lexi.
Lexi è, o era, la sua migliore amica sin dall'asilo. Tanto tempo eh? Eppure, sembravano conoscersi solo da qualche settimana, perché non parlavano più come prima.
« Rue, tutto bene? » Lexi si preoccupava ancora per Rue. Ricorda quando, all'asilo, Rue si sbucció le ginocchia, e lei pianse al posto suo, perché le voleva così bene che non voleva che si facesse male. Anche oggi era così, ma non ci sono più le sbucciatine di ginocchio, ci sono altre ferite.
Rue alza la testa, la guarda e finge un sorriso:
« Sto bene, Lexi »
Si pentii di quella volta nei bagni, quando la trattò male.
« Scusa per l'altra volta. » E chinò il capo, perché non aveva il coraggio di guardare il suo volto: non voleva vedere Lexi dispiaciuta un'altra volta ancora.
Lexi, finge che non sia accaduto niente di che.
« Oh - sorride - Non importa. Tutto apposto. »
In realtà, Lexi ci aveva pianto per giorni.
Forse doveva semplicemente smettere di preoccuparsi per Rue così tanto, lei non vuole il tuo aiuto, si diceva.
La campanella suonò.
« Dovrei andare in classe » disse Lexi, imbarazzata dal silenzio.
« Anch'io » rispose Rue, come se non fosse ovvio.
Ai tempi dell'asilo, avrebbero percorso la strada insieme, saltarellando con i loro zainetti in spalla, abbracciate. Ma oggi non è più così, e Lexi ha nostalgia della vecchia Rue, la Rue che conosceva, la sua Rue.Le lezioni oggi, parvero più noiose del solito a Rue. Non ha ascoltato nessun professore, la sua mente era in un altro posto: Jules.
Jules, Jules, Jules.
« Signorina Bennett » la riprese, la professoressa Taylor, quando notò Rue intenta a scarabocchiare il suo quaderno, senza degnare nemmeno uno sguardo alla lavagna piena di formule matematiche.
Rue alzò il capo, era talmente immersa nei suoi pensieri, che non sapeva nemmeno il perché la stesse riprendendo.
« Sí? »
« Nelle mie lezioni, pretendo la massima serietà e attenzione - dice, guardandola sotto gli occhialetti sul naso, con sguardo intimidatorio - Mi saprebbe dire di cosa abbiamo parlato finora? » Ma prima che Rue potesse ribattere, la signorina Taylor aveva già un'altra risposta. « Certo che no! Ovvio! Per favore, stia attenta. » Ritornò alla sua lavagna.
Rue era imbarazzata, aveva gli occhi della classe addosso. Finse di prestare attenzione alla lezione della signorina Taylor, anche se, Rue di matematica non aveva capito mai niente. I suoi compiti li svolgeva quasi sempre Jules.« Daaaaai, ti prego » la supplicava Rue.
« Rue! Così non ti aiuto, devi capirle da testa tua! Posso spiegartele, se vuoi » ribatteva Jules, ridacchiando. Voleva farle i compiti, semplicemente, voleva che Rue imparasse.
« Non ci capisco niente, lo sai! Daaaai. Solo questa volta. » Metteva il broncio.
« E va bene » Jules cedeva sempre.A risvegliarla da queste scene, questi ricordi che le parvero così lontani, fu il suono della campanella.
« Va bene - disse la Signorina Taylor - Andate, per oggi è tutto. » Si sistemò la gonna, e si sedette alla cattedra.
Rue sperava che non la trattenesse per un'altra ramanzina, e per sua fortuna, fu così.
La Signorina Taylor era troppo impegnata a compilare qualcosa, e Rue uscii velocemente dall'aula. Ci sarebbe stata Jules ad aspettarla fuori da quell'aula, ma non c'era.
Sospirò. Per i corridoi, guardava quei gruppetti di amici sempre uniti, sempre sorridenti, sempre allegri. Camminò a testa bassa, verso il suo armadietto. Vicino, c'era quello di Jules. Era inutile, l'avrebbe ricordata e pensata ogni istante, non poteva evitarla o schiacciarla dalla sua testa. Controlló il telefono: 0 chiamate, 0 messaggi, 0. Sbuffò. Pensò di inviarle un messaggio,
« Hei. Come stai? Dove sei? Mi manchi. »
Ma lo cancellò.
« Ciao Jules. Stai bene? Spero di sì. »
Ma lo cancelló.« Hey Rue - si avvicinò Cassie, insieme Maddy e Kat - Ti vuoi unire a noi a merenda? Dov'è Jules? Non la vedo in giro. »
Di solito, dove c'è Rue c'è anche Jules, e viceversa. Ma stavolta, Jules non c'era.
« Già, dov'è? Non era in classe oggi. » aggiunse Kat, che era in classe con lei.
Rue per un istante, si pietrificó.
Dire loro la verità? No, no.
Dire che sta male? No, no.
Cosa avrebbe dovuto dire?
Rue fece spallucce.
« Non lo so, credo sia stanca dalla festa di ieri sera » Le ragazze sembravano crederci.
Annuirono. « Oh, va bene. L'importante che stia bene. Ti aspettiamo allora, solito tavolo »
Disse Cassie, con il solito outfit curato, e capelli perfetti. Rue si chiedeva come facesse, sembrava uscita da una rivista. E anche Maddy. Lei invece, da un cassonetto della spazzatura.
« Ci vediamo dopo » disse Rue, guardandole allontanarsi. Forse le avrebbe fatto bene, dopo tutto, loro erano brave ragazze. Non si frequentavano molto, ma si volevano bene.
Va bene, ci andrò, si disse.
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Non lasciarmi | Rue & Jules
Fiksi RemajaCosa accadde quella notte in cui, Jules salí su quel treno? Come cambió la vita di Rue, avendo perso l'amore della sua vita? Ritornerà? La penserà? Le scriverà? Rue se lo chiede ogni giorno.