II.

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Rue aprii gli occhi lentamente, i raggi del sole illuminavano la sua camera. Diede un'occhiata all'ora: 07:00. Sentiva sua madre preparare la colazione, e Gia chiacchierare come al solito. Si chiedeva sempre dove trovasse questa voglia di parlare al mattino. Si stiracchió: non era pronta ad affrontare questa giornata, non dopo quello che era successo ieri notte. 0 chiamate. 0 messaggi. Non voleva alzarsi, non voleva andare a scuola, non voleva parlare, mangiare, bere. Voleva solo stare da sola, e dormire per ore, o giorni. Ma non poteva, sua madre si sarebbe preoccupata, e anche sua sorella: non voleva ferirle ulteriormente. E che doveva fare?
« Rueeeee » Urló Leslie, sua madre.
Ecco, ci siamo. Doveva alzarsi e affrontare la giornata, anche se non voleva. In più era ricaduta, di nuovo. Non incolpava Jules, o meglio, sí, perché da quando c'era lei, Rue era finalmente pulita.
« Rue! » Urló nuovamente Leslie. « Rue, farete tardi. Fai colazione » aggiunge, ritornando poi a parlare al telefono.
« Arrivo » Rispose Rue, mentre si dirigeva in bagno. Aveva voglia di guardarsi allo specchio? Certo che no. Immaginava già il suo aspetto, e lo immaginava orribile. E aveva ragione. I suoi occhi erano molto gonfi, leggermente rossi, aveva le occhiaie e i capelli troppo spettinati. Leslie avrebbe capito che sua figlia stava male se l'avesse vista cosí. Che doveva fare Rue?
Coprire col trucco? Non era il suo forte. Cos'è un fondotinta? Non ne aveva idea. A cosa serve? Non ne aveva idea. Si chinó e lavó il suo viso stanco e impresentabile. Uscii dal bagno poco dopo, si diresse in cucina.
« Ciao Rue » la salutó sua sorella, la sua adorabile Gia, con un sorriso.
Non riusciva a non ricambiare, e si sforzó. Per lei. « Ciao Gia, buongiorno »
Leslie parlava al telefono, chissà di che cosa, e ringraziava di non essersi ancora voltata e averla vista.
Rue si sedette al tavolo, Gia stava facendo colazione con latte e cereali.
« Rue tutto bene? » Gia era preoccupata, e Rue lo aveva capito: conosceva il suo sguardo.
Rue alzó la testa: « Oh, eh- Sí, sí. Sto bene. Ho solo dormito poco » La prima scusa che le venne in mente. Era credibile? Forse. Già riprese a mangiare i suoi cereali.
Rue non aveva fame, si limitó a guardare sua sorella. Leslie terminò la sua telefonata.
« Hei Rue » si avvicinò a sua figlia, con un sorriso. Sembrava molto allegra stamattina.
« Ti ho preparato un toast, è lí sopra » Aggiunge, indicando il piatto accanto al lavello.
« Non ho fame mamma, tranquilla »
Le avrebbe creduto? Ma sí, dopotutto Rue non faceva quasi mai colazione.
« Nemmeno del latte? Marmellata? Biscotti? » Propose di tutto.
« No, mamma. »
Leslie la studió. « Non hai una bella cera, ti senti male per caso? »
Rue poteva annuire, e quindi mentire per starsene a casa. Ma non l'ha fatto.
« Ho dormito poco »
Rispose. Solita scusa.
Leslie sembró convinta della sua risposta.
Rue tiró un sospiro di sollievo, era sopravvissuta a questa conversazione mattutina. Ma sarebbe sopravvissuta a scuola, e nei giorni seguenti, senza Jules? No.
« Andiamo Rue » la risvegliò dai suoi pensieri Gia, mentre prendeva lo zaino.

Controlló nuovamente il suo telefono: ancora 0 chiamate, 0 messaggi. Eppure ci sperava ancora, sperava ancora che Jules la pensasse.
Ma non era così, forse. Si era illusa?
« Tutto bene Rue? » chiese nuovamente Gia, come se si fosse dimenticata di averlo già chiesto, mentre camminano a passo svelto verso l'autobus.
« Sto bene » Rue sforza un sorriso.
Gia lo ricambia, ma sa che c'è qualcosa che non va.
« Come sta la tua amica, quella bionda, che veste colorata? Non ricordo il nome »
E quelle parole furono un duro colpo, sentii il dolore e il peso di quella frase.
"La tua amica". Non so nemmeno se lo siamo ancora, non so nemmeno cosa siamo. Questi erano i suoi pensieri, mentre cercava risposte da dare a Gia.
« Oh, Jules - dice - Sta bene » Mentii Rue, come avrebbe fatto per il resto di questi giorni.
Sta bene? In realtà non lo sapeva, lo sperava. Perché nonostante tutto ciò, voleva che stesse bene, con o senza di lei. Voleva che fosse al sicuro. Lo era? Voleva saperlo. Ma non voleva sembrare così disperata da inviare un messaggio o chiamarla.
Gia e Rue salirono sull'autobus,
stesso posto.
« Non avevo alcuna voglia di andare a scuola oggi » disse Gia, mentre Rue pensa « Pensa io. »

Non lasciarmi | Rue & JulesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora