Pareti Bianche || Gallavich

Pareti Bianche

Richiesta da Olmazzo_dude

Grazie per avermi proposto questa sfida. Spero che ti e vi piaccia!
Ho davvero provato a scrivere un PWP ma...a quanto pare il mio cervello ancora non c'è la fa senza un accenno di trama a dilungare il tutto.
È la prima volta che scrivo qualcosa sulla Gallavich, oltre a qualcosa di così spinto. Lo smut non è proprio il mio campo perciò, spero di essere stata abbastanza brava. Se vi va ci vediamo nei commenti e magari nei messaggi con altre sfide.
Buona lettura!

-Questa volta andrà bene.- disse Fiona, cercando di convincere più sé stessa che suo fratello Ian. Come se ripeterlo ad alta voce, facesse qualche differenza.
Lo sguardo del ragazzo, si posò inevitabilmente sullo specchietto retrovisore della macchina nella quale viaggiavano, subito un paio di occhi nocciola intenso incontrarono l'azzurro nebuloso dei suoi. -Me lo sento. Andrà bene.- ripeté ancora, questa volta stringendo con più forza il volante della macchina.

Ad Ian sarebbe piaciuto poterle rispondere con una di quelle frasi fatte che si trovano in quei stupidi libri di auto-aiuto, del tipo: "Io non sono la mia malattia, per questo la sconfiggerò e tornerò presto a casa." Invece, l'unica cosa che fece, fu continuare a rimanere chiuso nel suo silenzio per evitare di dire a sua sorella quanto fosse irritante la sua stupida e inutile positività del cazzo.
Lo faceva per lui, lo sapeva, ma visto che era lei, quella seduta sul lato del guidatore e lo stava portando per l'ennesima volta, in un centro per malati mentali, avrebbe preferito di gran lunga la nuda e cruda verità al posto di quella inutile farsa.

Non c'era nulla di incoraggiante nello stare seduto sul retro di una macchina, aspettando di essere rinchiuso fra quattro mura per essere imbottito di pillole che non fanno altro che rincoglionirti il cervello.
Era una merda su tutta la linea.

Arrivarono a destinazione mezz'ora dopo. Fiona aveva scelto quel posto, proprio per l'incredibile vicinanza da casa loro.
Come se questo, potesse essere un incentivo in più, per andarlo a trovare nei giorni di visita.
La verità, era che sarebbe andata come tutte le altre volte: sarebbe rimasto lì per qualche mese, si sarebbe fatto una "vacanza" che non avrebbe ricordato, al contrario degli inservienti; mentre la sua famiglia avrebbe tirato un sospiro di sollievo dalle sue continue cazzate, potendo fare finta che non esistesse per qualche mese.

Ad accoglierli fu un enorme cancello arrugginito, un citofono dall'aria vintage ma ancora funzionante e una voce femminile decisamente annoiata. -Centro di Riabilitazione Angeli del Signore, desidera?-
Sentendo quel nome, Ian dovette mordersi il labbro inferiore per evitare di scoppiare a ridere come un pazzo. Come se "Angeli" non fosse un evidente richiamo a lui e alla sua mente deviata.
Anche i bambini speciali come te, sono figli di Dio, gli avevano detto una volta...puttanate aveva risposto lui.
-Gallagher, ho un appuntamento col Dottor Miller.-
-Entri pure, la stavamo aspettando.-
E a quelle parole l'enorme cancellata sì aprì davanti a loro.

-Nella borsa c'è tutta la tua roba, lo spazzolino e qualcuna di quelle riviste che piacciono a te. Ricordati di lavare regolarmente i vestiti o puzzerai come un cammello e di lavarti i denti. I denti sono importanti. Non mi va di venire a riprenderti fra qualche mese e ritrovarti senza denti.- era sempre la stessa storia, che si ripeteva come un disco rotto.
Lei lo accompagnava e appena prima di lasciarlo, faceva un check up della sua roba. Come se non fosse troppo tardi per tornare in dietro. Chi lo sa, forse in cuore suo sperava davvero di aver dimenticato qualcosa all'ultimo minuto, per avere una scusa, tornare indietro e prolungare la loro separazione.
Non succedeva mai ma nonostante tutto, apprezzava queste sue dimostrazioni d'affetto.

Alla porta d'ingresso trovarono ad attenderli un infermiere di colore alto e muscoloso, che teneva pronta una carrozzina, e quello che si poteva presumere essere il dottor Miller, un uomo alto, dallo sguardo gentile, camice bianco e occhiali rotondi.