-𝟜-

4 0 0
                                    

~DRACO~

Era la prima volta che vidi quella ragazza, o forse non proprio la prima, aveva un volto familiare...ma sì certo, era una delle ragazze che al quarto anno venne in occasione del Torneo Tremaghi, dalla scuola di Beauxbatons. Certo era cresciuta e cambiata e...e nient'altro. Osservai attentamente il ciondolo che portava al collo e la foto che esso conteneva: sua madre era una delle vittime della prima guerra e suo padre era un mezzo...no non potevo pensarlo, non doveva passarmi nemmeno per la mente quella parola. Erano finiti i giorni in cui mi divertivo a prendere in giro quelle persone. Ero cambiato. Non ero più sottomesso da nessuno, nessun obbligo, nessuna minaccia. Da quel momento in poi sarei stato me stesso e basta e io non volevo essere quella persona che mio padre aveva designato per anni e anni, quasi prima ancora della mia stessa nascita.
La Parkinson, quanto la odiavo, nonostante tutto continuava a provare ripugnanza verso i mez...no! Basta con quella parola!
Quando Pansi la cacciò via in quel modo così brusco...era come se avesse ferito anche me, lei non c'entrava nulla e nonostante tutto era stata trattata male. I suoi occhi erano disorientati e per un tratto sembrava anche spaventata, spaventata da noi solo perché eravamo... serpeverde. Non avrei sopportato di passare un intero anno ad essere guardato male, ero già spezzato dentro di mio, essere visto dagli altri come il male fatto persona avrebbe solo peggiorato le cose. Eppure quando incrociai di nuovo quella ragazza sulla porta del bagno...il suo sguardo non era spaventato o disgustato da me. Non mi odiava, non aveva paura di me. E quello già era un passo avanti. Ma forse in realtà ancora non sapeva nulla, nessuno le aveva parlato di me perciò non sapeva chi fossi, una volta che le avrebbero detto tutto le cose sarebbero cambiate ne ero sicuro.
Quella volta sarei stato da solo e avrei dovuto farmelo andare bene, d'altronde me lo meritavo.

~HOPE~

Finalmente entrammo nella sala Grande, i soffitti illuminati da centinaia e centinaia di candele mentre una magia lo rendeva un cielo sereno e stellato. Le lunghe tavolate erano già tutte apparecchiate e pronte ad accogliere tutti gli studenti. Già riuscii ad intravedere il cappello parlante posto in fondo alla sala al centro, davanti alla tavolata dei professori e di fianco al leggio che ogni anno veniva utilizzato dal preside Silente. Quante cose erano cambiate e in poco tempo.
Ancora non avevo idea di quel che avrei dovuto fare: io non sapevo a quale casa appartenessi e non mi avevano nemmeno ancora detto cosa avrei dovuto fare.
Alzai lo sguardo osservando uno ad uno tutti i professori. Sembravano sereni e tranquilli, quasi gioiosi di poter finalmente riaccogliere tutti i loro alunni sapendo che non c'era più alcuna minaccia che incombeva.
Ad un certo punto notai la McGranitt farmi degli strani cenni, voleva che la raggiungessi lì davanti assieme a tutti i primini.
Quindi dedussi che avrei fatto la cerimonia dello smistamento in quel momento.
Arrivai di fronte a lei, che sorridendomi, mi afferrò un braccio delicatamente e poi mi portò di fianco a lei, davanti a tutti e in bella mostra, mi sentivo a disagio e non poco.
Si schiarì la voce e attese che tutti i restanti alunni si sedessero nelle proprie tavolate.

<Buonasera a tutti miei cari studenti e benvenuti o bentornati ad Hogwarts!> annunciò la McGranitt. Tutti esultarono e applaudirono felici.
La preside si schiarì nuovamente la voce prima di ricominciare a parlare.

<Per quanto allegri voi siate bisogna comunque rammentare su ciò che è accaduto in un passato non poi così remoto. La guerra che ha colpito tutti quanti noi ci lascerà un segno perenne e la paura che qualcosa possa riaccadere è tanta. Tutti abbiamo perso qualcuno, anche se la vittoria è stata dalla nostra parte. Una cosa, importante aggiungerei, ci è rimasta però: la nostra casa e la difenderemo a tutti i costi, così come è sempre stato da secoli. Hogwarts non chiude le porte a nessuno ed è pronta a perdonare anche coloro che in quel periodo avevano scelto il lato sbagliato...> disse osservando il tavolo dei serpeverde, poi torno ad osservare tutta l'intera sala.

Le retour des ténèbres Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora