Luca si fermò sull'uscio del suo appartamento chiuso e oscuro, quell'appartamento che lo faceva sentire oppresso e inferiore. Ascoltò un'ultima volta le grida dei suoi amati genitori, che discutevano, poi chiuse la porta. Quella bolla di paura non riusciva più a sopportarla, aveva il bisogno di evadere da tutto quel dolore. Sentì la brezza fresca accarezzargli gli occhi chiari intrisi di lacrime. Si sedette sul bordo del marciapiede, davanti al vialetto di casa. E pianse. Pianse perché possedeva il terrore di vedere ancora i suoi cari provocare violenza, possedeva il terrore di diventare come loro. Poi vide ciò che illuminava le sue giornate, ciò che gli dava la forza di andare avanti. Vide l'alba, vide il sole. Luca non aveva mai capito perché quella stella luminosa aveva il potere di tranquillizzarlo, forse per i racconti della nonna, o forse perché i suoi genitori nelle belle giornate sorridevano. Ma non importava il motivo, ciò che importava sul serio, era che in un insignificante giorno di ottobre, in mezzo alla sporcizia della cittadina in cui viveva, aveva preso una decisione. Dopo 14 anni di buio, il sole ha infuso coraggio nel cuore di un ragazzino qualunque, senza neanche saperlo. Luca adesso sapeva di poter scoppiare quella bolla, sapeva di avere la possibilità di essere veramente felice, solo grazie alla luce.
Cosa successe dopo, è storia.
STAI LEGGENDO
Frenesia
Short StoryInizio col dire che è la mia prima raccolta di racconti. Sono tutti casuali e molto brevi, storie inventate o testi argomentativi, alcuni creati per scuola. Il titolo rappresenta la frenesia con la quale scrivo, con la quale cerco di puntare sempre...