Vetri

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Saranno state circa le 3 di notte, quando Federico si svegliò con un soprassalto. Sudorazione eccessiva, respiro affannato, sguardo spaesato...tutti sintomi che potrebbero far pensare ad un incubo. Ma quello non era un incubo. Federico aveva ancora in testa l'impenetrabile rumore che somigliava talmente tanto ad un vetro spaccato. La sua mente ripercorreva quel momento a rallentatore, come se il vetro si incrinasse lentamente. Il ragazzo, terrorizzato, era convinto di star impazzendo completamente. Tutti i suoi sensi si amplificarono, sentì suoni che gli umani non possono neanche immaginare di sentire; essi affollavano l'ambiente circostante. Federico prese coraggio, e si incamminò verso la direzione in cui percepiva il vetro incrinarsi. Arrivò esattamente a metà di quella scala che sembrava non finire mai, quando udì una voce piuttosto familiare... Accese la luce il più in fretta possibile. Sussultò impercettibilmente nel momento in cui si accorse che il motivo di tutta quell'angoscia era sua sorella minore, Giulia, che aveva fatto cadere un bicchiere pieno d'acqua proprio sul parquet. Giulia fissò Federico con sguardo colpevole e un sorriso sornione. Lui si voltò accennando una risata ironica, e salì le scale, più sollevato che mai.

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