premessa

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In principio era "Perché ora non è", un titolo disambiguo nato dall'idea che il racconto non sarebbe stato uno soltanto diviso in tre parti, bensì molteplici racconti tratti dallo stesso universo narrativo, dallo stesso contesto seppur in istanze parallele. Infine, il racconto è stato uno, sì, la voce è quella di un personaggio che ho perso e ritrovato e ancora perso; Tecla mi ha accompagnato per molto, moltissimo tempo e quando il mio dolore è divenuto in qualche modo simile al suo, ecco che il desiderio di raccontare ed esorcizzare entrambi i mali ha riunito la mia goffa penna alla sua voce incompiuta.

Ruggine mi è sembrato il titolo più adatto per battezzare questa piccola raccolta, per proporla partendo da una semplice parola; la ruggine è un'alterazione, un ossidazione scomposta e spontanea che può riguardare diversi ambiti in quanto a insorgenza, ma può anche essere una metafora rivolta al pensiero, alla psiche, a un sentimento che rivela malessere inatteso o inframmezzato dal quotidiano.
Ed ecco "Ruggine" che potrà sembrare un diario, uno sfogo, un flusso di coscienza oppure un gran macello condito con vaghi contesti e parecchie romanzate, ma che spero possa essere la prefazione di in progetto più ampio già in fase di gestazione.

Indubbiamente è tutto molto "relativo", tutto migliorabile o meno perciò vi chiedo questo: se lo riterrete opportuno, segnalate in rosso quanto necessario, altrimenti, se ne avrete voglia, indicate e suggerite.
In ogni caso vi sarò grata.

Solo per ricordare

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Solo per ricordare...
Gli andirivieni costanti!

Gli andirivieni costanti!

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