Prologo

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"Dai Max! Muoviti non vogliamo arrivare tardi dai signori Castle" lo brontolò sua madre "Arrivo, sono andato in camera a prendere il regalo per la mia nuova amica!" disse il bimbo scendendo di fretta le scale

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"Dai Max! Muoviti non vogliamo arrivare tardi dai signori Castle" lo brontolò sua madre
"Arrivo, sono andato in camera a prendere il regalo per la mia nuova amica!" disse il bimbo scendendo di fretta le scale.
I loro amici avevano adottato una bambina di nazionalità russa e quel giorno era arrivato finalmente. Max era un bambino di nove anni, con i capelli mori, lisci e di media lunghezza , occhi a mandorla, piccoli, vivaci e azzurri e un nasino fine e di costituzione magra. Era molto curioso e vivace.
La sua famiglia era di origini italiane, suo padre Giovanni era di Cingoli, un grazioso borgo marchigiano adagiato sulla costa di una montagna dalla quale è possibile ammirare un panorama mozzafiato. Sua madre Amanda era di San Gimignano, una città collinare della Toscana situata a Sud-Ovest  di Firenze. Si erano conosciuti all' Imperial College London, un'università situata a Londra nel distretto di South Kensington.
I signori Castle abitavano in una zona molto bella  e residenziale, non molto lontano dal luogo dove abitavano loro.
Il piccolo Max fremeva dalla voglia di conoscere la nuova amichetta, pensava a come poteva essere... Sarà mora? bionda?
Sarà simpatica o antipatica?
"Mamma, come si chiama la figlia dei signori Castle?" domandò. Sua madre rise
" Ti ho già detto come si chiama, Nina. Siamo quasi arrivati tra poco la vedrai".
"Sai com'è fatta?" domandò di nuovo.
"No, vogliono farci una sorpresa".
"Eccoci, arrivati a destinazione!" disse Giorgio.
Max scese di corsa dalla macchina e si avviò al cancello suonando il campanello. Maria aprì la grande porta d'ingresso in vetro colorato di verde scuro di una tradizionale casa edoardiana, incorniciata da legno e macchia verde, di un fuoco selettivo.
"Ciao tesoro, siete arrivati finalmente!".
Il bambino le sorrise dicendo "Dov'è Nina?" fremeva dalla voglia di vederla.
I suoi lo raggiunsero ed entrarono nell'ampio salone che era illuminato da grandi finestre che davano sul giardino, un camino scoppiettante al centro in stile rustico in pietra , che rendeva l’ ambiente caratterizzato da un sapore di antico,  sulle pareti color crema erano appesi vari quadri alcuni erano di valore, lì al centro seduta su un pouf c'era una bambina di cinque anni che dava le spalle, era assorta a guardare il fuoco e non si era resa conto che Max le si era affiancato. Lui le mise una mano sulla spalla e la bambina sussultò
"Ciao! Sono Max il tuo nuovo amico"
Lei lo guardò con fare interrogativo, non aveva capito una parola di quello che diceva il suo nuovo amico.
Lui rimase incantato , era veramente una bambina graziosa, aveva delle labbra carnose, capelli lunghi biondi, occhi di un blu intenso e un piccolo naso all'insù.
La signora Maria gli disse che non capiva una parola di inglese e Max ci rimase male, pensava di passare un pomeriggio divertente con lei. Le diede il pacchetto e un piccolo biglietto di benvenuto fatto con le sue mani, Nina gli sorrise e contenta di quel gesto lo aprì, conteneva un braccialetto con il suo nome. Da quel giorno Max capì che la loro amicizia sarebbe diventata speciale, nonostante avesse nove anni era un bambino che dentro di sé aveva un forte istinto protettivo verso il prossimo.

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