Annabelle si prepararò per uscire da sola, voleva andare a vedere quei due fantastici ragazzi che suonavano al The Dublin Castle, si mise un vestito bianco di seta con delle sfumature rosse che si aderiva bene al suo corpo con una scollatura che faceva intravedere il suo seno prosperoso. Si guardò allo specchio con un sorriso di soddisfazione, sapeva che avrebbe fatto girare la testa a qualsiasi ragazzo, specialmente ad Alejandro.Finí di truccarsi, si sistemò i capelli, prese giacca e borsa e si avviò a prendere un taxi che l'avrebbe portata al 94,Parkway.
Entrò, il locale era pieno di gente che beveva e ascoltava la musica dal jukebox, all'interno le pareti erano dipinte di un rosso intenso, interrotte da infissi in legno scuro e poster di varie icone della musica londinese e la sala era scarsamente illuminata.
Si avviò al bancone e si sedette su uno sgabello, ordinò una birra analcolica e, mentre la sorseggiava, il suo sguardo girava alla ricerca dei due ragazzi e ad un certo punto li trovò: erano seduti al tavolo che parlavano con altri ragazzi. Si avvicinò al loro tavolo con disinvoltura
"Ciao ragazzi!" miagolò sbattendo le lunghe ciglia.
I ragazzi si girarono verso di lei, ammutoliti dalla sua bellezza, alcuni di loro la guardavano in modo languido. Alejandro si alzò per abbracciarla e le dette un bacio lieve sulla bocca
"Ti stavo aspettando... Sei un'incanto stasera".
"Grazie, tesoro".
Annabelle si mordicchiò il labbro inferiore e le sue mani giocavano con i bottoni della camicia di lui, che ansimò dal desiderio. Quella ragazza lo stava facendo impazzire."Che ne dici se usciamo un attimo? Suoneremo tra un'ora" le sussurrò all'orecchio.
Si guardarono con passione, la prese per la mano e la condusse nel cortile del pub, la fece girare, sbattendola contro la parete di legno e la coprì col suo corpo possente.
"Non vuoi placare la mia fame, Annabelle?".Si sentì la gola secca, di certo non era in grado di parlare in quel momento. Restò immobile, mentre lui le alzava il vestito lentamente.
Un sorriso divertito gli addolcì lo sguardo. "Mmm, cosa vedo? Soltanto i tuoi bellissimi seni? Sei una dolce tentazione..."
Alejandro si chinò sui suoi seni e prese in bocca un capezzolo, strappandole un gemito.
Cielo, era così dannatamente piacevole. Annabelle lo desiderava così tanto che avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche inginocchiarsi ai suoi piedi, se lui avesse voluto. Si leccò le labbra, per inumidirle.
Intanto Alejandro si era staccato da lei e si stava sbottonando i pantaloni
"Mettiti in ginocchio, dolcezza" ordinò. La voce ridotta a un sussurro rauco
"Voglio la tua bocca intorno al mio cazzo. Ora."La ragazza si mise a ridere, in fondo era quello che voleva. Si inginocchiò, come lui le aveva ordinato, e accostò le labbra al suo membro palpitante. Lo prese in bocca e dalla reazione di lui si accorse che gli piaceva. Lo vide chiudere gli occhi e sospirare.
"Sì, così. Succhialo".Tutto ciò la fece sentire potente. Usò le labbra per accarezzarlo, leccando e succhiando sempre più veloce. Alejandro sibilò qualche parola incomprensibile, poi le afferrò i capelli per tenerle ferma la testa e si irrigidì.
"Oddio, sei fantastica! Se continui così non sarò in grado di trattenermi. Ora alzati. Non voglio che finisca tutto subito".
Lei obbedì e solo in quell’istante si rese conto che erano ancora nel cortile.
"Potrebbe arrivare qualcuno e vederci" disse vergognandosi.
"Che ci vedano. Voglio scoparti qui, in piedi."
"Ma…".
"Tranquilla, se qualcuno ci vedrà, si allontanerà." disse con un ghigno.Annabelle esitò, ma il desiderio di accontentarlo la fece decidere e lasciò che lui le sollevasse la gonna e chiuse gli occhi mentre l’accarezzava. Le sue dita si muovevano abili sulla sua pelle, incendiandole i sensi.
Cominciò a toccarla lì. Oddio, era così piacevole! Strofinava, pizzicava e infine la penetrò con un dito.
"Sei così bagnata, vieni per me".
Lei cominciò a gemere piano, il piacere era troppo da sopportare e la stava devastando, così tremò, abbandonandosi a un potente orgasmo. Il ragazzo si inginocchiò ai suoi piedi, così come aveva fatto lei poco prima, e cominciò a leccare il suo sesso. Le stuzzicò il clitoride con la lingua e con le labbra, succhiando e mordicchiando.
Un urlo le morì in gola, mentre il piacere si riversava nuovamente su di lei a ondate.
"Sì, godi, piccola".
Per un attimo pensò che sarebbe morta di piacere. Stremata, riaprì gli occhi e incontrò quelli di lui che la fissavano rapiti.
"Sei così dannatamente bella quando godi. Resterei ore a guardarti venire".
Un sorriso tremulo le incurvò gli angoli della bocca.
Cielo, come riusciva a farla fremere in quel modo, con poche parole?
"Ora girati, ragazza. Non ho ancora finito con te".
L'afferrò per le braccia e la fece voltare. Si ritrovò premuta con la faccia contro la parete, mentre Alejandro le sollevava completamente la gonna di seta.
"Appoggia le mani alla parete, su da brava. Ecco, così. E ora piegati in avanti".
Lei lo accontentò, sebbene si sentisse le gambe molli dato che i due orgasmi di prima l’avevano sfiancata.

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Oltre l'amicizia
RomanceMax e Nina si conoscono fin da piccoli, crescendo i due ragazzi instaurano una grande e bellissima amicizia. Il ragazzo con il tempo si accorge di provare dei sentimenti e per non rovinare il rapporto con la sua migliore amica cercherà di reprimerli...