Chiara pov's
Mi scaccio quelle idee malsane dalla testa, insomma, non sono una sprovveduta. Adesso, quello che devo fare, è cercare di spiegare a Naomi il motivo per il quale quella di prendere parte ad un esperimento del genere, è molto, troppo rischioso.
Solleva lo sguardo e mi fissa con i suoi occhi marroni, non particolarmente belli, ma che brillano più del mio futuro. Le si stampa un sorriso euforico sul viso, e si alza da terra, continuando a leggere le informazioni dal volantino in questione, spalancando gli occhi sempre più, come un bambino quando trova delle caramelle. Peccato che, i questo caso, le caramelle sono nocive.
Mi metto una mano tra i capelli, grattandomi la nuca, e mi siedo sopra il suo morbido letto, prendendo un cuscino poggiandomelo sulle gambe, sulle cosce, per essere precisi, iniziando a "squisharlo", in attesa che castana dicesse qualcosa, perché qualcosa la dirà.
<<CHIARA, TI RENDI CONTO! è UN ENORME OCCASIONE!-Mi dice, anzi, mi urla Naomi, posizionandosi davanti a me per attirare la mia attenzione, scuotendomi il volantino davanti agli occhi.-Sono un sacco di soldi! Ci pensi? Avremmo le tasse dei corsi universitari già pagati! E poi...E poi...>>
<<Naomi, lascia stare. Stiamo comunque parlando di un esperimento, come solo può ronzarti in testa l'idea di partecipare ad una cosa del genere? Abbiamo entrambe 18 anni, per pagare le spese universitarie ci troveremo un lavoretto part-time qui vicino, che stanno cercando personale...>>
<<Chiara, tu non capisci. Hai idea di quante cose potremmo fare con tutti quei soldi?>>
<<Certo che ne ho un'idea, ti paio stupida? Ma ho anche un'idea di cosa andremmo incontro partecipando ad una cosa del genere. Io, non ci sto.>>
<<Davvero non capisci? Potremmo tornare a casa dalle nostre famiglie! Non ci sentiremo più sole!>>
Sole...Non ci sentiremo più sole. Famiglia...
Chiara, no. Chiara, è rischioso. Chiara, sai benissimo che non è sicuro, lascia stare.
Tacio per qualche secondo, poi sollevo la testa e la guardo con uno sguardo perso, vuoto. Non mi lascerò abbindolare.
<<Fai come vuoi- mi dice Naomi, voltandosi e dandomi le spalle- io ci proverò. Sono stanca di vivere così.>>
Narratore pov's
Non si può spiegare bene cosa sia accaduto in quella frazione di secondi, ma una cosa è certa: Chiara aveva preso una decisione; così, con la preoccupazione nel cuore, uscirono da quel piccolo appartamento, e seguendo le indicazioni trovate sul volantino, si incamminarono verso la destinazione. Anche in Naomi era percepibile uno stato d'ansia, e il suo animo non era né calmo né tranquillo. Camminavano a testa bassa, la più alta guardandosi i piedi, mentre la più bassa si arrotolava i capelli tra le dita, cose che di consuetudine nessuna delle due avrebbe mai fatto. Sui loro voti si scorgeva la tensione, ma anche un barlume di speranza, il desiderio di vivere una vita più agiata e di tornare dai propri cari, di non essere più sole. La strada pareva interminabile, un susseguirsi di alberi, case e macchine. In giro non c'era nessuno. Pareva che anche la natura se ne fosse accorta, che qualcuno "dei piani alti" avesse origliato tutto e le stesse inviando un messaggio. Un messaggio che evidentemente non è stato colto.
Continuarono a camminare, immerse nei loro pensieri, nelle loro preoccupazioni, nei loro sogni; giovani ragazze, grandi aspirazioni e ben poco realismo. Ecco quello che c'era.
Il fruscio delle foglie faceva da dolce rumore di sottofondo, che accompagnava la camminata a passo spedito delle due, e il vento che scompigliava i capelli alle due ragazze iniziò ad ululare. Si avvicinavano al luogo prestabilito, e nessuno nega che abbiano avuto molti attimi di esitazione, di tensione e di ripensamenti, poiché la paura cresceva dentro loro sempre più. Ma ormai erano arrivate, e dopo qualche tentennamento entrarono nella struttura. Erano sole, non c'erano altre persone, a parte delle guardie che prima di farle entrare le fecero una lunga e accurata perquisizione, e vari uomini in camice bianco che andavano e tornavano da una parte all'altra con gran fretta. Sembrava un ospedale, anche lo strano odore era quello tipico degli ospedali, più in generale degli studi medici. Probabilmente era a causa delle apparecchiature o delle medicine; era una domanda che si ponevano da sempre, ma alla quale non trovarono risposta. Del resto, mica erano dottoresse loro.
Restarono qualche minuto in sala d'attesa, e notarono che oltre a loro non c'era nessun altro. Che avessero sbagliato posto? No, impossibile, l'indirizzo era quello.
Mentre pensavano questo, si aprì una porta, dalla quale uscì un uomo sulla cinquantina, con grandi baffi bianchi e uno sguardo molto serio. Era abbastanza tozzo, e anche lui indossava il camice bianco.
<<Siete qui per l'esperimento?>> Disse, con tono serio e voce grossa. Alle due ragazze le si accaponò la pelle.
<<Sì- Rispose Chiara- Siamo qui per l'esperimento.>>
<<Mi spiace informarvi che l'esperimento della pressione ha già reclutato due cavie. Insomma, erano le uniche persone che si erano presentate- Continuò l'uomo in camice -Però, se siete interessate, sono arrivati altri due ragazzi poco prima di voi, ai quali abbiamo assegnato un altro esperimento. Se volete, potete unirvi a loro. La ricompensa sarà maggiore.>>
Le due ragazze acconsentirono e accettarono la proposta, e vennero scortate da due guardie e da quell'uomo nei sotterranei, dove notarono immediatamente la presenza di quattro capsule. Due di queste erano occupate da due ragazzi; uno aveva i capelli bianchi ed era bassino, l'altro aveva i capelli neri e come il precedente non era certamente uno spilungone. Erano svegli, anche loro visibilmente in ansia. Le fecero entrare nelle capsule, dove si trovava una specie di radio, dalla quale potevano comunicare con le altre persone all'interno delle capsule.
<<Ehi>> Disse un primo ragazzo.
<<Anche voi qua?>> Disse l'altro, ridacchiando.
<<Sì, anche noi qua. Io sono Chiara, la mia amica è Naomi.>>
<<Piacere, ragazze. Noi siamo Ares e Norman.>> Dissero all'unisono.
<<Ma cosa dobbiamo fare?- Chiese la ragazza riccia- Non ci hanno spiegato niente.>>
<<Non possiamo aiutarti, Naomi. Sfortunatamente anche noi ne sappiamo ben poco riguardo questo esperimento- Disse Ares, interrompendosi bruscamente- L'unica cosa che possiamo dirvi è che stiamo testando una tecnologia sperimentale che dovrebbe riuscir a preservare la specie umana per milioni di anni.>>
<<Secondo me siamo fottuti. Però forse è meglio non parlare di certe cose, anche perché non credo che le radio ci siano solo per estetica, e onestamente non credo neanche che si siano tolti lo sfizio di ascoltare le nostre conversazioni>> Interrompe Chiara, dando la sua opinione.
Si avvicinarono degl'uomini in camice, che toccarono qualcosa sulla capsula, ed uscirono rapidamente dalla stanza. Calarono attimi di silenzio e di tensione, tutti e quattro i poveri malcapitati cercavano disperatamente lo sguardo di qualcuno, un po' di sicurezza. Inizio ad entrare gas nelle capsule, nessuna delle quattro capiva cosa stesse succedendo, e neanche ne ebbe il tempo, perché calo il buio, e di loro non si seppe più niente.
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a te, di duecento anni fa.// !!contenuto esplicito!!
ActionAnno 2022, quattro liceali si offrono come volontari per un esperimento presso la NASA, e vengono chiusi da alcuni scienziati in strane celle frigorifere. Vengono ibernate, e si risvegliano duecento anni dopo, a inizio 2222, trovandosi davanti ad u...