𝓕𝓲𝓷𝓪𝓵𝓶𝓮𝓷𝓽𝓮 𝓼𝓸𝓵𝓸 𝓲𝓸 𝓮 𝓽𝓮 𝓲𝓷 𝓾𝓷𝓪 𝓬𝓪𝓼𝓪

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Federico povs:

Non riuscivo a prendere sonno, fissavo il soffito stringendo il mio peluche, ogni tanto guardavo la finestra.
Domani sarebbe stato il mio primo giorno di scuola, mi ero trasferito insieme a Nicola e finalmente abitavamo in una casa insieme, prima abitavamo nella casa di sua sorella, voglio molto bene a Nicola, chissà se starà dormendo, se vado a vedere non sarà un problema giusto..?
E se si arrabbia e non mi parla più..?
Ho paura di rovinare il rapporto con Nicola.
Deciso e con un po di ansia mi alzo e mi dirigo verso camera di Nicola, apro la porta lentamente, c'era Nicola seduto sul letto a scrivere qualcosa al pc.

Nicola si accorge della mia presenza.
"è tardi piccolo, come mai sei ancora sveglio?"
Cominciai a giocare con le dita sentendomi a disagio e abbassai lo sguardo.
"N-non riesco a prendere sonno..."
"Vuoi dormire con me?"
"P-posso..?"
"Certo piccolo, vieni qua vicino a me"
E come detto mi avvicinai e mi sdraiai vicino a Nicola, spense il pc e si sdraiò vicino a me.
"M-mi racconti una storia..?"
"Certo che si gattino"
"P-perché mi hai chiamato gattino..?"
"Non so, se vuoi però non ti chiamo più così"
"N-no no...chiamami così...sempre"
Quando parlavo ogni tanto mi bloccavo però poi riprendevo a parlare normalmente, non so perché ma ormai ci ho fatto l'abitudine.
"Va bene gattino, ricordami che domami facciamo un salto in libreria che ti compro un po di libri da leggere"
"D-davvero..?"
"Si piccolo, adesso però ti racconto la storia va bene?"
"S-si"
"Allora, tanto tempo fa un ragazzo di nome Ethan, che abitava in una caverna decise di scoprire....."

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Nicola povs:

La sveglia suonò, la spensi e mi alzai lasciano un bacio sulle fronte di Federico, andai in cucina e preparai i pancakes, Federico li amava solo che non li mangiava quasi mai, non aveva mai tempo di fare colazione, erano le 6:12, Federico entrava a scuola alle 8:30, c'era ancora molto tempo, lo avrei svegliato verso le 7:00.
Tutti i giorni avrei accompagnato Federico a scuola e tutti i giorni lo avrei portato a casa io, speriamo che in questa scuola le prof e i compagni siano gentili con Fede.
Finalmente ero diventato capo della mia agenzia di moda, si guadagnava molto, ne ero contentissimo.
Ma il mio obbiettivo però è un altro, Federico soffre di una malattia incurabile, tra qualche mese farà un intervento, in questo intervento c'è imballo la sua vita, i medici mi hanno detto che probabilmente non c'è la farà, quindi il mio obbiettivo è far godere al massimo questi suoi ultimi mesi di vita, farò di tutto pur di renderlo felice.
Ormai Federico è tutto per me, un figlio che ho sempre desiderato, un fratellino, Federico è il mio mondo ormai.
Inizio a mangiare e ha guardare la tv.
Si fanno le 6:53 e decido di andare a svegliare Federico.

Entro nella mia stanza e lo vedo dormire beatamente, da quando mi ero alzato non si era mosso di un centimetro, tutto il corpo era coperto da delle coperte, si muoveva leggermente la pancia (per respirare).
"Ehy piccolino svegliati"
Gli mossi leggermente la spalla, lui non si spostò per niente.
"Piccolino devi andare a scuola" Girò la testa dall'altra parte.
"mh" Si limitò a fare un verso.
"Dai oggi ti porto in libreria ricordi?" Si girò verso di me "Oh si...mi ricordo"
"Dai vai a vestirti, intanto ti preparo lo zaino" Mi sorrise, amavo quando mi sorrideva.
Si alzò e andò in camera sua, presi il suo zaino nero e ci misi dentro; quaderno a righe e a quadretti, un astuccio con dentro penne di tutti i colori, pennarelli e matite, gomme, matite ecc...
Poi misi dentro la borraccia viola che avevo comprato per Federico, e 30€.
Erano le 7:34, Federico non era ancora uscito dalla sua stanza, strano.
Andai in camera sua e vidi lui davanti all'armadio con gli occhi lucidi che tremava.

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
"Ehy piccolo perché piangi?"
Lo strinsi a me e lui ricambiò l'abbraccio, poi mi guardò negl'occhi.
"N-non so che vestiti mettere..."
"Ti aiuto a sceglierli io piccolo, adesso tu vai a farti una bella doccia calda e quando hai finito vieni in camera e ti do i vestiti, va bene?"
"D-davvero lo faresti..?..p-per me..?"
"Farei di tutto per te piccolo"
"T-ti voglio bene Nicola"
"Anchio piccolo"
Federico come detto andò in bagno, sentì l'acqua della doccia aprirsi.
Mi avvicinai al suo armadio e presi un jeans azzurro leggermente strappato e un maglione bianco.
Mi sedetti sul suo letto, sentì l'acqua spegnersi, piegai i suoi vestiti e presi il telefono, erano le 7:48.

𝓤𝓷𝓪 𝓹𝓲𝓬𝓬𝓸𝓵𝓪 𝓿𝓲𝓽𝓪 ||ˢᵗʳᵉᶜⁱᶜᵒ'ˢ ˢᵗᵒʳʸˢ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora