Grazie.
Prima di tutto grazie se sei qui: ringrazio pure chi ti ci ha mandato su questa raccolta, quella di una piccola esperienza, duratura, qual è stata la mia con la poesia.
Quanto a quello che bisognerebbe dire per introdurre i testi, beh, in realtà dovrebbero essere loro a parlare al posto mio... eppure una cosa forse posso dirla.
Ritengo che il nostro mondo, com'è oggi, ci abbia reso difficile una poesia concreta, affascinante, mai all'altezza dei nobili antenati: non solo di Dante e stilnovisti, oppure ancora dei funzionari del grande re della Sicilia, o degli Estensi, ma anche di Merini, Saba, Montale, che fino a ieri vivevano con noi. Tutti loro sembrano d'un livello così alto che pare irraggiungibile, per tutti; certamente lo è per me ora, e sul futuro la nostra generazione può dir poco senza tremare, figuriamoci se posso sapere io cosa m'accadrà.
Insomma, se ancora non hai chiuso tutto, andando a rovistare nel frigo qualcosa o guardando invece la tv, sarai pronto a poesie a cui si può chieder poco, a cui non bisogna chiedere - come disse Montale - la parola, e proprio lui omaggia la prima poesia.
Grazie ancora per la possibilità.
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Storie di quell'uomo del mondo
PoetryIl titolo rappresenta l'universalità e allo stesso tempo l'individualità di quanto troverete qui dentro: quell'uomo, che scrive e racconta le sue avventure in un mondo sempre più avverso ad una poesia limpida come quella antica, raccontando di se es...