Capitolo 3

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"Mamma sono arrivato!" Seonghwa entrò in quella che per molti anni era stata la sua amata casa, prima che decidesse di andare a vivere in un piccolo appartamento più vicino al centro città.

"Seongie! Mi sei mancato!" la donna sbucò dalla cucina e gli andò incontro per abbracciarlo e stampargli un piccolo, ma dolce, bacio sulla guancia.
"Oh, sei di nuovo dimagrito un po'... meno male che ti ho preparato parecchio kimchi da portare a casa così avrai sempre qualcosa di pronto da mangiare! Si conserva anche bene quindi dovrebbe bastarti per un po'. Ora vieni di là dai, oggi papà non c'è, è andato a Busan per lavoro e tornerà stasera sul tardi, ti fermi a cena?" la madre di Seonghwa era così, parlava a macchinetta saltando da un discorso all'altro senza problemi, tutto il contrario del figlio che, invece, era decisamente più taciturno.

"Tua mamma parla un sacco, come mai tu sei più silenzioso invece?"

"Ya, è perché assomiglio di più a mio papà di carattere, Joong..."

"Sarà, effettivamente i tratti del tuo viso sono uguali a quelli di tua mamma, dovevi prendere qualcosa anche da tuo papà! Comunque hai notato che le nostre madri si lamentano un sacco di noi? Non capisco proprio perché... io mi sono preso un ragazzo bellissimo e dolcissimo e, modestamente, pure tu hai fatto un'ottima scelta!"

"Lo so, lo so, ma lo sai come sono fatte le madri: devono avere per forza qualcosa di cui parlare quando si incontrano per la lezione di zumba settimanale e di solito si divertono a lamentarsi dei figli"

"Si scambiassero le ricette farebbero meglio, tra l'altro quel kimchi era delizioso, puoi chiedere a tua mamma di insegnarti prepararlo? Sarebbe stupendo svegliarsi la mattina e fare colazione con quella delizia!"

"Seongie, mi stai ascoltando?" la madre lo guardò leggermente irritata mentre appoggiava circa una decina di contenitori ricolmi di kimchi davanti al figlio.
"Ti stavo dicendo di andare già a mettere tutto in macchina, se no dopo ti dimentichi, sbadato come sei!"
Seonghwa si era di nuovo perso in uno dei tanti ricordi che, da due anni a quella parte, gli ritornavano in testa e lo avvolgevano in un vortice di tristezza, malinconia e sorrisi amari. Aveva iniziato a perdersi nel suo mondo da quando si era lasciato con Hongjoong.

"Non sono sbadato, mamma..."
Il ragazzo prese velocemente una borsa di tela lì vicino e la iniziò a riempire con i contenitori stracolmi di kimchi.

"Ma figurati un po'! Lo saprò ben io se sei sbadato o no? O pensi che tua madre non si accorga di queste cose? Da quando ti sei lasciato con Hongjoong sei sempre nel tuo mondo e chiami anche raramente a casa..."
La donna sospirò e scosse leggermente la testa in segno di disappunto
"Anche prima eravate spesso distratti eh.. troppo presi dalla vostra relazione che, per carità, era davvero bella! A me Hongjoong piaceva pure e anche sua madre, Hyejin, aveva un debole per te, però c'è da dire che in quel periodo non facevate altro che pensare a viaggiare tralasciando lo studio e il lavoro... e volevate pure andare a convivere, pensa te!"

"Beh avevamo entrambi venticinque anni, è anche normale che volessimo andare a convivere, no?"
Era strano da parte sua parlare così tranquillamente di quella convivenza mancata. Anche sua madre se ne stupì, tanto che rimase per alcuni minuti in silenzio.

"Seonghwa, lo stai superando, vero?"

Le avrebbe voluto rispondere che, no, non lo stava affatto superando. Non dopo essere venuto a sapere di quel matrimonio... Hongjoong gli aveva sempre detto di tenere moltissimo a quel passo e che lo avrebbe compiuto solo con la persona giusta, dopo anni di conoscenza. Eppure ora era pronto a sposarsi dopo solo un anno di relazione. E i loro sei, allora? Cosa erano stati, un gioco? Al solo pensarci avrebbe voluto urlare di frustrazione.

"Certo, stai tranquilla."

"Meno male dai, sono sicura che troverai qualcun altro che sarà ancora più adatto a te. Tu e Hongjoong eravate così diversi in fondo!" Sorrise piano, un sorriso ricco di speranza e fiducia nel figlio. Seonghwa abbassò lo sguardo per l'imbarazzo, aveva appena mentito a sua madre in fondo.

Ritornando a casa ripensò alla conversazione avuta con la madre e si lasciò andare ad un sospiro di sconforto. Come poteva superare una rottura del genere? Ogni volta che ripesava al suo ex, al suo primo amore, non riusciva a non emozionarsi. Il cuore gli saliva in gola battendo all'impazzata mentre gli occhi gli diventavano lucidi e un doloroso sorriso si andava a creare sulle sue labbra. Non poteva dimenticare un amore così grande, non poteva fingere di stare bene, non poteva non pensare continuamente ad Hongjoong e a quello che avevano condiviso per sei lunghi anni.

La verità, però, era che il più piccolo si era stancato della loro relazione molto tempo prima, solo che lui era così accecato dall'idea che tutto andasse bene che non si era accorto che Hongjoong si era semplicemente annoiato. Tutto della loro relazione lo annoiava: i loro incontri settimanali per preparare gli esami, le uscite al cinema nel weekend, le sere passate accoccolati nel letto... lo annoiavano persino i commenti, a volte poco carini, che le loro mari facevano riguardo alla loro relazione. E mentre Seonghwa arrossiva e si emozionava per ogni cosa che facevano insieme, Hongjoong veniva semplicemente sopraffatto dalla noia.

Non aveva mai capito cosa avesse portato a quel cambiamento, a volte l'amore può essere difficile da comprendere e può accadere che, come una candela accesa la cui fiamma arde troppo forte, si consumi più rapidamente. Seonghwa non poteva fargliene una colpa, forse perché lo amava ancora più di ogni altra persona al mondo e, piuttosto che lasciarsi sopraffare dall'odio, aveva deciso di continuare ad amarlo.

Quella sera, tornato a casa, lasciò che alcune lacrime gli scivolassero sulle guance mentre le sue labbra accennavano ad un lieve sorriso sarcastico. Si faceva davvero pena.

"Mia mamma e la tua fanno
Ancora zumba insieme
E a volte forse parlano un po' male di noi
Sai già come finisce
Che poi io mi emoziono
E invece tu ti annoi"

Ridere ☺︎︎ SeongjoongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora