Capitolo 5

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When you try your best but you don't succeed
When you get what you want but not what you need
When you feel so tired but you can't sleep
Stuck in reverse

Un lieve mormorio si faceva largo nel totale silenzio di una stanza troppo piena e troppo vuota. La luce della luna attraversava la finestra e si rifletteva sulle pareti bianche e sui mobili nella penombra, creando ipnotici giochi di luce. I vestiti lanciati sulla sedia e per terra sembravano assumere le forme più strane e con le loro ombre tenevano sveglia l'immaginazione di Seonghwa.
Non riusciva di nuovo a dormire.

And the tears come streaming down your face
When you lose something you can't replace
When you love someone but it goes to waste
Could it be worse?

Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you

La voce del ragazzo era fioca, leggermente bassa e poco definita, una voce come tante. Non aveva mai pensato di essere intonato, ma quando cantava era di certo più orecchiabile di Hongjoong che...
E stava di nuovo pensando a lui.
Sospirò e si passò nervoso una mano sul viso, tirando leggermente la pelle delle guance. Mancava una settimana al matrimonio e lui sarebbe arrivato alla cerimonia conciato peggio di uno zombie se non fosse riuscito a dormire neanche una sera. Aveva deciso di cantare proprio per quel motivo in fondo, ma in realtà riusciva ad ottenere solo l'effetto opposto. Stava naufragando dolcemente in un mare di ricordi, dove il protagonista era sempre solo una persona. Hongjoong.
Hongjoong che provava a cucinare dei noodles senza farli bruciare, ma alla fine ci rinunciava e preferiva mangiarli crudi. Hongjoong che gli correva incontro con un paio di cuffie in mano per fargli sentire una nuova canzone. Hongjoong che si intrufolava in casa sua dopo un turno al bar dove lavorava, esausto per troppo lavoro. Hongjoong che si sdraiava accanto a lui nel letto e gli chiedeva, mormorando, di cantare per lui. E lui che ogni volta, ogni santa volta, si emozionava e lo stringeva a sé con un braccio, affondando il viso nei suoi capelli. La domanda era sempre la stessa, così come la risposta.
"Cosa vuoi che canti?"
"Fix you."
E allora la voce partiva in automatico, così come le sue braccia che iniziavano a cullare ritmicamente il più piccolo.
Era come una sorta di ninna nanna per loro due, una di quelle abitudini che Hongjoong gli aveva lasciato e che probabilmente gli sarebbe sempre rimasta impressa nella mente.

Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you

Chiuse gli occhi e assaporò appieno il significato di quelle parole. Le aveva sempre dedicate ad Hongjoong, voleva essere la sua casa e voleva essere colui che lo avrebbe curato da ogni ferita che il mondo gli aveva inferto. Aveva sempre pensato di essere lui a dover accogliere il fidanzato e mai il contrario. Ma solo in quel momento, con il sapore di quelle parole sulla punta della lingua e tra le insenature delle sue labbra, capí di aver sbagliato tutto. Se avesse dedicato quelle parole a se stesso, beh, forse sarebbe stato tutto un po' più facile.
E forse avrebbe sorriso per davvero qualche volta in più.



"Wooyoung? Dove sei? Ti sto cercando da mezz'ora, potevi anche dirmelo che saresti andato a provarti l'abito... Dico solo che questo centro commerciale è enorme e quindi è facile perdersi di vista! " Un sospiro. "Okay, va bene, va bene... Sì sì so dov'è l'atelier... A dopo, ciao. Sì, sì, ciao"
Aveva sempre odiato andare in quel centro commerciale: troppa gente, troppi rumori, troppe luci, troppo tutto. E pensare di andarci per accompagnare uno dei suoi migliori amici a provarsi l'abito da testimone rendeva il tutto ancora più snervante e opprimente per lui. Aveva accettato solo perché Wooyoung non voleva che San lo vedesse vestito in quel modo fino al giorno del matrimonio, neanche fossero loro due gli sposi.
L'atelier era dalla parte opposta a dove si trovava lui in quel momento, ci avrebbe messo minimo dieci minuti, aveva tutto il tempo per comprarsi un caffè freddo e berlo durante il tragitto. In fondo non aveva così tanta fretta di vedere il suo amico fasciato in quel completo elegante e men che meno aveva voglia di pensare al matrimonio. Sei giorni. Meno di una settimana e Hongjoong sarebbe stato sposato e lui sarebbe rimasto l'ex che "non l'aveva superata".
Pagò il caffè freddo e ringraziò il cassiere, poi ritornò ad immergersi nei suoi pensieri. Con la cannuccia tra le labbra, lo sguardo basso e la testa fra le nuvole, non si era neanche accorto di una chioma rossa che gli stava passando accanto. Fu un secondo, uno strano istinto lo obbligò ad alzare lo sguardo e ad incrociarlo a due occhi che avrebbe riconosciuto tra mille. I capelli rossi gli incorniciavano il viso affilato, le labbra sottili e rosee erano tirate in una linea retta e gli occhi lampeggiavano a causa della sorpresa e del disagio. Hongjoong stava venendo nella sua direzione, accanto a lui un ragazzo abbastanza atletico e non molto più alto di lui camminava al suo passo con il viso per metà nascosto da una mascherina nera.
Ogni tanto si immaginava un loro possibile incontro ed ogni volta lo sognava come quelli dei film. Sperava che Hongjoong si accorgesse di quanto fossero perfetti insieme, sperava che gli corresse tra le braccia, che ridesse e gli dicesse che era bellissimo e, soprattutto, che gli era mancato... Invece, tutto ciò che ottenne un cenno di saluto con il capo. Ed in un attimo i capelli cremisi di Hongjoong erano già fuori dal suo campo visivo.
Rimase alcuni secondi fermo immobile, cercando di metabolizzare ciò che era appena successo, poi i suoi piedi si misero in moto da soli. Wooyoung lo stava ancora aspettando all'atelier, non poteva tardare molto.

E ti cantavo Fix You
Per farti dormire quando il mondo ti teneva sveglia
Ed ora sono solo un tizio
Che se lo incontri per la strada gli fai un cenno di saluto e via

Ridere ☺︎︎ SeongjoongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora