4

12 4 0
                                    

Quando la giornata finì Eddie dovette stare molto attento alla tempistica.

Andò verso casa sua in bici, dopo averci messo un secolo per slegare la bici, e quando fu certo che dalle parti di casa di Richie non ci fosse alcun Perdente, si diresse verso casa sua.

Adesso Stanley starà pranzando, dato che i suoi genitori poi devono fare altre cose e lui deve studiare, e Richie pure.

Così, per far passare il tempo, il castano aveva preso una merendina dalle macchinette della scuola, durante l'intervallo.

La casa di Richie sembrava fatta apposta per sgattaiolare fuori di notte, considerando che dal lato della casa in cui c'era la camera del quattr'occhi c' era una specie di rampicante che i suoi genitori non volevano togliere perchè boh, credono sia vintage immaginava Eddie, quindi non lo controllavano mai.

Richie, quindi, aveva creato una sottospecie di scala, con tutti i Perdenti un pomeriggio nel quale i suoi genitori non erano in casa, apposta per farlo uscire di nascosto di sera.

Eddie aspettò le tre del pomeriggio, per poi arrampicarsi da lì fino al balconcino di camera di Richie, bussando al vetro.

Aveva il cuore in gola, ma non poteva restare così, a morire di imbarazzo davanti all'amico.

Richie era sdraiato sul letto, aveva una pallina in mano e la lanciava su e giù da almeno un ora.

La noia era tanta e si vedeva, ma tanti erano anche i pensieri che gli passavano per la mente.

-Uuuffaaa-

Lanciò la pallina contro il muro al che gli rimbalzò in faccia.

-Vaffanculo-

toc toc

Il ricciolo sentì un rumore provenire dalla finestra e per poco non fece un salto dallo spavento, mettendosi una mano sul petto ed andando ad aprire la finestra ad Eddie, che entrò subito dopo.

-Mi hai fatto prendere un colpo idiota!-

Sussurrò il ragazzo facendogli segno di sedersi da qualche parte, mentre andava a recuperare la pallina, che nel mentre era finita sotto alla scrivania.

Eddie lasciò perdere le parole di Richie, perchè effettivamente anche lui si sarebbe spaventato.

Negli ultimi due anni i ragazzi non erano stati spesso da Richie, ed Eddie mancava stare in camera sua a parlare di fumetti.

Con un mezzo sorriso pieno di nostalgia il castano andò verso la sua libreria, sfiorando le copertine dei fumetti con due dita.

Guardi il suo giradischi, ricordandosi di quando eravano più piccoli.

Dopo che avevano finito di giocare, Stanley, Bill, Richie ed Eddie, la madre di quest'ultimo era sempre l'ultima ad arrivare, e quando eravano da Richie, Eddie e quest'ultimo si mettevano sempre ad ascoltare i suoi dischi preferiti.

Al castano in realtà non piaceva quella musica, ma gli piaceva chi la ascoltava.

Si ricordava che, in quei momenti, lui chiudeva gli occhi e si stendeva, sul pavimento o letto che fosse. Non si accorgeva mai che Eddie, poi, si alzava per osservarlo dall'alto.

Il castano tornò al presente ricordandosi del giorno prima e del suo sorriso, fantastico come lo è sempre stato.

-Rich, scusa l'intrusione ma... volevo scusarmi per ieri-

Ammise Eddie, guardandolo ed incavando leggermente la testa nelle spalle.

Richie lo guardò sbattendo le palpebre.

Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere.

Sì ammetteva di essersela un po' presa per ieri, ma non si aspettava che il castano sarebbe venuto fino a casa sua solo per chiedergli scusa.

Richie quindi si avvicinò all'amico e gli sorrise mettendogli un braccio attorno alle spalle e scompigliandogli i capelli con l' altra.

-Scuse accettate Kappa. Ora che ne dici di fare qualcosa? Sei venuto fin quì mica ti lascio andare via subito-

Il riccio si lasciò quindi cadere a sedere sul letto ed iniziò a fissare il suo migliore amico accanto a lui.

Sorrise ed inziò a pensare a quella fatidica estate in cui IT era arrivato ed aveva scombussolato la quotidianità dei perdenti.

Richie aveva avuto una paura terribile di morire.

Ma soprattutto ebbe paura di perderlo.

Non sapeva cosa avrebbe fatto se quel giorno Eddie non si fosse limitato a rompersi un braccio.

Il ragazzo protagonista dei pensieri del ricciolo si grattò la nuca, pensando.

Voleva chiedergli se aveva già fatto i compiti, così da poterlo aiutare, ma subito si rese conto di non essere sua madre, e che sarebbe stato troppo palloso.

Guardò quindi il giradischi, ed Eddie di domandò se lo utilizzasse ancora.

La risposta era prevedibile dato che lo teneva come fosse un tesoro, ma il castano chiese comunque.

-Ti va di ascoltare della musica? Dal tuo giradischi. È da tanto che non mi istruisci sulla tua collezione-

Propose quindi con mezzo sorriso, senza davvero avere altre idee.

E infondo gli mancava, sopratutto, poterlo spiare come un tempo.

Alla proposta di Eddie di ascoltare della musica dal mio girdadischi al ricciolo si illuminarono gli occhi.

-Certo che si!-

Richie si diresse quindi verso lo scaffale dove teneva i dischi e ne cercò uno adatto.

-No.. no... nemmeno... questo come diamine c'è finito quà? No... Eccolo!-

Il moro sorrise tirando fuori un involucro dalla copertina nera, lo posizionòcsul giradischi e lo fece partire, poi si andò a sdraiare sul letto, mentre le prime note di "let it rock" mi riempivano le orecchie.

-The weekend comes to this town
Seven days too soon
For the ones who have to make up
What we break up of their rules...-

Richie iniziò a canticchiare, chiudendo gli occhi e battendo la mano sulla gamba a tempo di musica e rilassandosi completamente.

Eddie non poteva sperare in uno scenario migliore.

Se la sua mente non gli stava tirando un brutto scherzo, questa canzone non gliel' aveva mai fatta sentire.

I suoi gusti musicali saranno cambiati, nel tempo, si disse.

Il castano si sedette quindi di fronte a lui, sul suo letto, godendosi la pace che emanava il suo sorriso e seguendo il ritmo con il quale lui batteva la mano sulla gamba.

Per un momento, si immaginò Richie a suonare in una band.

Sarebbe stato il suo miglior fan.

Richie era completamente rilassato mentre le note e la voce di Bon Jovi si espandevano attorno a lui.

Appena finita "let it rock" partirono le prime note di "you give love a bad name".

Un tremito scosse il riccio da capo a piedi.

Amava quella canzone.

Richie si alzò di scatto dal letto, guardando Eddie che nel mentre si era seduto accanto a lui e sorridendo gli prese le mani, inziando a cantare ed improvvisare un concerto.

-Shot through the heart
And you're to blame
Darlin', you give love a bad name~-

Il moro stava stonando praticamente ogni parola ed in più aveva iniziato a scuotere le mani avanti ed indietro, scuotendo di rimando Eddie che lo guardava mentre faceva il suo fantastico concerto ed usava una delle sue mani come microfono.

Per tutto questo tempo? {Reddie}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora