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Eddie non riuscì a non rimanere come pietrificato, col fiatone, per mezzo secondo. Era...

Non lo sapeva, ma sentiva le guance calde, così tornò seduto sull'amaca, con le gambe incastrate a quelle di Richie.

-S-sei noioso. Ecco cosa-

Eddie quindi tornò a mangiare il suo ghiacciolo, che aveva lasciato appoggiato sulla sua plastica, mentre si guardava attorno furtivamente, sperando con tutto se stesso che nessuno avesse visto.

Detto questo mise il braccio libero sulla tempia, cercando di calmarsi.

Richie notò subito che Eddie si stava guardando in giro, rosso da capo a piedi, immaginò ancora per le risate di prima.

Poi si posò una mano sulla fronte e lì il riccio iniziò a preoccuparsi davvero.

Eddie era sempre stato cagionevole di salute e nonostante le esagerazioni di sua madre questo lo notava anche Richie.

Quindi quest'ultimo si avvicinò a lui, storcendo leggermente la testa e guardandolo dal basso verso l' alto con leggera preoccupazione.

-Eddie stai bene? Tutto okay?-

Dio Eddie sei proprio un disastro pensò il ragazzino un attimo dopo che il riccio gli rivolse queste parole.

-Sì Richie, tutto a posto-

Eddie finì il ghiacciolo e poggiò il bastoncino lì vicino, incrociando le braccia per poi guardare Richie.

-Che hai da guardare, boccaccia?-

Con la coda dell'occhio il castano guardò Ben, poi Stan, ed effettivamente Stan lo stava guardando, ma quando vide che lo aveva notato tornò a parlare con Bill.

Inspira ed espira, Eddie, è solo Richie. Richie-boccaccia-Tozier.

Ben interruppe i pensieri del ragazzo, annunciando che era meglio se si fossero avviati verso casa.

Eddie guardò Richie di sfuggita, sperando non se la fosse presa per la sua ultima frase, poi si alzò in contemporanea agli altri, recuperando il bastoncino del ghiacciolo che avrebbe buttato più tardi, mettendoselo in tasca.

Il castano aiutò Richie ad alzarsi e risalirono, accompagnando a casa il ricciolo.

Tutti lo salutarono con un semplice "ciao", ed Eddie pure, aggiungendo un gesto della mano.

Poi, imbarazzato, fece finta di starsi grattando la nuca, dopo che Richie lo notò.

Richie davvero non capiva cos'avesse oggi Eddie.

Prima ride e scherza con lui, poi diventa freddo come il ghiaccio e sembra che abbia visto un alieno.

Bah, non lo capirà mai.

Sull' arco della sua porta d' ingresso il riccio salutò i suoi amici, poi guardò Eddie che aveva alzato una mano per salutarlo, subito dopo nascondendo il gesto e non guardandolo in viso.

A Richie venne da ridere.

Da quando quel perfettino aveva paura di salutarlo?

Il moro imitò alla perfezione il suo gesto di saluto, facendogli capire che lo aveva visto, per poi entrare in casa ridacchiando, salutando sua madre ed andandosi steso sul letto, stanco morto da quella pesante quanto piena giornata.

Tornando agli altri Perdenti, i ragazzi si diressero verso casa di Stan, che era più vicina a quella di Richie, per poi fermarsi da lui per discutere.

Ci volle mezz'ora, perchè per quanto gli altri volevano fare una cosa carina, non sapevano quelle cose banali che chiunque conosca Richie, tipo Eddie, sapeva.

Tipo che troppa luce gli fa venire mal di testa, o che è allergico alle noccioline. E sì che lo conoscono tutti da sempre, anche se Bill, Stan ed Eddie un po' di più.

Ogni volta che Eddie faceva cambiare al gruppo qualche idea su qualcosa Stan lo guardava un po' di più.

Eddie si chiedeva davvero perchè oggi fossero tutti così strani.

Prima che tornassero ognuno nelle rispettive case, Stanley fermò il sovrascritto.

-Eddie, posso farti una domanda?-

Miseria perchè a me pensò il castano.

-Mh?-

-Da quando fai solletico a Richie? Di solito era lui a stuzzicare te, o sbaglio?-

Eddie si grattò la nuca, distogliendo lo sguardo da quello di Stan.

-B-beh non ho più nove anni.-

-Certo. Ed io sono etero-

Eddie lo guardò con gli occhi aperti come fanali.

-Sai bene che non è la stessa cosa!-

Lui incrociò le braccia, alzando un sopracciglio.

-Si vede davvero così tanto?-

-Direi, amico-

Eddie si passò le mani fra i capelli.

Per sua fortuna la madre di Stanley lo chiamò, ma gli promise che ne avrebbero riparlato.

Il giorno dopo, il castano era ancora più confuso del giorno prima su cosa fare e come comportarsi con Richie.

Il giorno dopo non fu un bel risveglio nemmeno per il ricciolo.

Difatti si svegliò incazzato.

E non per la botta data dalla caduta dal letto come ieri mattina, sinceramente non lo sapeva il perchè.

Era solo incazzato.

È perchè Eddie non ti ha calcolato ieri sera Richard e lo sai benissimo.

Richie si battè la mano sulla testa cercando di zittire qualla vocina fastidiosa chiamata coscienza.

-Stai zitta-

-Stai zitta chi?-

Richie si girò di scatto verso la porta dove sua mamma lo guardava confusa, con in mano il suo zaino.

-Niente mamma, nessuno-

Il ricciolo prese il suo zaino e ci mise dentro l' occorrente per la scuola, dirigendosi poi verso di questa e parcheggiando la bici a casaccio.

Alzando lo sguardo da questa il ragazzo si ritrovò davanti l' oggetto dei suoi pensieri, e lo salutò con un cenno del capo.

-Hey Eds-

Eddie gli rispose con un debole "hey".

Si sentiva ancora in colpa per ieri, ed ogni tanto buttava l'occhio su Richie mentre Bill spiegava un'esperienza che aveva avuto la sera prima.

Da quando i perdenti avevano sconfitto It, lui si è buttato a capofitto sul paranormale, non si sa perchè. Però, ogni tanto, gli raccontava delle sue avventure strampalate. Povero Stan, che sicuramente ne sapeva più del resto di loro.

Fatto sta che mentre le ore di lezione passavano, senza Richie accanto a lui, Eddie ebbe più tempo per pensare proprio al ragazzo, ovviamente, e decise cosa avrebbe fatto dopo scuola.

Oggi non avevano organizzato di stare fuori, con i Perdenti, così all'intervallo mandò un messaggio a sua madre dal cercapersone, dicendole che sarebbe rimasto fuori con loro comunque.

Era diventata più permissiva, in questi anni, ma solo per loro. Eddie era riuscito a convincerla che non erano il male nel mondo, quindi se voleva anche solo stare solo per un po', poteva dirle che era con loro e la donna non faceva domande.

Per tutto questo tempo? {Reddie}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora