L'odore dei fiori freschi, laccati a mestiere dai fiorai, riempiva la camera ardente allestita nella grande villa dove vivevano i coniugi Anderson.
In quello spazio enorme, d'ora in avanti avrebbe echeggiato soltanto il vagito di un bambino e mai la voce candida di sua madre che gli canta la ninna nanna e sussurra parole dolci.
Era triste, troppo.Un via vai di persone si prodigava nel parlare al corpo vuoto di Hayden.
Tutti cercavano di infondergli coraggio con parole di circostanza e lui annuiva convinto, ma la verità era che non stava ascoltando nessuno.
Continuava soltanto a pensare a come era potuta succedere una disgrazia del genere e cosa avrebbe potuto fare per evitarla e soprattutto come sarebbe sopravvissuto senza di lei.Il senso di colpa continuava a dilaniarlo da quando sua moglie era giunta in ospedale in condizioni critiche, così, all'improvviso.
Quando la vide per l'ultima volta, i suoi occhi erano gia spenti, soltanto il suo cuore gli fece capire che avvertiva ancora la sua presenza.
Con un peso nel petto, raggiunse a stento la bara in mogano messa a lucido dalla cera d'api.
Un numero indefinito di tulipani bianchi contornava il letto di morte della giovane Kensley, fino quasi a dare l'effetto che fosse adagiata nel bel mezzo di un prato. Hayden sapeva quanto amasse quei semplici e candidi fiori e fino alla fine avrebbe tentato di renderla felice.
Sfiorò il feretro con l'indice e sospirò chiudendo gli occhi, come a voler sigillare una silenziosa promessa e, incurante di avere lo sguardo dei presenti addosso, si allontanò da quel cordoglio e slegando la cravatta di seta che andava a completare il suo abito di finissima sartoria, salì le scale e andò al piano superiore della casa per rifugiarsi nella camera di suo figlio.
La balia che si stava prendendo cura del piccolo rimase attonita nel vederlo, ma non disse nulla e si fece da parte.
Tutti si aspettavano di vedere quell'uomo mantenere il controllo al piano di sotto, nascondendo le proprie emozioni finchè non fosse finito il rito funebre.
Hayden ci provò con tutto se stesso, ma non ci riuscì. Era umano e benchè si credesse abbastanza invincibile, nemmeno lui sarebbe rimasto inerme dinnanzi a tutto quel dolore.
Si avvicinò alla culla candida del neonato e ne osservò i lineamenti perfetti.
Era nato da soli due mesi e già si era dovuto imbattere nella crudeltà di un destino infame.Dormiva serenamente, con le manine chiuse a pugno ai lati della testa contornata da piccoli riccioli biondi.
La tutina che indossava era di un azzurro magico a detta di Kinsley. Era stata lei a comprargli quel capo d'abbigliamento e Hayden ricordava com'era fiera di quell'acquisto.
Si pentì di non averle dato troppa retta, se avesse saputo che di lì a poco si sarebbero dovuti salutare in modo definitivo, avrebbe combattuto contro il mondo per farle capire quanto l'amasse.
Una parte di sua moglie sarebbe sempre vissuta nel loro piccolo dono d'amore e il suo cuore avrebbe continuato a battere nel petto di chi aveva avuto l'estrema fortuna di riceverlo.
Gli addii sono atroci più della morte stessa e ben presto Hayden l'avrebbe capito molto bene.
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Shivering heart
RomanceHayden Anderson è un cardiochirurgo rinomato della Mayo Clinic di Rochester, della contea di Olmsted nel Minnesota. Rimasto vedovo in giovane età e con un figlio di pochi mesi, si ritroverà a concentrare la sua vita solo sul lavoro e sul bambino. Il...