Nella mia adolescenza mi sono sempre trovata a disagio nei grandi gruppi, spesso mi sudavano le mani al solo pensiero di dover parlare in mezzo a tutte quelle persone. Per questo non mi spiego ancora come fossi riuscita ad entrare in quel gruppetto così esuberante e rumoroso. Ero molto più un tipo da gruppo studio, con tutti in silenzio e qualche chiacchiera qua e la, con magari una tazza di the fumante davanti. La spiegazione più vicina alla realtà che riesco a darmi è che Mina e Kirishima mi avessero vista come un cucciolo alla deriva da adottare ed amare, da integrare nel gruppo, da portarsi appresso. Non che mi trattassero letteralmente da cane, anzi, mi avevano inclusa totalmente nella combriccola come se ne avessi sempre fatto parte, ma era stata molto più una decisione loro che mia. E infatti la maggior parte delle volte l'intero gruppetto mi capitolava in camera, prendendo possesso del mio spazio personale e forzando la loro presenza nella loro vita. Gliene sono grata, assolutamente. L'unico che però sembrava voler rispettare un minimo la mia privacy sembrava Katsuki, attenzione però, lui era sempre uno dei primi a presentarsi alla mia porta. Semplicemente chiedeva il permesso. Questa cosa l'avevo notata, e mi inteneriva terribilmente. Soprattutto una sera in particolare. Come al solito si erano presentati in massa davanti alla mia porta, con Mina che blaterava qualcosa sul voler truccare i ragazzi, che sarebbero stati adorabili. Ovviamente intendeva tutti tranne Bakugou, era sicuramente impavida, ma non abbastanza da imporsi al signorino dal carattere tanto peperito. Infatti, mentre si accingeva a truccare il povero Kaminari, prontamente bloccato dal quirk di Sero, Katsuki se ne stava affacciato alla mia finestra, con una di quelle non-sigarette che avevo imparato gli piacessero tanto.
-" posso farti una domanda, Bakugou? "
mi avvicinai io, alzandomi dal letto ed andando da lui. Gli altri erano seduti sul pavimento, o meglio, spaparanzati comodamente a loro piacimento. Infatti fino a quel momento mi ero limitata a ridere di loro con Kirishima di fianco a me.
-" è già una domanda "
rispose prontamente lui, ma non mi feci intimidire.
-" non bevi nemmeno alcool, sei così fissato con l'avere una forma fisica eccellente, eppure fumi erb- "
-" non sono cazzi tuoi, testa di merda "
qua mi zittii, non per paura di rispondere, ma perché sentivo che fosse una domanda scomoda per lui. Anzi, mi maledii, pensando che magari avrebbe iniziato ad odiarmi, a ritenermi stupida o sciocca, o peggio, fastidiosa. Rimasi comunque vicina a lui, affacciati da quella finestra, a contemplare il buio senza stelle del cielo in città. Il nostro silenzio era contornato dalle risate di sottofondo degli altri, ma non era un silenzio pesante, o imbarazzante, al contrario era molto pacifico. Sereno. Mi porse la non-sigaretta, aspettando la prendessi. Il suo sguardo era fisso avanti a sé, come se mi stesse dicendo di provarci, che magari l'avrei capito provandoci, cosa effettivamente ci trovava. Così fumai la mia prima canna. Insieme a lui, nella serenità totale, guardando il cielo in silenzio. Quello fu anche il momento in cui mi accorsi di starmi prendendo una bella cotta per Bakugou Katsuki. Mi prese la mano, in quello stare insieme così intimo, tutte e quattro le nostre mani stavano penzolanti oltre la finestra, e lui con una naturalezza disumana la avvicinò alla mia, afferrandola. Non parlammo, né ci guardammo, semplicemente ci godemmo quel momento tanto speciale. Si girò di scatto dopo una manciata di minuti, però, ancora ammutolito, e si avvicinò agli altri.
-" tornatevene in camera vostra "
Non so se fosse stata la canna, o se magari fossi ancora intontita da quel rapporto così intimo che avevamo avuto, ma mi buttai sul letto senza curarmi della loro uscita (contornata da lamentele e imprecazioni verso Katsuki, che li stava cacciando malamente). Rimasi sola, a fissare il mio soffitto.
" porca puttana "
era l'unica cosa che la mia testa incasinata riusciva a distinguere in mezzo a quel casino di pensieri.
-" PORCA PUTTANA "
esclamai forte, balzando giù dal letto, afferrai il telefono, avevo passato 40 minuti a rimuginare da sola. Morivo di fame. Morivo di sete. Morivo dalla voglia di stare con Katsuki. Morivo dalla voglia di baciare Katsuki. Ma no, non gli scrissi, nemmeno andai da lui in camera sua. Aveva avuto la premura di lasciarmi da sola in camera a rilassarmi, sapendo che avendo fumato probabilmente avrei gradito la tranquillità del silenzio totale, quindi gli feci io la premura di 'non rompergli le palle'. Almeno è quello che la mia mente annebbiata era riuscita a partorire.
Hai visto, Katsuki? Mi ricordo tutto in maniera così vivida, il calore della tua mano è ancora impresso sulla mia. Mi manchi da morire, Katsuki, perdonami se ti ho deluso.
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Memories || Bakugou Katsuki
Fanficricordi, ecco di cosa è riempita la mia scatola della nostalgia.