Sensi di colpa

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Alicia:
La delusione e la tristezza mi invadevano ma non riuscivo a farci nulla, stavo troppo male. Qualcosa era sbagliato in me?perché non aveva voluto baciarmi?avevo affrettato troppo i tempi? o semplicemente lui non era pronto? Mille domande mi affliggevano senza risposte. Pensai di parlarne con una mia amica: Norah
"Ei Alicia, perché stavi  piangendo?"mi chiese
" Sono andata ad una festa con un mio compagno di classe, lui mi piace. Un suo amico l'ha fermato tante volte presentando diverse ragazze, dopo un po' ho preso una scusa e l'ho portato in bagno...poi mi sono avvicinata per baciarlo ma lui ha detto che non voleva" spiegai
"Pensi che lui non ricambi le stesse cose che tu provi?"
"Non lo so era stato anche gentile fino a quel momento, magari non è pronto non so cosa pensare"
" Potrei sbagliarmi ma i ragazzi non si tirano mai indietro se gli piace una ragazza, che poi appunto era soltanto un bacio" disse
"Quindi pensi che non mi voglia?"
" Penso sia cosi poi non saprei dirti tanto altro"
"Cosa dovrei fare?" Domandai
"Per quanto mi riguarda niente, ci hai già provato se lui dovesse cambiare idea si farà sicuramente avanti"
" grazie per i consigli, invece tu cosa mi racconti?ti piace qualcuno?"chiesi
" Beh sì un ragazzo,però lui non lo sa o almeno penso"
"Perché non gliel'hai ancora detto?cosa aspetti?"
" Lo sai sono una tipa che vuole che sia sempre il ragazzo a fare il primo passo, ma oggi dovremmo uscire con lei e un'altra mia amica non ti andrebbe di venire?"domandò
"Volentieri, sono curiosa di conoscere questo tipo"
"Perfetto, allora ci vediamo alle cinque davanti la mia scuola"
"Ok a dopo" risposi
Quella chiacchierata mi aveva un po'  intristito, però non dipendeva più da me. Misi un vestito rosa cipria abbastanza sobrio, anche perché non aveva nessuno su cui voler fare colpo..mi incamminai verso la scuola
"Ei Norah, vedo che ti tratti bene" affermai scherzando
Aveva un top abbastanza scollato e una gonna
"Beh mica devo andare al supermercato, i pezzi forti si tirano fuori per le occasioni importanti"
"Non fa una piega il ragionamento"
Arrivò la sua amica prima che parlò quasi tutto il tempo con lei,e poi il ragazzo: alto, moro, occhi castani devo dire che aveva buon gusto almeno dal punto di vista fisico
"E lei chi è?" Chiese riferendosi a me
"Mi chiamo Alicia, tu invece?"
"Piacere Stephan"
Mentre Norah guardava in maniera seccata quella scena
"Stephan, ti va di andare a casa mia?"chiese Norah
Rispose in maniera affermativa, tutto questo pensai per andare a casa sua...beh quantomeno strano. Avevo come la sensazione che loro due si sarebbero fatti gli affari loro, e io sarei rimasta da sola con l'amica della quale non conoscevo neanche il nome. E non mi sbagliai di molto
"Ragazze io e lui dobbiamo fare delle cose, ma ci staremo poco. Voi se volete potete vedere un film"
Io e la sua amica ci guardammo tipo a dire "fai come vuoi"
"Ei come ti chiami?" Le chiesi
"Jasmine, tu?"
"Alicia"
"Bel nome"
"Anche il tuo" dissi
" ti va di guardare qualcosa?cosa preferisci?"
"Va bene un po' tutto, decidi tu"
Guardammo un film horror che però almeno a me non faceva nessuna paura, parlammo poco durante il film ma penso fosse normale vista la poca confidenza.
" Ti sta piacendo?"  Fu la prima cosa chiesta a metà film da parte sua
"Si a te?"
"Non farebbe spaventare neanche uno che non hai visto un horror, però la trama ci sta
Thomas:
Quella festa stava diventando abbastanza noiosa, infatti andai via un po' presto
"Bro dove vai?" affermò Eduard vedendomi andare verso l'uscita
"Devo studiare delle cose per domani, mi spiace"
"Non prendermi per il culo domani è domenica, cosa è successo?"
" quella compagna di classe ha tentato di baciarmi io non ho voluto..poi tu eri andato da un'altra parte"
"Perche non hai voluto?hai detto che non volevi cose serie, potevi scoparci e fregartene di tutto"
"Eh sì esatto ho detto ma in realtà continuo a pensare alla mia ex, non riuscirei a fare qualcosa neanche con un palo"
" hai bisogno di staccare un attimo e divertiti un po', non puoi sempre pensare a quello che è successo prima. Ormai è il passato, non puoi farci più nulla" disse lui
" Lo so ma non riesco per ora, magari ci vuole altro tempo"
" No, è la tua testa. Se tu non ci pensi più puoi fare quello che ti pare il tempo non cambierà un cazzo, vieni di là che beviamo qualcosa"
Non volevo bere ma non potevo neanche rifiutare quindi decisi di accettare. Dopo il terzo bicchiere iniziai a vedere sfocato, e a non sentire più le gambe. Ma dicevo sempre di si quando mi chiedevano se volessi un altro drink
" Thomas, tutto ok? Mi sembri strano"
" va alla grande fratello" affermai
Ultime parole prima di svenire
Eduard:
Cazzo cosa avevo combinato?era tutta colpa mia, avrei dovuto accorgermi prima che non stava bene. Mi sentivo una merda, l'unica cosa che non capivo è perché fosse svenuto non ho mai visto qualcuno che è svenuto per eccesso di alcool
"Svegliati" urlai diverse volte senza risposta
Il battito per fortuna era normale, o almeno secondo me. Avrei dovuto portarlo in ospedale però poi come avrei spiegato?no,non era affatto una buona idea. Andai a scuola sperando si svegliasse e lo lasciai a casa mia, dove per fortuna i mie non c'erano. Quella cosa mi faceva venire ancora più sensi di colpa, se si svegliasse? Perché l'ho lasciato da solo? Dopo tutto quello che ho fatto è ingiusto. Mi sentivo un figlio di puttana, durante le lezioni ogni volta che mi chiamavano in causa era come se fossi su un altro pianeta, non riuscivo a concentrarmi. Per fortuna finì in fretta, tornai a casa e lo trovai sveglio ma sembrava spaesato
"Oddio cazzo Thomas come ti senti?"
" non ricordo nulla, cosa è successo?perche sono qui?
" ti sei sentito male, e ti ho portato qui i tuoi erano in viaggio"
Avevo sparato una cazzata dopo l'altra, ma non potevo dirgli di aver insistito per farlo bere
"Oh...ok quanto dovrò restare qui?"
" poco, i tuoi tornano stasera dalla Florida"

Spazio autore:
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