Please, Tate.

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Quella mattina di inizio settembre mi alzai dal mio caldo giaciglio tra le lenzuola e scesi al piano di sotto in cucina dove c'era mio padre Ben, mia madre Vivien e la nostra domestica,Moira, anche lei un fantasma, che sedevano a tavola bevendo the e mangiando pasticcini.
Era strano come i fantasmi facessero tutto regolarmente, come se fossero ancora vivi, più per abitudine, che per bisogno.
Lo trovavo affascinante.
Facevamo colazione, la doccia, guardavamo la tv, mangiavamo, dormivamo, eppure non avremmo avuto bisogno di tutto ciò perchè saremmo restati così, immutabili, per sempre.
E sempre è un lasso di tempo disgustosamente lungo per passarlo fissando il vuoto, così fingevamo di essere ancora vivi
:-Ciao mamma, papà- Salutai i miei genitori con un cenno del capo e dedicai un caloroso sorriso a Moira, non avendo voglia di mangiare, salii di sopra e mi chiusi a chiave in bagno.
Tate era un vuoto costante nella mia vita (o meglio morte) e non riuscivo a continuare senza di lui.
Lo amavo così tanto, volevo odiarlo, per quello che aveva fatto alla mia famiglia, ma non ci riuscivo.
GO AWAY TATE. GO AWAY.
Ero stata crudele con lui e per questo se n'era andato, l'unica persona che io abbia mai amato.
Avevo voglia di tagliarmi ancora ma pensai di averne avuto abbastanza di dolore e sofferenza, così andai in giro per la casa.
Una volta arrivata in soffitta, mi sedetti a terra e aspettai che la creatura che risiedeva lì sopra mi lanciasse la pallina per giocare, ma non arrivó nulla, così scesi di nuovo le scale ed uscii in giardino.
NO.
NO.
NO.
Una parte di me combatteva, si dimenava , voleva tornare in casa.
Ma lui...lui era li davanti a me, seduto tra gli alberi, coi suoi meravigliosi capelli ricci che ricadevano su quel viso che tanto amavo accarezzare
:-Tate- Sussurrai appena e lui alzó il volto, i nostri occhi si incontrarono, non volevo distogliere lo sguardo, avrei passato l'eternità così, ferma immobile, ad osservare lui, nascosto tra gli alberi e le foglie
:-Violet...-Rispose lui, mentre calde lacrime solcavano il suo viso
:-Tate-Ripetei, cominciando a piangere, scossa dai singhiozzi
:-Tate ...io....-Non riuscii a terminare la frase che lui era sparito ancora.
Al suo posto, sotto il fitto fogliame, aveva lasciato un biglietto accartocciato
"Violet. Io sono l'oscurità, l'hai detto tu stessa che dobbiamo stare alla larga l'uno dall'altra, mi hai cacciato e io appoggio la tua decisione. Mi manchi ma devi dimenticarmi, perchè per quanto io ti ami, ho paura di poterti fare ancora del male, io uccido e rovino tutto ciò che tocco.
Sto cercando il mio cadavere e quando lo troverò ho intenzione di dare fuoco al mio corpo così da poter finalmente avere la pace e lasciare te e la tua famiglia vivere felici.
Questa potrebbe essere l'ultima volta che ti scrivo, potrei sparire all'improvviso, per questo ti chiedo scusa.
Violet ti amo.
E tutto ciò che faccio è solo per il tuo bene. Perdonami."
Buttai via il foglietto in preda alle lacrime :-Ti troverò Tate, non ti permetterò di andare ancora via da me- Sussurrai debolmente. Non avrei lasciato che lui se ne andasse, dovevo trovarlo.

:-Ti troverò sempre,Tate-

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