Il sottile e traballante filo su cui avanzo lentamente, la continua ricerca di un equilibrio che possa farmi camminare dritta, che mi renda sicura delle mie azioni ed emozioni.
Vorrei evitare quell'asfissiante senso di impotenza, quella sensazione di disordine che contraddistingue la mia mente, quella ricerca spasmodica delle parole da usare al momento giusto.
Vorrei per una volta lasciare che le mie sensazioni scorrano, senza dovermi fermare per paura di risultare debole, senza dovermi rinchiudere in me stessa per lasciarmi andare davvero.
Per una volta vorrei poter gridare al mondo quanto sono stanca.
Quanto sia estenuante rincorrere la felicità.
Per una volta vorrei saper davvero come comportarmi, vorrei essere presente davvero, vorrei essere utile.
Invece finisco per rifugiarmi in tutte quelle piccole cose che faccio per non pensare, quel rituale che mi accompagna ogni volta che il mio cuore accelera e le lacrime sono lì per scendere.
Quel meccanismo che la mia mente innesca solo per estraniarmi, la fantasia mi accompagna in un mondo tutto mio.
Un mondo dove, per una volta, posso essere debole.
Un mondo dove non ho qualcuno da tenere in piedi, ma qualcuno che sorregge me mentre tutto crolla.
Vorrei lasciare andare il peso della tristezza che mi porto dietro, vorrei sedermi in riva al mare e urlare fino a quando le onde non portano via tutti i miei rimorsi, tutte le parole e i gesti mancati.
Vorrei potermi davvero lasciare andare, a volte.