Capitolo 4

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Il sole, ormai alto, illuminava Sombertrees sprigionandone i colori.
Un crescendo di versi, insieme al fruscio delle foglie mosse dal vento, componevano una dolce melodia, quasi come se la foresta stessa fosse viva.
Le temperature cominciarono ad alzarsi, rendendo alquanto ostico proseguire verso Ovest.
-Sicura che si vada da questa parte? Questa dannata foresta è tutta uguale. Ho già visto questo arcialbero almeno sette volte.- disse Forth spazientito.
-Sarebbe strano il contrario, ambasciatore. L'unico modo che la tua gente conosce per visitare questi luoghi è l'immaginazione.- rispose Vira accennando un ghigno.
Forth si fermò per un attimo, pronto a ribattere ma, vedendola avanzare, sospirò e continuò a seguirla senza pensarci troppo.
Si guardava insistentemente intorno sperando di riuscire a vedere quelle creature di cui aveva solo letto e che lo avevano sempre affascinato.
Pareva non essercene alcuna nelle vicinanze finché un grande cervo non balzò sul loro percorso, proprio di fronte a Vira.
I due si fermarono ad ammirarlo.
Le corna, estremamente ramificate ed appuntite, sembravano rami d'un vecchio albero spoglio.
Il sole illuminava il suo manto brunastro risaltandone le bianche striature.
Forth, affascinato, avanzò lentamente per ammirarlo da vicino.
Ogni passo era lento, quasi tacito, per non spaventare la creatura.
Vira rimase a guardare, non potendo fare a meno di sorridere.
Mentre Forth lo raggiungeva, il cervo si voltò lentamente verso di lui.
Non appena lo vide alzò le orecchie, ma rimase comunque immobile tenendo i suoi grandi occhi neri su Forth che, imperterrito, continuava ad avvicinarsi lentamente.
A sua volta, portò il muso lentamente verso di lui.
Forth gli tese una mano cosicché il cervo potesse annusarla.
Per un istante il tempo parve fermarsi, il cervo aveva poggiato il muso sulla sua mano e Forth era completamente immobile.
Vira, senza accorgersene, trattenne il respiro per qualche secondo.
Forth guardò dritto negli occhi il cervo, sperando di potersi finalmente avvicinare del tutto.
Ma il cervo, improvvisamente, abbassò rapidamente il capo e lo caricò.
Forth riuscì a lanciarsi di lato, evitando le corna acuminate.
Il cervo si voltò verso di lui, caricandolo ancora.
Forth balzò in piedi ed istintivamente si preparò ad afferrare le sue corna.
Vira, di scatto, gli si parò davanti e, stranamente, il cervo si fermò immediatamente.
Parve tornare docile, lasciandosi addirittura accarezzare dalle sue mani.
Forth rimase estremamente confuso dal tutto.
-Adesso mi spieghi come hai fatto.- disse tirando un sospiro di sollievo.
-Non so, succede e basta.- rispose Vira sorridendo.
Forth si avvicinò e sta volta il cervo parve non notarlo nemmeno.
-Con lui si ma con i lupi neri no?- chiese sghignazzando.
-Credo sia per la fame. In fin dei conti, i lupi neri sono carnivori, no? Quindi per loro sono solo un mezzo per sopravvivere.- rispose.
Forth percepì della malinconia in quelle parole.
Vira aveva smesso di sorridere per un attimo, mentre i suoi occhi incontravano quelli del cervo.
-Ora siamo pari, ambasciatore.- disse voltandosi verso Forth con un sopracciglio alzato.
Lui le guardò gli occhi dorati ancora una volta.
Gli sembrarono luminosi ed ipnotici e ne rimase assuefatto per un istante.
-I...immagino di sì.- rispose arrossendo.
Vira sorrise, ma improvvisamente si voltò verso il cervo.
Rimase immobile per qualche secondo finché:
-Tutto be...-
Zittì immediatamente Forth mettendogli una mano davanti la bocca mentre, con sguardo attento, scrutava i dintorni.
Mise mano alla spada pronta ad estrarla e rimase immobile.
Forth si guardò intorno a sua volta, cercando di comprendere il motivo di tale comportamento.
Il cervo scappò terrorizzato.
Vira si voltò immediatamente nella direzione opposta a quella verso cui la bestia s'era precipitata.
Poi il silenzio.
Tutti i versi cessarono lasciando solo il fruscio delle foglie.
Poi un tonfo.
Forth sobbalzò e guardò Vira.
Un altro tonfo, erano decisamente dei pesantissimi passi.
Lei, visibilmente preoccupata, gli indicò un arcialbero.
-Saliamo.- sussurrò e subito cominciò ad arrampicarsi.
Forth, inizialmente confuso, provò a sua volta a seguirla.
Goffamente la raggiunse e rimasero tra i rami.
I passi si fecero sempre più vicini e Forth cercò di respirare il più piano possibile per restare nascosto da qualsiasi cosa si stesse avvicinando.
Qualcosa si muoveva sotto di loro.
Guardarono alla base dell'arcialbero e Vira accennò un sorriso.
Videro quello che sembrava un gigantesco bufalo senza corna, grande quanto un elefante e dal lungo pelo marrone.
-Un Ramontho!- sussurrò Vira.
-Un Ra-che?- chiese Forth guardandola.
Lei, senza pensarci due volte, si gettò dall'albero.
-Ma che..?- Forth rimase incredulo.
Vira atterrò alla base dell'albero alle spalle della creatura, facendo poco rumore.
Il Ramontho si immobilizzò.
Vira si alzò in piedi e provò ad avvicinarsi.
Il gigantesco bufalo si voltò rapidamente, ora erano faccia a faccia.
Chinò il capo e da esso spuntarono in maniera fulminea delle lunghissime corna acuminate.
-CAZZO! VIRA, SCAPPA!- urlò Forth, lasciandosi cadere.
Vira estrasse la spada e la conficcò al suolo.
Immediatamente, le corna della creatura si ritirarono.
Forth atterrò ed impugnò la spada, spinse Vira di lato e puntò la lama verso quel gigante.
-NO, FERMO!- urlò Vira.
Stranamente, il Ramontho non mosse un muscolo.
Il suo sguardo era fisso su Forth, come se fosse ammaliato.
Vira s'alzò di scatto e senza esitazione calciò la spada dalle sue mani.
-Che ti è preso? Era tutto sotto controllo!- esclamò contrariata.
Forth la ignorò e rimase immobile con sguardo fisso sulla creatura.
Il suo battito aumentava rapidamente e delle gocce di sudore gli solcarono il viso.
-Andiamo via.- sussurrò tremante.
Vira si girò di scatto verso la belva.
Questa, immobile, aveva cominciato a sbavare ed a respirare affannosamente.
-Ha fame? Ma è un erbivoro.‐ disse terrorizzata.
Per qualche secondo rimasero tutti immobili.
Forth si voltò ed afferrò Vira per il polso, scappando dal lato opposto.
Il Ramontho lanciò un grido e li caricò, sfoderando le corna per tutta la loro lunghezza.
Forth cercava di muoversi dietro gli arcialberi, così da rallentarlo, ma la belva sradicava qualunque ostacolo trovasse sul suo cammino.
-DOV'È L'USCITA?- urlò.
-CI SIAMO QUASI, È IN QUELLA DIREZIONE!- urlò a sua volta Vira indicando alla loro sinistra.
Forth, con uno sbuffo, tirò il polso di Vira verso l'alto, sollevandola da terra, per poi caricarsela sulla schiena.
Lei, incredula e confusa, si aggrappò ai suoi vestiti.
-CHE STAI FACENDO!?- chiese spaventata.
-Mi stai rallentando.-
Appena terminò la frase, Forth accelerò notevolmente.
Vira, ancora destabilizzata, si voltò verso il Ramontho.
Vide la punta di una delle sue corna ad un pelo dall'occhio.
-CORRI!- fu tutto ciò che riuscì a dire.
Forth corse il più veloce possibile, riuscendo a guadagnare terreno.
Uscirono finalmente dalla foresta.
Appena Forth mise piede fuori da Sombertrees, cercò di fermarsi, inciampando.
I due caddero violentemente al suolo ruzzolando per una distanza notevole.
Forth rimase a terra cercando di riprendere fiato, mentre Vira s'alzò il più veloce possibile.
Cercò di sollevare Forth per continuare a correre, non riuscendoci.
-CERCA DI ALZARTI, DOBBIAMO CORRERE!- urlò terrorizzata mentre lo strattonava.
-Ferma...- disse con quel poco d'aria che aveva in corpo.
-Non... agitarti.-
Il Ramontho li raggiunse e continuò a caricarli, ma, improvvisamente, parve scontrare violentemente le sue corna contro qualcosa, producendo un assordante rumore metallico.
Queste si frantumarono in più punti e, da questi, sgorgò copioso sangue.
La creatura urlò di dolore, scappando verso la foresta.
Vira cadde in ginocchio.
-Cos'è stato?- chiese incredula con voce tremante.
Forth si rialzò lentamente fino a sedersi al suolo.
-Una barriera. Le creature di questo posto sono al quanto pericolose, da piccolo le ho studiate tutte. Una delle cose che c'erano scritte sul libro che ne parlava è: "si dice che i Lord abbiano circondato la foresta con una barriera così da impedire a ciò che la abita di uscire."-
Si alzò lentamente in piedi accennando una stanca risata.
-Chi se l'aspettava che fosse vero!-
Vira si girò di scatto spalancando gli occhi.
-CHE?!- urlò arrabbiata.
-Non farmelo ripetere, ti prego.- fraintese Forth.
Vira s'alzò a sua volta e lo afferrò per i vestiti.
-TI SEI FERMATO FUORI LA FORESTA PERCHÉ SEMPLICEMENTE SPERAVI CHE CI FOSSE UNA BARRIERA?- chiese strattonandolo.
Forth le afferrò i polsi e la guardò dritta negli occhi.
Vira notò il suo cambio d'espressione.
-Sempre meglio che uscire allo scoperto rischiando di farsi ammazzare.- disse con tono arrabbiato.
I due si fissarono per un po'.
Vira allentò la presa e Forth fece lo stesso.
E adesso?‐ chiese a capo chino.
Forth si sistemò gli abiti, guardò il sole ormai pronto a tramontare e, con un sorriso, le rispose.
-Adesso tu verrai con me a West Mountain.-

Darkness Breathes - Il PrincipioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora