𝑷𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒔𝒆𝒓𝒊𝒆 𝑯𝒆𝒍𝒍𝒔 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍𝒔
••Attenzione la storia contiene linguaggio forte e scene di violenza esplicite. Se sei sensibile non leggere••
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Gli Hells Angels, club motociclistico che si occupa di traffi...
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Oggi la mia giornata è iniziata male
Quando stamattina ho avuto la brillante idea di andare sulla moto con ancora gli occhi chiusi, nel farlo non mi sono resa conto che la retro era inserita, così subito dopo essermi messa il casco e provato a partire mi sono fatta tutto il parcheggio del club all'indietro fino a quando non mi sono schiantata contro i bidoni dell'immondizia
Danni fisici subiti? Un ginocchio sbucciato e un bernoccolo sulla fronte per me e una piccola ammaccatura sulla moto.
Danni emotivi subiti? Tanti talmente tanti che è da più di un'ora e mezza che mi scuso con Viper e piango in modo incontrollato
«Viper ti prego dimmi che non l'ho persa per sempre» Supplico il mio amico congiungendo le mani a mo di preghiera davanti alla bocca
«Corvina» Sospira massaggiandosi il ponte del naso «Hai solo tamponato i bidoni del club! Non sei finita sotto un camion e ruzzolata giù da un dirupo dannazione!» Urla facendomi sussultare
«Scusa, non volevo è solo che ci tengo me l'hai regalata tu e non volevo che si rompesse» Le lacrime in poco tempi mi offuscano la vista
Viper con pochi passi mi è davanti e le sue mani sono sul mio viso «Tesoro non piangere va tutto bene» Rassicura asciugandomi le guance con i pollici
«Non sei arrabbiato con me?» Domando con voce infantile
Lui ridacchia e scuote la testa: «No che non lo sono tesoro. La tua moto sta bene e anche tu quindi non c'è motivo per me di arrabbiarmi»
Una volta che le sue calde mani abbandonano il mio viso come una bambina mi pulisco il naso con la manica della felpa e annuisco
«Ora che stai meglio. Che ne dici di parlare con il tuo vecchio?» Voltandomi per guardare Killer lo trovo seduto sulla sua Harley Davidson con le braccia incrociate e lo sguardo perso nel vuoto come ormai gli capita da quel giorno in cui mi ha confessato il suo passato.
«Vado» Annuncio avvicinandomi al mio uomo «King Kong ehi, stai bene?» Chiedo aprendo le sue braccia solo per infilarmi tra di esse e posare il capo sul suo petto massiccio
«Si Cherry, va tutto bene è solo che abbiamo avuto alcune divergenze con i Messicani e le cose non sembrano migliorare» Sincera stringendomi a sé e mettendo il mento sopra la mia nuca
«Quali divergenze?» Curioso volenterosa di dargli una mano
«A quanto sembra è stata fatta una soffiata anonima alla polizia su un carico che doveva arrivare qui per entrambi e i Messicani di merda pensano che siamo stati noi, mentre noi pensiamo che siano stati loro. E tutta un casino per farla breve» Spiega
«Scusami un attimo» Penso scostadomi quel che basta per guardarlo in faccia «Che senso avrebbe fare una soffiata anonima su un carico che dà profitto ad entrambi?»
