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"quindi ci vediamo domani. solita ora?" chiede sorridendo.
"sì, va bene". provo a darle un bacio ma si sposta e mi abbraccia. odio e amo questa situazione, non so nemmeno io perché.
"vabbè ciao" sventola la mano e si allontana da casa mia.
appena mi sdraio sul letto, decido di ordinare qualcosa totalmente a caso. opto per un po' di sushi, è un po' che non lo mangio.
mi arriva solo quaranta minuti dopo, quindi mangio e torno a letto aspettando che i miei tornino da casa. ho mangiato prima del previsto, ma non importa.
"siamo a casa"
"ciao!" urlo, senza voglia di scendere. resto qualche ora a fissare il muro, con la musica a palla nelle orecchie, fino a quando non mi squilla il telefono.
"arianna" sussurro.
"non per dire, ma ho casa libera stasera, quindi pensavo che potessi passare, no?".
resto in silenzio per qualche secondo.
"beh"
"beh?"
"dipende". la sento ridere.
"da cosa?"
"se ti affacci alla finestra e mi dimostri di non avere niente addosso".
scoppia a ridere di nuovo, stavolta più forte. "siamo proprio in calore qui, eh"
"eh sai, se mi dici di avere casa libera sicuro non mi aspetto di fare un puzzle"
"mhmm, va bene. hai già mangiato tu?"
"sì, sushi, anche se ho ancora un po' fame"
"zii, dai"
"ok, scusa la smetto". resta in silenzio per qualche secondo, poi la sento ridere, un'altra volta. "affacciati alla finestra".
quasi cado per precipitarmi alla finestra e quando la vedo senza reggiseno mi viene spontaneo urlare "arrivo".
termino la chiamata e scendo le scale tutta felice.
"dove corri?" chiede mia madre, vedendomi particolarmente felice.
"arianna"
"va bene, non tornare tardi"
"forse dormo lì"
"ok, fammi sapere poi".
esco di casa e corro per il vialetto, suono il campanello e aspetto con ansia.
apre la porta sorridente, ma con i vestiti addosso.
"mi prendi per il culo". inizio a baciarla e ovviamente non si stacca. la faccio stendere sul divano e le tolgo la maglia. noto che non si era rimessa il reggiseno, per fortuna.
quando inizio a sbottonarle i pantaloni, però, mi blocca le mani e scuote la testa.
"no seria". si alza a sedere e si blocca a fissarmi senza dire nulla.
"che succede?"
"non è troppo?"
"in che senso?"
"scopiamo ogni giorno senza un motivo preciso e per di più marco e ale non lo sanno, e se dovessero scoprirlo si incazzerebbero un po'".
"perché dovrebbero incazzarsi? ma poi senza motivo in che senso?"
"perché non ci vorrebbero insieme e in più non glielo abbiamo detto e sta cosa va avanti da un mese"
"pensavo ti piacesse" ammetto.
"sì, mi piace, ma stiamo esagerando"
"sei tu che vuoi sempre scopare"
"eppure stasera sei corsa tu da me"
"arianna, lasciamo stare"
"no, non lasciamo stare, avremmo dovuto affrontare questo discorso già alla terza scopata, almeno"
"ma perché? andava così bene prima"
"no, non andava bene"
"come vuoi"
"stai ferma" dice, bloccandomi la gamba.
"senti, non ho voglia di discutere, se vuoi smettere di scopare smettiamo e basta"
"ok, ciao allora". resto ferma a guardarla, come per capire se sia seria o meno.
scuoto la testa e me ne vado.

euphoria // arieteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora