Panico. La parola del giorno è Panico.Questo è il giorno decisivo che mi aprirà le porte del futuro, perché oggi esporrò la mia tesi di laurea e sono così nervosa che neanche il Dio del panico in persona potrebbe reggere il confronto.
Sono già due ore che faccio avanti e indietro dal soggiorno alla camera da letto del mio piccolo appartamento, ripetendo nei minimi dettagli il discorso da presentare alla commissione, e, anche se so già di essere la migliore studentessa del mio anno, non riesco a smettere di preoccuparmi per gli eventuali spiacevoli inconvenienti.
Il panico dentro di me cresce ulteriormente notando l'enorme ritardo che si sta creando, così lancio tutto per aria e corro gettandomi sotto il getto dell'acqua, non pensando che, non avendola azionata prima, l'acqua sarebbe stata gelata. Cominciamo bene.
....
Tre quarti d'ora dopo mi trovo di fronte all'enorme entrata dell'ateneo stretta nel mio grazioso tailleur celeste.
Poco più in là riesco a notare i volti allegri di mio padre, della sua compagna e di quella peste di mio fratello.
Guardo mio padre e mi focalizzo sulla mano che con amore tiene stretta.
Guardo Lucinda, la mia matrigna, che con tanta fatica è riuscita ad entrare nei nostri cuori.
La mamma è andata via già da otto lunghi anni, dei quali i primi sono stati davvero complicati e mio padre è stato un eroe. Ha cresciuto un piccolo neonato tutto da solo e ha dovuto fare i conti con un'adolescente arrabbiata e, per certi versi, molto viziata.
Io mi ero spenta, mi era stata tolta la mia mamma, la luce della mia vita, colei con cui un giorno avrei parlato di ragazzi, con lei avrei voluto scambiare i vestiti e pensare alla lista per le mie nozze, ma il destino è stato crudele e me l'ha strappata via troppo velocemente.
Lucinda è arrivata quattro anni fa, papà la conosceva già; era una sua collega ai tempi dell'università, era anche molto amica della mamma. La prima volta che l'ho vista è stato proprio al funerale, era triste e mi ha guardata negli occhi, mi ha sorriso e mi ha abbracciato. Papà ha aspettato un po' per presentarcela, aveva timore di ferirci un'altra volta, ma lei ha fatto ritornare il sorriso a papà, e di questo le sarò sempre grata.
Purtroppo nella sua vita non ha mai potuto avere dei figli, per dei problemi fisionomici, e così per noi, è qualcosa che si avvicina molto ad una madre, abbiamo imparato a volerle bene e a rispettare i suoi rimproveri, che non erano mai troppo severi, abbiamo imparato a farci abbracciare da lei con amore, provandolo noi stessi, e adesso fa parte della nostra famiglia, anche se con delle premesse che lei stessa ha messo: "Non potrò mai sostituire la vostra mamma, ma farò in modo che non vi sentiate mai soli quando vostro padre non c'è." E così ha davvero fatto e continua a fare.
Sorrido e mi avvicino alla mia famiglia salutandoli venendo interrotta dalle mie pazze amiche che mi saltano sopra soffocandomi.
Ridiamo un po' parlando di tutte le figuracce che abbiamo fatto durante il nostro percorso universitario e questo mi aiuta molto per alleggerire la tensione.
Le mie amiche sono davvero pazze, le ho conosciute gli ultimi anni di liceo e da allora non ci siamo mai lasciate.
Abbiamo condiviso tutto: giornate al mare, viaggi, cuori spezzati e il dolore per la perdita di mia madre.
Sono le due amiche più care che ho.
La più grande si chiama Annie, ha un anno in più di noi. Si è laureata l'anno scorso con il massimo dei voti in psicologia, ed è davvero brava, ha fatto la terapista di turno a tutte; è molto bella, ma non ha mai avuto un fidanzato, lei dice che arriverà quando sarà il momento. E' una ragazza di altri tempi a dirla tutta, ha un bel caratterino, ma sotto sotto è di una dolcezza infinita. Sogna l'amore vero, puro e molto passionale.
La più piccola si chiama Nicol, ed ha uno spirito combattivo che non si riesce a tener a bada. E' una leder e di questo ne sono tutti a conoscenza. Si laurea il mese prossimo in marketing e finanza, ma è una spendacciona, se lo permette per via della sua famiglia molto ricca.
In genere i ragazzi tendono a starle lontano proprio per il suo carattere forte. L'unico ragazzo che abbia mai avuto, però, è tosto e non se n'è ancora andato. Stanno insieme dalla fine del liceo. L'ha conosciuto durante una vacanza in Grecia, ma è stato un attimo di passione che è finita lì, solo dopo essere tornata in America, a fine agosto, si sono messi insieme, poiché si sono rivisti ad una cena di beneficenza della sua famiglia. Credo che lui voglia chiederle di sposarlo.
Quando mi sento chiamare guardo tutti con un misto di panico, ansia e adrenalina.
Corro dentro, cercando di restare in equilibrio sui tacchi, accidenti a me!
...
Due ore dopo sono fuori con un mega sorrisone per il mio 110 e lode in Letteratura e giornalismo, prendendomi gli abbracci, i complimenti e i fiori di famigliari e amici.
✨✨✨✨
Sono a cena fuori con la mia famiglia e fra poco andrò a bere qualcosa con le mie amiche in un pub qui vicino, ma l'emozione di una bella birra viene subito accantonata da una, piccola e danneggiata dal tempo, scatolina rossa che mio padre mi porge con occhi gentili e commossi. La prendo e la apro delicatamente e quello che vi trovo all'interno mi fa salire le lacrime agli occhi: era la collana preferita della mamma, è una collanina finissima arricchita da un piccolo ciondolo a forma di goccia, era il suo amuleto contro le delusioni della vita.
"Pensavo fosse andato perso, grazie papà" dico stringendolo forte in un abbraccio.
Dopo la sua morte ho cercato tutti gli oggetti che le appartenessero, ma questo non ero mai riuscita a trovarlo.
"Devi ringraziare Luciene, è lei che questa mattina è riuscita a trovarlo e mi ha proposto di dartelo come regalo" sentito ciò mi sbilancio verso di lei cingendola in un vero e caloroso abbraccio e le sussurro un grazie così piano che anche io quasi non sono riuscita sentirlo, la sua risposta fu solo stringermi più forte.
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IL TEMPO PASSATO CON TE
ChickLitLoro erano stati qualcosa un tempo, un fuoco estinto troppo presto per vederlo splendere nel cielo notturno.