CAPITOLO 39

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ASHLEY POV'S

Non smettevo di pensare a quel fottuto bacio, io lo volevo, eccome se lo volevo, ma saremmo andati a farci male l'uno con l'altra senza risolvere niente.
Non resistetti a stare lì in spiaggia e me ne andai non ascoltando nessuno.
Nel tragitto incontrai Ceasy che mi vide un po'  pensierosa e mi chiese preoccupato.
R: Peach, che hai? gli raccontai tutto.
R:se lo vuoi vai da lui, non te ne pentirai
Ash: non lo so, l'ho visto incazzato e non penso che mi vuole vedere.
Ash: vabbè, io vado in camera. A dopo.
Mi salutò e andai in camera mia, mi misi a letto e mi addormentai.

12:30

Mi svegliai a ora di pranzo.
Ash: forse è meglio che mi alzo.
Mi alzai e mi diedi una sistemata.
Uscii dalla stanza e dalla casetta. Mentre andavo a pranzo incontrai Marcus all'entrata della sala da pranzo.
Ci fermammo a parlare.
Ma: heyy, sei sveglia da poco vedo.
Ash: già, ho dormito fino adesso.
Mentre parlavo con lui vidi Mattheo che stava guardando me e Marcus parlare, era dispiaciuto, lo si vedeva dallo sguardo.
Si avvicinò a noi. Cercai di parlargli
Ash: Matth- ci sorpassò per entrare a pranzare senza neanche rispondermi, ma continuava a guardarmi.

Cercai di andare da lui, ma Marcus mi prese per il braccio.
Ma: so cos'è successo, forse non è io caso di parlargli. appena dette quelle parole mi ritrovai spinta più in là con davanti Mattheo e Marcus che si picchiavano.
Ma: calmati, non te la voglio rubare- disse appena ricevendo cazzotti da Mattheo.
Urlai cercando di farli smettere.
Pansy vide la scena e chiamò Ceasy e Blaise per staccarli.
Presero a Marcus ed io insieme a Pansy prendemmo a Mattheo.
Pansy lasciò Mattheo a me e andò da Blaise per chiedere a Ceasy cosa fosse successo.

Mi smaterializzai con Mattheo nella mia stanza, era pieno di sangue con ferite su tutto il corpo.
Lo feci sedere sul mio letto e lui guardò a terra con faccia ancora incazzata.
Ash: perché l'hai fatto?
non rispose.
Ash: Mattheo! per quale cazzo di motivo l'hai fatto? alzai la voce.
Continuava a non rispondere.
Sbuffai e andai in bagno cercando dell'acqua ossigenata e dei batuffoli di cotone.
Impregnai il cotone di acqua ossigenata e andai da lui.
M: non mi serve il tuo aiuto.
Ash: stai sanguinando.
M: sono piccoli graffietti.
non gli diedi ascolto e iniziai a tamponare il cotone sul naso, dove aveva una ferita.
Mi prese il polso e mi guardò dritto negli occhi.
M: non.mi.serve.la.tua.compassione.
Tolsi la sua mano dalla mia e continuai.
Mattheo si incazzò.
M: SMETTILA! Urlò.
Mi spaventai, non pensavo che gli desse così fastidio.
Balzai. Lo guardai preoccupata, avevo gli occhi appena lucidi mentre lui mi guardava molto incazzato.
Addolcì lo sguardo vedendomi spaventata.
M: oh, n-non volevo. Mi dispiace. abbassò lo sguardo.
Ash: non importa. dissi asciugandomi l'unica lacrima che mi era scesa.

Restammo in silenzio per un po', finché non lo interruppi.
Ash: senti. si girò a guardarmi.
Cazzo era bellissimo.
Ash però parla che lo stai fissando.
Sorrise, sapevo che stava leggendo la mia mente.
Ash: allora, mi dispiace per stamattina. Non so cosa mi ha preso, ma non sono riuscita a rimanere.
Tornò a guardare il pavimento.
Perché fa così? vorrei solo chiarirmi ma non fa altro che stare zitto e non rispondermi.
M: a me dispiace essere andato così diretto, sono stato un cojone.
E adesso cosa rispondo? Dio che complicato.
Ash: ok.
Solo ok Ash? seriamente? ti sei sprecata.
Che problemi hai per rispondere solamente "Ok".

Special Story // Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora