4~ Che grande ironia

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"Finalmente, sei arrivata! Come stai?" mi chiese,
"Bene, ti ringrazio!" dissi. Non ci credevo, c'ero riuscita per davvero, la nonna lo aveva detto, e aveva avuto ragione. Ma non credevo che ci sarei riuscita anche ad una tale distanza.

"Tu invece?"
"Sto bene, anche se ho avuto una brutta sensazione per tutto il tempo, e in verità credo di aver ragione ancora" disse a bassa voce,
"Cosa intendi dire?" chiesi,
"Bhe, tu sai che io vivo con due miei amici, no?" mi chiese.

Annuii. Certo che lo sapevo, ma non sapevo nemmeno i loro nomi, gli avevo chiesto di loro e mi aveva parlato più che altro dei loro caratteri, io non ho insistito nè altro, perchè non volevo sembrare invadente.

"Essendo che è passato molto tempo da quanto io e te ci vediamo, ho dovuto dirglielo, perchè ogni giorno quasi sono scomparsa per almeno un paio d'ore. E in più perdo tempo per il viaggio d'andata e di ritorno, non come te!" disse ancora, parlando sempre sotto voce.

"Quindi gli ho detto che avevo un'amica. Per fartela breve, sono le persone più diffidenti che io conosca, e credo che uno dei due mi abbia seguita. Ho provato a beccarlo, ma non ci sono riuscita..e se ho ben capito chi è, non mi stupisco nemmeno più di tanto, di non esser riuscita a scovarlo!" aggiunse sospirando e stendendosi sul prato verde.

"Quindi..è qui?" chiesi parlando con lo stesso tono che aveva usato lei finora,
"Credo di sì, lo scopriremo a breve!" disse,
"Come, scusa?"
"Ho un'idea! Diamogliela vinta! È l'unica soluzione" disse lei.

"In che modo?"
"Voglio fingere che tu davvero voglia farmi del male. Se è lui, è probabile che riuscirebbe anche a prenderti e farti del male..."
"Cavolo, è rassicurante!" esclamai interrompendola.

"..ma con i tuoi poteri non potrà nulla in confronto! Fidati di me!" disse,
"In ogni caso, posizionati già ben lontana da me, e in un punto strategico che possa aiutarti in qualche modo!" disse.

"Voglio soltanto farlo uscire allo scoperto! Tu te la senti? Non solo a fare questo, ma anche a conoscorli..poi.." disse incerta. Ci riflettei un attimo.

"Il problema è per i miei poteri, capisci? Fosse per il conoscere altre persone, non sarebbe un problema, perchè tu sei simpatica e gentile, e sono sicura che loro lo siano altrettanto. Ma non posso sventolare tutto ai quattro venti!" dissi.

"Io ti posso assicurare che non sarà un problema nemmeno per loro due!" disse lei,
"Si, ma io non avrei potuto dirlo nemmeno a te! Non dovrei dirlo a nessuno.." dissi.

"Va bene. Allora non parleremo dei tuoi poteri!" disse tranquillamente, ma sempre a bassa voce. Anche perchè c'era il rischio, che il suo amico ci sentisse, in caso fosse davvero qui.

"Comunque fidati di me, che non ci saranno problemi nel dirlo!" disse iniziando ad alzare la voce e alzandosi dal prato,
"Ma che fai?" chiesi. L'ansia iniziò a salirmi, che stava combinando adesso?

"Nulla, dico la verità! Sei fortissima, potresti fare ciò che vuoi in poche parole!" disse e mi guardò sorridendo. E lì capii dove andava a parare.

"Non ha importanza, non si deve sapere!" dissi anch'io ad alta voce. Voleva fingere un litigio a parole. In fin dei conti se il suo amico era davvero così protettivo allora sarebbe uscito allo scoperto appena fosse servito.

"Ma...mi avevi promesso altro!" disse lei con un tono affannato, come se l'ansia e le preoccupazioni la stessero assalendo tanto da mutare i suoi gesti e toni.

Decisi di seguire il suo piano. A questo punto volevo sapere anch'io se ci fosse davvero qualcuno, e anche se così non fosse ci saremo divertite ad interpretare dei personaggi perfetti per una tragedia teatrale.

•Il fato decide da sè• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora