Furlan mi fece delle semplici domande e a quelle che non potetti rispondere a causa della questione dei miei poteri, esordii dicendo la verità in fin dei conti, cioè che c'era qualcosa che non potevo annunciare a tutti, ma che Isabel sapeva.
Ella confermò, e anche se i due non sembravano per nulla convinti, cercarono si non darci totale importanza, anche perchè la maggior parte l'aveva. E su questo potevo capirli, in fin dei conti, come fai a fidarti di una persona che sai per certo abbia un segreto?
Si può apprezzare il fatto che abbia detto esplicitamente ci sia qualcosa, ma più di tanto non si può. Anche perchè avevano pregiudizi molto negativi sul mio conto.
Li salutai quando stavano per andarsene, e poi mi sedetti sulle pietre. È stato abbastanza stancante, certo non dovrei usare ancora così tanto i miei poteri, e infatti adesso ne sto risentendo.
Sospirai e cercai di tranquillizzarmi. Non so per quanto tempo avrei aspettato lì, prima di poter utilizzare il teletrasporto e tornare a casa. E pensare che è stato tutto merito della nonna, se l'ho scoperto.
"E quindi cosa potrei fare?" le chiesi ansiosa, mentre un'emozione accresceva dentro di me, la speranza di credere nel farcela. Di essere come tutti gli altri della mia famiglia.
"Dobbiamo allenare il cervello mia cara!" disse,
"Ma in che modo?" le chiesi già con meno speranza nel petto,
"Semplice, dovrai studiare! Con ciò non credere che dovrai esentarti dagli allenamenti fisici!" mi disse guardandomi con severità per un attimo. Annuii convinta."Ma comunque devi fare anche questo lavoro!" disse lei,
"Va bene, farò di tutto per poter sfruttare i miei poteri al massimo, e per conoscerli..magari.." dissi."Perfetto! Allora adesso aiutami a finire di sistemare queste cose, e dopo pranzo ci prenderemo una mezz'ora di libertà e iniziaremo l'allenamento della tua mente!" disse lei sorridente.
Annuii e sorrisi leggermente anch'io, non sapevo se crederle o meno, ma non perchè non mi fidassi di mia nonna. Ma più perchè ormai avevo perso le speranze nello sviluppo dei miei poteri.
Eppure se riuscissi in qualcosa, credo che dovrei raccontarle della voce, lei forse saprà dirmi cosa vuole, o per lo meno chi è.
Lavorammo per tutta la prima mezza mattinata, facendo tutto quello che potevamo per aiutare la mamma. L'aiutammo a pulire le verdure, a sistemare casa, a cucinare e preparare la tavola, e mentre aspettavamo che gli altri tornassero lei andò a mettere altri vestiti che dovevano asciugare, e io e la nonna piegammo quelli asciutti.
Facemmo tutto il possibile per avere poi un pò di tempo libero successivamente per avviare la nuova fase del mio allenamento.
"(T/n), vieni!" disse la nonna, mi voltai verso di lei con uno straccio in una mano, e un piatto bagnato nell'altra,
"Stai attenta! Fai cadere tutta l'acqua a terra!" mi riprese la mamma,
"Si, scusa.." dissi asciugando il piatto. Ma in realtà non ci avevo fatto molto caso.Stavo ancora guardando la nonna che aveva messo le mani nella sua borsa,
"Posso andare?" chiesi alla mamma, portando, per l'appunto, lo sguardo verso di lei,
"Va bene" disse finendo lavare tutte le posate che avevamo usato. Mi asciugai le mani e corsi vero la nonna, che sentendo la risposta della mamma si era già avvicinata alla porta di casa.La seguii senza esitazione, e dopo essermi messa il cappotto e le scarpe chiusi la porta di casa.
"Eccoci qua!" disse sedendosi fuori su delle sedie che avevamo sul lato destro della casa che si affacciavano sui campi da coltivare. Adesso fa freddo ancora, ma in estate è bello affacciarsi lì.
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•Il fato decide da sè•
FanfictionEra difficile, molto anche. Comandare le sorti di tutti e tutto. Pensare ad ogni minimo dettaglio, pure di un oggetto, era stressante e stancante. Ed era proprio questo il problema. ~~~ "Tocca a me..? Cosa intendi?" "Non è tutto come voi umani av...