1.1 Fancy

1K 34 12
                                    

Quella serata stava andando davvero bene per Harry: era circondato da persone che stavano amando la sua prima canzone Medicine. Si trovava al Fancy, il locale gay più importante della città che l'aveva visto crescere. Ne aveva varcato le soglie a soli 16 anni portando con sé i suoi occhi verdi ancora innocenti, le sue dolci fossette e un documento falso che attestasse la sua maggior età; era lì che Harry si era liberato pian piano di tutti i suoi dubbi a partire dal suo orientamento sessuale fino alle sue preferenze tra le lenzuola. Il ricciolino vi era entrato una sera dopo una struggente giornata scolastica, all'insegna di battutine e sguardi giudicanti e appena messo piede in quel locale aveva spalancato leggermente le labbra alla visione del locale gremito di corpi maschili davvero poco coperti. All'inizio pensò che la sua idea di imbucarsi illegalmente in quel posto per di più da solo, non fosse stata proprio ottima infatti, mordendosi prepotentemente l'interno della guancia, schiacciò il suo corpo contro la parete accanto all'entrata sperando che quella lo inghiottisse.

Occhi verdi si girò giusto un paio di volte attorno a sé notando le occhiate che svariati uomini gli stavano rivolgendo: alcune ammiccanti e altre dubbiose, nessuno avrebbe mai potuto scambiarlo per un 21enne quando il suo viso era ancora costellato dall'acne adolescenziale.

"percepisco il freddo sui loro polsi" la sua attenzione fu catturata da un ragazzo moro e dalla pelle ambrata che si poggiò con il corpo accanto al suo. Con tutta quella musica e quegli occhi puntati su di sé si accorse di lui solo quando sentì il suo accenno di barba solleticargli l'orecchio. Allontanò leggermente il viso a quel contatto estraneo, non aveva mai avuto un contatto così ravvicinato con un ragazzo.

"i-io stavo per andarmene non credo c-che questo...posto faccia per me" biascicò con il cuore che batteva forte e una voglia matta di tornarsene a casa e chiudere la serata con un bel tè caldo e un buon libro da leggere. Il ragazzo al suo fianco ridacchiò e scosse divertito la testa senza che il suo ciuffo perfetto si muovesse di un solo millimetro.

"di già? Non pensi a quel poverino che ha sprecato tempo per il tuo documento falso?" le sue labbra stirate in un sorriso beffardo e le mani occupate a tenere in mano un bicchiere con uno di quei super alcolici che lui non aveva mai avuto neanche intenzione di assaggiare. "n-non dovrei essere qui, non so neanche perché io sia venuto" il sedicenne abbassò la testa non riuscendo a sostenere lo sguardo di quel ragazzo che a detta di Harry era il ragazzo più affascinante che avesse mai visto.

I suoi occhi castani lo stavano letteralmente scannerizzando dalla testa a piedi, le sue labbra carnose e i suoi denti perfetti giocavano continuamente attorno alla cannuccia nera per non parlare della patina di sudore che ricopriva la pelle tatuata delle sue braccia.

"ascoltami non sei il primo ragazzino che si intrufola qui con la voglia di provare qualcosa di nuovo e non sarai neanche l'ultimo" lo rassicurò il moro notando quanto il ragazzino si sentisse a disagio per essere stato palesemente beccato. "io non voglio... provare niente" commentò stizzito e alzò nuovamente lo sguardo, arrossendo a quel ulteriore contatto visivo. "okay ragazzino allora perché non te ne torni a casa?"

"n-non posso adesso..." mormorò mordendosi nuovamente l'interno guancia, lo faceva ogni volta che si sentiva in imbarazzo "ho detto a mia madre di venirmi a prendere tra almeno 2 ore" continuò aspettandosi le risate del moro ma inaspettatamente non fu così che andò.

"starai con me per queste 2 ore allora, ti porto vicino al bar, c'è il mio ragazzo che ha appena iniziato il turno" lo informò ed Harry da un lato si sentì sollevato dall'altro sbuffò impercettibilmente sentendosi trattare come un bambino che aveva fatto una marachella ed era da mettere in punizione. "sbuffi pure? Se non vuoi rischiare con tutti questi viscidi che ti hanno puntato seguimi, non ti pregherò ragazzino", occhi verdi deglutì il nodo alla gola che lo stava attanagliando da almeno venti minuti e si decise a seguire il moro di cui non sapeva neanche il nome.

Fancy; larry stylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora