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Luke's POV

"Lukey! Amore è ora di alzarsi!" mia madre accese la luce, io mi lamentai, ficcando la mia faccia nel cuscino, un po' del mio profumo impregnato in esso. Dopo che mia madre se ne fu andata, sospirai, mettendomi a sedere, e poi tirando le mie lenzuola rosa giù dal corpo e sollevandomi dal letto.

Aprii il mio armadio, prendendo le mie converse rosa chiaro e un paio di jeans unicolor, poi una felpa grigia e, ovviamente, la mia coroncina di margherite preferita.

Oggi stavo iniziando una nuova scuola e, questa volta, rimanevo me stesso. Nella mia ultima scuola non mi ero mai vestito così, mi credevano etero e nell'attimo in cui ho fatto coming out ho incomiciato ad essere vittima di bullismo, le persone mi picchiavano e dicevano cose crudeli su di me, ho perso tutti i miei amici e nessuno mi parlava tranne quando per chiamarmi frocio.

Il risultato è stato che ho incominciato a tagliarmi e sono diventato depresso. Lo scorso mese sono uscito dalla depressione, ci siamo spostati nel paese fino a Sydney e ora sono in una nuova scuola, ho lasciato il passato alle mie spalle e ho semplicemente incominciato ad essere il vero me stesso, quello della coroncina di fiori e del mascara. Cosa? Il mascara mi rende le ciglia più evidenti.

Il rumore dei miei piedi risuonò per il corridoio mentre andavo in cucina dopo essermi vestito. Misi due pop tart nel tostapane e aspettai che fossero pronte. (Le pop tart sono cose buone da mangiare uhm)

"Hey bambino." Jack mi arruffò i capelli mentre mi passava accanto.

"Jack! Lo sai quanto ci ho messo a far venire i miei capelli così bene?" gemetti, cercando di aggiustare il mio ciuffo prima perfetto.

"Sì, sì, sei emozionato per scuola?" afferrò un cartone di succo dal frigo e lo gettò nel mio cestino del pranzo, insieme a degli Oreo e della frutta.

"Sì, spero solo di non venire picchiato di nuovo, ma se accadrà, non succederà quello che è successo l'altra volta." feci una smorfia, poi lo ringraziai per avermi fatto il pranzo.

"Per favore, non lo rifare, sono stati sei mesi durissimi, per tutti noi." mi guardò in modo serio.

"Non succederà" mormorai. Le mie pop tart saltarono e le afferrai, prendendo un morso del dolce al gusto pink-iced, poi presi il mio cestino del pranzo, mettendolo nel mio zaino. Mi infilai lo zaino.

Dopo aver finito la colazione mi lavai i denti e applicai velocemente del fondotinta e del mascara, poi misi un po' di burrocacao all'anguria e chiamai mia madre.

"Su, sono le 7:30." mi spinse fuori, io balzai in macchina e arrivammo a scuola.

"Mamma...sono nervoso." mi morsi il labbro (A/N: non ha un piercing al labbro, mi dispiace, non è abbastanza punk...*sussurra* ancora)

"Non essere nervoso amore, andrà tutto bene, ora vai! Non voglio che tu ti perda e arrivi tardi." mi baciò sulla guancia.

"Ciao mamma, ti voglio bene!" sorrisi non appena uscii dalla macchina.

"Ti voglio bene anche io amore, divertiti!" mi salutò, io la guardai andare via. La macchina argentata sparì velocemente dietro l'angolo, feci un respiro profondo, poi girai sui tacchi e mi incamminai verso la scuola.

Appena aprii la porta, sentii urla e strilli, armadietti che sbattevano, persone che chiacchieravano; era un casino. Mi feci spazio tra la folla, urtando un po' di persone, scusandomi e muovendomi velocemente.

"Stai indossando delle scarpe rosa? E hai dei fiori tra i capelli?" un ragazzo ridacchiò dietro di me.

"Sì, e allora?" aggrottai le sopracciglia.

"è veramente da gay bello, scusami." scosse la testa.

"Perché? Magari mi piacciono semplicemente i fiori e il rosa. Come fa a rendermi gay?" ho ribattuto.

"Bello, solo le ragazze indossano il rosa, e i fiori? è così imbarazzante." alzò le sopracciglia come in segno di vittoria.

"Beh, ora non lo fanno solo le ragazze, e potrei anche indossare una coroncina di fiori, ma mi scoperò lo stesso la tua puttana." lo guardai furiosamente, andando via e sculettando leggermente. (A/N:molto etero quindi)

Trovai la mia prima classe un po' tardi, ma la professoressa mi perdonò vedendo che ero nuovo (i vantaggi di arrivare dopo l'inizio della scuola.)

Mi sedetti ad un banco abbastanza avanti, presi il mio quaderno e poi prestai nuovamente attenzione alla professoressa.

"Buongiorno ragazzi e benvenuti al terzo trimestre del vostro anno di liceo! Io sono Mrs. Mathers e sono la vostra insegnante di scienze sociali, vedo che abbiamo dei nuovi alunni nella classe quindi prendevi cura di loro, per favore. Ora, incominciamo la lezione, oggi vedremo i-"

Sentii la porta aprirsi, un ragazzo alto con i capelli viola entrò, masticando la sua gomma mentre arrivava al suo banco.

"Signor Clifford, cercherà di arrivare puntuale in classe? E butti quella gomma da masticare." la signora Mathers roteò gli occhi, il ragazzo si girò, lanciandole uno sguardo sarcastico e spiaccicò la sua gomma sul pavimento di fronte a lei, poi si girò nuovamente e camminò fino al banco dietro di me, si sedette abbandonando il suo zaino sul pavimento e mettendo le gambe sul banco.

Osservai in soggezione il ragazzo tatuato. Che cazzo gli salta in mente? Ma, sinceramente, non mentirò... era così figo. Aveva le orecchie dilatate, ma i suoi dilatatori erano di pochi millimetri, non tanto grandi da essere disgustato da essi. Aveva anche un piercing al sopracciglio e degli spiderbites nella parte sinistra della bocca, entrambi anelli. Un braccio era coperto da una manica di tatuaggi, mentre l'altro aveva solo qualche tatuaggio sparso sul polso e all'interno del braccio (ma non riuscivo a leggere cosa c'era scritto.)

I suoi occhi chiari incontrarono i miei, aggrottò la fronte, osservandomi dall'alto verso il basso, poi si abbandonò un po' prima di dire "Cosa stai facendo."

"Cosa vuoi dire?" domandai incerto.

"Voglio dire, perché sei vestito in quel modo?" chiarì.

"Um..."

Arrossii.

"Perché mi piace?" dissi debolmente, con voce incrinata e scossa.

"Mi piace." mormorò.

"C-Cosa?"

"Mi piace il fatto che non hai paura di vestirti così." annuì.

"O-Oh... Grazie...Mi piace...il tuo coso labbra-faccia-aspetta no! Voglio dire i tuoi capelli!" mi impappinai.

"Sei divertente biondino." Fece l'occhiolino.

Arrossii e diventai rosa, probabilmente una sfumatura più scura dei fiori della mia coroncina, ma poi la prof ci disse di smettere di parlare e mi rimproverò. Invece, diede una punizione al ragazzo dai capelli viola. Io aggrottai le sopracciglia , pensando a perché non avesse punito anche me.

Non che stessi protestando.

"Come ti chiami?" alzò un sopracciglio.

"Luke." sorrisi leggermente.

"Michael."


siate felici. Boh. Ora incomincia il tutto. Adieu.





Sweetheart||Muke (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora