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Luke's POV


"Prima di spaventarmi voglio sentire tutta la storia." ho detto con voce tremante.

"Davvero? Non scapperai via?" i suoi occhi si sono spalancati.

"Per favore. Dimmi soltanto cosa è successo." l'ho supplicato.

"Ero al bar... avevamo appena litigato e lei mi ha cacciato via... era circa l'1:00 quando sono arrivato a casa e Dio Luke. Se avessi potuto tornare indietro nel tempo lo avrei fatto." ha ansimato. "Sono tornato a casa e-e c'era sangue ovunque, sul tappeto, sui muri, sul divano. E lei, lei... era lì, giaceva sul pavimento." ha lasciato scivolare qualche lacrima, io le ho asciugate subito e l'ho guardato tristemente.

"Le avevano tagliato la gola e quando la polizia è arrivata, non sapevo cosa fare." ha scosso la testa, le lacrime che scendevano sempre più veloce. "I suoi genitori mi hanno incolpato di tutto. Mi hanno portato in tribunale e non mi hanno aiutato. Non sono finito in carcere perché mio padre ha pagato la cauzione, dato che mi considera da sempre uno sfigato psicopatico e osserva tutte le mie mosse. Pensa che io abbia veramente ucciso Ally. Perché avrei dovuto farlo? Non capisco, Luke." ha lasciato uscire dei singhiozzi smorzati dalle sue mani.

"Michael...Michael, non è colpa tua." gli ho strofinato la schiena.

"Lo è, Luke! Se fossi rimasto con lei, lei non sarebbe stata assassinata! Sono un mostro,Luke, un mostro!" ha urlato, afferrando la mia maglietta mentre piangeva sulla mia spalla.

"Non credo tu sia un mostro, Michael." gli ho detto, infilandogli le mani tra i capelli.

"Non lo pensi?" ha tirato su col naso.

"No, penso che tu sia un po' confuso. Dovresti solo riposarti un po'." l'ho rassicurato.

"Io non dormo." si è morso il labbro nervosamente.

"Cosa significa?" ho chiesto.

"Soffro d'insonnia." ha sospirato.

"Dormi ogni tanto?" ho fatto una smorfia.

"Sì. Qualche volta. ma è molto difficile rimanere addormentato." ha fatto spallucce dolcemente.

"Dai." ho afferrato la sua mano, facendolo alzare, siamo arrivati fino alla sua finestra e l'ho portato nella sua camera. Poster ammassati sul muro, tre chitarre sui loro piedistalli nell'angolo, e un letto nero e blu.

L'ho guidato verso il suo letto e mi sono seduto su di esso, tirandolo giù con me.

"Puoi provare a dormire? Per me?" l'ho supplicato.

"Credo." ha detto dolcemente, ho sorriso e lui ha alzato le coperte, rannicchiandosi sotto.

"Vieni a coccolarmi." ha detto imbronciato, con gli spiderbites che sporgevano.

Ho annuito alzando le coperte e sono scivolato accanto a lui, ho avvolto le braccia intorno alla sua vita e l'ho tirato verso di me.

Normalmente io ero quello ad essere coccolato, ma Michael era fragile al momento quindi ho fatto un'eccezione.

"Sei tiepido." ha mormorato.

"Dormi." ho sussurrato, spegnendo la lampada.

"Buonanotte Luke." ha sospirato.

"Buonanotte Michael."


-


Mi sono svegliato verso le 7:50, sono andato nel panico perché mi ero dimenticato dove fossi, ma mi sono calmato quando ho visto Michael dormire tra le mie braccia.

Aveva dormito.

Si è stiracchiato per un po', e appena ha aperto gli occhi, ha fatto una smorfia guardandomi, poi si è allontanato.

"Cosa c'è che non va?" mi sono corrucciato.

"Non sono il cucchiaio piccolo." si è accigliato.

"Lasciamo stare, non dire mai a nessuno quello che è successo, ero ubriaco." si è strofinato la testa.

"Eri ubriaco?" ho chiesto.

"Sì. Avevo bevuto un po' di birre prima che tu arrivassi. Sono un ubriaco emotivo quindi... scusa." è arrossito.

"Niente, non ti preoccupare." l'ho rassicurato.

Mi ha girato e ha spinto la mia schiena contro il suo petto, giocando con il naso vicino al mio collo, il freddo metallo del suo piercing al sopracciglio sfregava su un punto sensibile e mi ha fatto alzare i capelli sul collo mentre cercavo di trattenere un piccolo urlo.

"Il tuo naso è gelato." ho borbottato.

"Le tue mani sono gelate." ha replicato, solo allora ho realizzato che le nostre mani si stavano sfiorando. Quel contatto faceva crescere dentro di me una piacevole sensazione.

"Non credevo tu fossi il tipo da coccole." ho ammesso.

"Perché? Perché ho dei tatuaggi e sei piercing?" ha emesso una risata soffocata.

"Come, ne hai sei?" ho aggrottato le sopracciglia.

"Sì, al sopracciglio, gli spiderbites che conto come uno, il cartilage all'orecchio sinistro, i dilatatori e il piercing alla lingua." ha elencato.

"Hai un piercing alla lingua?"

"Sì. Non lo faccio vedere molto. Era una scommessa: io e il mio amico Calum eravamo a un club e lui ha fatto una scommessa su chi fosse riuscito a baciare per primo un ragazzo. Ha vinto lui e sono sicuro al 100% che l'ha corrotto." ha ridacchiato. "Non volevo per niente baciare un ragazzo a caso, comunque."

"Non mi piacciono i dilatatori ma i tuoi sono piccoli, quindi sono carini." ho detto.

"Il mio amico Bruce ha dei dilatatori enormi, di tipo due centimetri." ha tirato a indovinare, poi ha sfregato il naso contro il mio collo nuovamente.

"Ew è disgustoso. Spero che tu non ti voglia dilatare ulteriormente le orecchie, vero?" speravo dicesse di no, amavo come erano.

"Nah, mi piacciono così." ha scosso la testa.

"I miei amici mi hanno detto di stare lontano da te." ho detto silenziosamente, lui è rimasto zitto per un momento. L'unico suono che si sentiva era il suo respiro leggero.

"Perché?" ha mormorato con un po' di tristezza nella voce.

"Hanno detto che sei pericoloso e pazzo, Ashton ha detto che sarebbe meglio se non ti parlassi più." mi sono imbronciato.

"Ma ovvio che l'ha detto." Michael ha roteato gli occhi. "Mi odia da un bel po'. Da all'incirca due anni." ha sospirato, muovendosi leggermente.

"Sai perché?" ho chiesto, spostando le mie mani tra i miei capelli.

"E' successo l'anno in cui sono cambiato."




Sweetheart||Muke (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora