Prologue.

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"Zayn, tesoro, che stai facendo?" la voce di mia madre rimbombò preoccupata nella cucina, oltre alle urla ed agli spari che sentivamo dalle finestre. Mi alzai da sotto il tavolo di legno, lasciando mia madre in quel nascondiglio poco furbo.
"Tu vuoi nasconderti dai nazisti, io no, madre." la sua espressione era alquanto confusa; non capiva.
"Voglio proteggerti." Aprii il cassetto e ne estrassi una pistola, era di mio padre.
"Ma Zayn, tu sei ebreo."
Ebreo. Io sono tedesco. Solo perché ho dei parenti ebrei e perché mio papà ha sposato un' ebrea, non vuol dire che lo sono.
Io sapevo quello che stava per succedere, ma non perché me l'anno detto, ma perché ho visto.
"No madre, io sono tedesco. Glielo farò vedere a quelle schifose guardie che non devono prenderci." Sul suo volto si formò un sorriso felice, lo era per quello che avevo detto.
Ma la sua espressione divenne di nuovo terrorizzata: suoi occhi cominciarono a traboccare di lacrime quando un soldato tedesco scaraventò la porta di legno. Non avevamo una bella casa.
Sentivamo il pavimento scricchiolare molto spesso, erano di fretta.
Cazzo, in che guaio mi sono cacciato?

I passi si facevano più veloci e vicini e, quando ruppero la porta che divideva il soggiorno dalla cucina, mi misi davanti a mia madre cercando di nasconderla.
Mi si mostrarono tre soldati, ma quello che mi impressionò fu il primo: non era molto alto, ma aveva degli occhi che sembravano bianchi da quanto erano azzurri, ed erano ancora più minacciosi da quelle spesse sopracciglia; il ciuffo biondo era coperto da un cappello con lo stemma nazista; il viso era molto scavato da quegli zigomi, e dallo schizzo di sangue che c'era su metà viso e sulla divisa, si capiva che aveva ucciso da poco, tral'altro come gli altri due.
"Giudeo! Dove credevi di andare?" Urlò. Il suo accento non era affatto tedesco, strano.
Lasciai stare questo stupido pensiero, e dissi quello che dovevo dimostrare. "Io sono tedesco."
Lui rise, di gusto. "Tu sei impuro." , detto questo i tre puntarono i fucili contro di me, al che deglutii.
"No!" Sentii una mano spostarmi da di fronte il tavolo, ed uscii il corpo esile di mia madre. Ma che diavolo?
"Fermi!" Mi posizionai di nuovo facendo da scudo davanti a mia madre, impugnando la pistola di mio padre.
"Portate me, non lei." Dissi. Sentii dei singhiozzi alle mie spalle, non potevo farci nulla, ma magari senza di me sarebbe stata meglio.
Il soldato fece una mezza risata, e rispose con tale ovvietà che mi fece incazzare ancora di più. "Che ci guadagno a prendere soltanto un giudeo e non due?"
Avevo ancora la pistola in pugno, e pensai ad una soluzione molto strana, insolita. Ci provai. "Voglio essere dalla vostra parte."

Lui smise di sorridere e mi guardò come se fossi ancora più strano per lui.
"Cosa cazzo stai blaterando? Tu non sei ariano."
Ce l'avrei mai fatta ad uccidere i miei 'simili'? Ne sarei stato capace? Sarei stato talmente coraggioso a stare dalla parte sbagliata per salvare mia madre?
La risposta mi fu data da sola quando pronunciai queste semplici ma complicate parole, che avevo sempre pensato.
"Io non sono impuro, sono tedesco."

N/A
Allora, ciao ragazze. Questa è un'altra storia, molto diversa. La sto scrivendo con questa fantastica ragazza diana_demetra ❤️
Ci terrei tanto che la leggeste, è molto importante per noi, ci stiamo lavorando un casino.
Nei prossimi capitoli vi spiegheremo il perché Zayn dice "In che guaio mi sono cacciato?"
Aspettatevi di tutto.
Alla prossima :)

Dia and Ala xx

103 • z.m. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora