Four.

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Mi guardò ancora una volta, quasi volesse trovare un valido motivo per confermare tutte le cose che aveva detto. Mi sfiorò delicatamente la guancia graffiata, al che trasalii leggermente.
Mi bruciava ancora molto, e molto probabilmente era un graffio abbastanza grande. Ma poco importava, c'erano ben altre cose più gravi a cui pensare.
"I-i tuoi occhi." sussurò. Alzai lo sguardo su di lui. Era impossibile che fosse così bello. Ma tanto bello; avrei voluto toccargli le labbra e sfiorargli le guance; sentire quella barba, come quella di papà. Per provare che quella bellezza era reale.
"Sono, spenti. Pieni di speranza ed altrettanta paura. Ma sono bellissimi. E gli occhi di un ebreo, non sono così belli." sussurò ancora, ed abbassò la testa, quasi a farmi capire, di non essere degno di guardarli.
"Ho paura Zayn."
Lui accarezzò la mia guancia, facendomi separare di poco le labbra. "Non devi averne 103. Devi cercare di essere forte. Altrimenti questo posto ti mangia. Ti consuma lentamente." sorrise amaro.
Chissà se in questo posto, non si sia mangiato anche lui.
Quasi ci rimasi male a sentirmi chiamare dinuovo 103. Ma alla fine cosa potevo farci. Yasmina era 103.

"Cos'hai dietro alla schiena?" Mi scese un colpo immediato. Sentì la terra tremare sotto i piedi e tutte le mie speranze, sgretolarsi come argilla al sole.
Scossi la testa ed ingoiai a stento un enorme groppo di saliva.
"103.." divenne tutt'antratto serio.
Mi venne un tuffo al cuore.
Abbassai la testa e tirai fuori il sacco, per quel che valeva, non poteva andar peggio. Me lo strappò letteralmente via dalle mani.
"Dove l'hai preso?"
"L'ho trovato nella mia capanna.." La voce mi tremò, e temetti il peggio.
Sorrise appena alla mia vista. Così piccola ed indifesa davanti a lui, e mi stupii.
"Speravo lo trovassi.."
Alzai lo sguardo di scatto. Ecco perché prima non c'era, era lui l'artefice.
"G-grazie.." farfugliai.
Sorrise di nuovo, e vi giuro che quasi non svenni. Allora non so perchè, ma sorrisi pure io.
Mi passò le dita sulle labbra, ed io socchiusi gli occhi.
"Prendi--" disse porgendomi del pane, sarà stato di mattinata. "-- mangialo piano 103, altrimenti starai male. Il tuo stomaco non è abituato a mangiare del pane. Per un paio di giorni dovrebbe bastare."
Con gli occhi lucidi e stracolmi di gioia gli saltai al collo, lasciando cadere a terra il sacco. Subito mi irrigidii, pensando di aver fatto un errore fatale, perché era lo stesso un soldato nazista. O no?
Ma mi stupì di sentire le sue braccia intorno alla mia vita, che mi stringevano, ed avevo la sensazione che mi stesse proteggendo. Era una sensazione davvero rilassante, bellissima. Volevo un abbraccio così, molto rassicurante. Mi serviva. Mi stava dando una possibilità di sopravvivenza, con quella pagnotta.

"Grazie.." sorrisi.
Scosse la testa e si passò una mano tra i capelli folti e scuri.
Magari era stupido pensarci, ma mi venne in mente che i miei di capelli erano rovinatissimi.
Il mio pensiero venne interrotto con gli occhi scuri di Zayn che mi fissavano, quasi ipnotizzati. Guardò le mie labbra, dischiudendo le sue, e poi quando il suo sguardo ritornò sul mio mi mancò di nuovo il fiato. Come potevano dei semplici occhi marroni essere così belli?
Le sue mani presero il mio viso, passarono anche fra i miei capelli rovinati.

"Non t'accorgi diavolo che sei, che tu sei bella come un angelo, 103."

E con quella frase che mi fece tremare il fiato, lui s'avvicinò cautamente verso di me. I nostri nasi si toccavano e dopo un tempo interminabile, appoggiò le sue labbra sulle mie. Restai ferma, estasiata dalle sue labbra morbide, e le mie guance si colorarono di un rosa acceso, imbarazzata. Perchè non avevo mai baciato. Io solamente strinsi le mie labbra sulle sue. In quel silenzio si sentii solo lo schiocco dei nostri baci umidi. Dovevo dirlo, ero molto impacciata.
"Non hai mai baciato, vero?" Mi chiese staccandosi.
Annuii spostano lo sguardo altrove, e per fortuna guardai dietro di lui, perché sennò non avrei mai visto i soldati trascinare le ragazze della mia capanna che venivano verso di noi.
"Z-Zayn, s-stanno arrivando!" Dissi con gli occhi pieni di paura, tremando. Presi subito il sacco da terra.
"Trattami come se non fossi nulla." Gli dissi.
Il suo sguardo cadde a terra, e parlò con un filo di voce. "Odio farlo." odia farlo? Come fa ad odiarlo? È il suo lavoro.
Il suo sguardo ritornò sul mio nel giro di pochi secondi, e vidi i suoi occhi neri.
"Forza hundin, cammina!" Mi prese per un braccio e mi trascinò nella mia ormai casa, e mi buttò per terra, facendomi gemere da dolore.
"Scusami Yasmina. Scusami tanto." Mi disse, e se ne andò. Buttai il sacco sotto il letto e dopo neanche un secondo i soldati entrarono con le ragazze. Mi spostai sul mio letto duro e mi tappai le orecchie e chiusi gli occhi. Non volevo vedere né sentire le disgrazie che quei tedeschi potevano fare e dire a quelle povere donne. Era inconcepibile.
Finalmente se ne andarono, non mi diedero neanche uno sguardo, tranne uno. Era quello che mi aveva spinta a terra, causandomi ferite che dovevano ancora cicatrizzarsi.
Mi fissò da capo a piedi, facendo un sorrisetto per niente buono, che mi fece inorridire.
"Che vuoi?" Sputai irritata.
Dovevo chiudere la mia bocca, non potevo rischiare ancora. Stranamente non mi urlò o picchiò, ma mi sorrise perverso. Rabbrividii.
"Sempre più aggressiva tu, eh?Imparerai a stare zitta."
Detto questo, se ne andò.

Era ormai ora di dormire. Prima di coricarmi sul letto scomodo presi un piccolo pezzo di pane, come mi aveva detto Zayn, e ne assaporai il gusto. Era uguale a come me lo ricordavo.
Cercai di riposare per il duro lavoro che mi aspettava il giorno dopo, ma non ci riuscii. Pensavo a Zayn:

e così si prese pure il mio primo bacio, insieme alla mia libertà, insieme al mio tutto. Ma lo avrei lasciato fare, perché sapevo ed ero convinta che non sarei mai riuscita a concludere tutte le mie prime volte.
Con la convinzione che uscire di qui, era come voler arrivare a toccare il cielo, e non sarei mai riuscita a trovare una scala tanto lunga.
Perciò non mi rimaneva altro che affidarmi a lui. Lui che era la cosa più prossima ad un incubo che avevo.

N/A
CI SCUSIAMO PER IL RITARDO. Scoprirete molte cose da ora in poi, penso che la storia vera e propria inizierà dal prossimo capitolo. È tutto da vedere!
Votate e commentate in tanti! Io e diana_demetra vi salutiamo. ❤️

Dia and Ala xx

103 • z.m. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora