Il destino è proprio crudele. Izuku aveva finalmente lasciato andare il passato, e ora quel passato si ritrovava in salotto. Non sapeva come reagire, era una prova quella? L'universo lo stava prendendo in giro, non c'era altra spiegazione. Nella sua testa vi erano solo confusione, ricordi, dolore. Non riusciva a mettere insieme delle parole, voleva dire qualcosa, ma cosa? Si doveva sbrigare, non poteva lasciar passare tutto quel tempo a osservarlo, la situazione si stava facendo più imbarazzante di quanto non fosse già.Bakugou era nel panico più assoluto. Cosa doveva dirgli? Doveva chiedergli scusa? Doveva semplicemente salutarlo? Le parole però non uscivano, erano bloccate, aveva paura che un semplice ciao avrebbe potuto uccidere il suo amico di infanzia, lì di fronte a lui.
Erano bloccati in un limbo, nessuno dei due osava proferire parola, sembrava passata un'eternità, quando in realtà erano appena 30 i secondi trascorsi.
Il giovane Midoriya deglutì, e alla fine, sorridendo come suo solito, disse: «Quindi sei tu il mio nuovo coinquilino, eh?»
Bakugou annuì solamente, poi scattò:
«Non sapevo tu fossi l'altro ragazzo che abita qui, io... Me ne vado, tranquillo, non vog-»
«Per me non è un problema Kacchan, puoi rimanere, sempre se a te non dispiace.»
Bakugou rimase ancora più sorpreso. Era confuso, ma doveva mantenere quell'apparenza da menefreghista, da superiore, così rispose: «Tch, a me non importa, un appartamento vale l'altro, pensavo che a te potesse dare fastidio.»
«Non mi dai affatto fastidio. Non ti vedo da tanto tempo, è stato solo strano vederti qui. Sono rimasto semplicemente molto sorpreso.» continuò senza dare la possibilità a Bakugou di rispondere «Ti chiedo scusa, ma sono davvero stanco, ho veramente bisogno di riposare. La casa non è molto grande, hai praticamente visto tutto, se non trovi qualcosa chiedi pure. Buonanotte, Kacchan.»
Izuku andò in camera e chiuse la porta dietro di sé. Perché? Perché aveva lasciato che rimanesse? Pensava di averlo lasciato andare, a quanto pare non era del tutto così. Si tolse la divisa, si cambiò e si buttò sul letto, addormentandosi tra i mille pensieri che affollavano la sua mente.
Bakugou sospirò appena un "buonanotte" dopo che Deku si fu chiuso in camera. Perché diavolo era rimasto? Maledetto lui e il suo voler sembrare sempre superiore all'altro. Ora si ritrovava a dividere la casa con il suo amico d'infanzia, colui che aveva allontanato quando erano appena bambini, o almeno, aveva provato ad allontanare. Deku gli era sempre rimasto appiccicato come una cozza, nonostante lui lo avesse sempre trattato veramente male.
Anche lui si ritirò in camera. Non trovò il sonno presto però: si rigirava nel letto, pensando a come sarebbero state le giornate da quel giorno in poi, a come si sarebbe sviluppato il loro rapporto. Sarebbero rimasti estranei? Sarebbero tornati amici? Doveva chiedergli scusa? Era cambiato davvero tanto fisicamente, e in divisa stava proprio bene... Un momento, ma a cosa era andato a pensare? Cercò di scacciare quel pensiero chiedendosi se fosse cambiato anche caratterialmente, anche se a una prima occhiata sembrava ancora il ragazzino dolce e sensibile, che non smetteva mai di parlare degli eroi. Infine, riuscì ad addormentarsi.
Il mattino seguente, Bakugou si svegliò e uscendo dalla camera non vide Deku. Andò in cucina e notò un biglietto sul tavolo con sopra delle chiavi attaccate a un portachiavi di All Might.
"Non so con cosa preferisci fare colazione, ma c'è del latte in frigo. Cereali, pane e marmellata sono nel primo sportello a sinistra, spero vadano bene. Appena stacco passo a fare la spesa, scrivimi se ti serve qualcosa, ti lascio il mio numero. Ieri sera mi sono dimenticato di darti la copia delle chiavi. Izuku – 3******6"
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Non sono mai riuscito a odiarti
FanficBakuDeku ambientata in un universo alternativo in cui Izuku non ha mai ricevuto il quirk da All Might.