03 - Primo appuntamento

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Sono in attesa.

Sono in trepidante attesa.

Non so cosa mi sia successo ma sono incredibilmente eccitata per questo primo appuntamento.

Che poi, voglio dire, la parola eccitazione in questi casi indica uno stato d'animo agitato. Il cuore che batte all'impazzata, la testa che non fa che pensare a lui. La pazienza che finisce appena scocca l'ora dell'appuntamento. Un'eccitazione emotiva che rende l'evento un super evento.

Mentre oggi io sono totalmente eccitata, fisicamente eccitata. Sento che il mio corpo non aspetti altro che il suo arrivo, sento un fuoco divampare dentro di me.

Si, perchè è da una settimana che penso alla sua decisione, alla sua forza. Alla sicurezza con cui mi ha preso e fatta appoggiare sul suo piano, nel locale dove l'ho conosciuto.

Alla forza con cui mi ha fatta sua, lì, senza pensarci neanche un momento.

E ora sono qui che lo attendo, eccitata al solo pensiero di come potrebbe andare a finire la serata.

Manca poco al suo arrivo, e mi metto davanti allo specchio, indecisa come mio solito, su abito e trucco. Mi guardo.

La scollatura importante del vestito scuro evidenzia il mio seno, non troppo grande ma sodo. L'abito, corto, scende lungo i miei fianchi, le curve ben evidenti, fino a mostrare le gambe coperte da un paio di calze autoreggenti scure. Alzo un po' il vestito a scoprirmi la coscia ammirando il reggicalze elegante e sensuale che contrasta con la mia pelle bianca.

Annuisco, mi sistemo rapidamente e si, mi sento una bomba sexy.

Una volta arrivato Sergio, salgo in macchina. L'odore all'interno dell'abitacolo è buonissimo. Dolce e pungente allo stesso tempo, sensuale.

Lo guardo, lo saluto con un semplice bacio sulla guancia e gli sorrido.

"Buonasera... dove mi porti?"

"Stai tranquilla piccola. ci penso io." - mi risponde con il suo tono sicuro di se - "sei uno schianto!"

Lo guardo sorridendo. Tra un discorso e l'altro Sergio mi porta in un locale molto elegante, non so se è il locale che fa per me, ma sicuramente, secondo lui, è un locale che fa per noi. E questo mi basta.

Per tutta la cena i suoi occhi mi scrutano. Mi controllano. Guardano ogni mio gesto. Inizialmente mi sento molto a disagio, ma ha qualcosa di magnetico che attira non solo il mio corpo, ormai in fiamme dalla voglia di sentirmelo addosso, ma anche la mente.

La sua sicurezza è come una calamita alla quale, io, non so resistere.

Poco prima dell'arrivo del dolce sposto la sedia avvicinandola alla sua. La sua mano subito ne approfitta venendo ad accarezzare la mia coscia, raggiungendo l'interno. La sento salire leggermente sotto il vestito e sfiorare delicatamente le mie mutandine.

Il calore che sento invadere lo stomaco divampa in un incendio fragoroso che raggiunge sia la mente che le mie parti più intime.

Una volta finita la cena e pagato il conto ci alziamo e, andando verso l'uscita, la sua mano si poggia sul mio sedere. Io l'abbraccio, baciandolo dietro l'orecchio.

"Ti voglio..." gli sussurro con tono sensuale e la voce tremante.

Saliti in macchina lo sguardo di Sergio si fa più intenso. Lo sento subito addosso, come se mi vedesse solamente adesso. Lo sento su di me, come se mi stesse spogliando con gli occhi, sento il suo tocco.

Appoggio le mie mani sulle gambe mentre lui avvia la macchina sorridendo. Non so se il gesto sia stato un piccolo gesto di pudore in una serata in cui mi sento invece sull'orlo di esplodere dalle voglie, oppure se sia stata la voglia di sentire la mia pelle con le dita. Una cosa sola è certa, ovvero che il fuoco si agita dentro di me e non riesco a spegnerlo.

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