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Sono Marta, ho 15 anni e sta per iniziare il mio primo giorno di liceo, mamma è  morta 6 mesi fa, inizialmente  ci sono stata male, ma nemmeno più  di tanto, forse è  stata una vera e propria liberazione. Dopo 4 mesi papà  ha trovato una nuova compagna, Anna, ha un figlio che si chiama Johe e oggi, dopo scuola si trasferiranno  qui da noi. Non sono molto felice di questo rapporto, ho paura che possa trattarmi male proprio come faceva mia madre. Mio padre è  l'unica persona che mi è  sempre stata vicina, ma ho imparato a crescere da sola, senza amore, in una famiglia senza amore.

Mi vesto, prendo lo zaino e mi diriggo  verso scuola;nel tragitto incontro un ragazzo in motorino, ha gli occhi marroni, capelli del medesimo colore con un taglio un po  particolare. È  parecchio gentile, si ferma accanto a me e si presenta:
"piacere johe, tu devi essere Marta"
"Si, come fai a conoscermi?"chiedo confusa
"Sono il tuo fratellastro, fratello, non so come vuoi chiamarmi"
"Ah, sei tu! Anche tu per il primo giorno?"
"Andremo in classe insieme sai" mi comunica
"Bene, mio padre ha trovato il modo per controllarmi allora" rispondo io fredda e mi incammino  in classe.

Entro e mi sistemo al secondo posto in seconda fila, arriva lui e cerca di parlarmi, ma non lo ascolto; dopo poco mi rendo conto di aver esagerato, mi alzo e mi diriggo in ultima fila, è  con dei suoi amici.
"Ehm scusate, johe, ti volevo chiedere scusa, ho esagerato un pochino, un po tanto in realtà, che ne dici di ripartire da zero?"
"Ci sto, stai tranquilla, capisco davvero, non preoccuparti" mi risponde lui.
Torno al posto e così  passano le 5 ore scolastiche. Usciamo e mi incammino  verso casa, oggi Johe sarebbe venuto a vivere da me con sua madre, volevo presentarmi in modo carino. Arrivo a casa e cerco papà, ma non lo trovo, vado in cucina e trovo una donna che mi dice:
"Tu devi essere Marta, piacere, sono Anna, la compagna di tuo padre" è  una donna parecchio carina, capelli biondi tendenti al rosso, occhi  marroni, labbra carnose, mi ricordava molto il figlio, infatti eccolo lì  che entra seguito da mio padre che mi saluta e mi chiede come fosse andata. Raccontiamo di essere in classe insieme durante il pranzo e per la prima volta non mi sento a disagio, non ho sentito tensione. Appena finiamo di mangiare mi diriggo in camera, ma dopo poco sento bussare.

Angolo autrice:
Ciao a tutti, spero vi piaccia, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e votate se vi va, un bacio
~Ludo

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