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Febbraio 2016

In quei giorni, il tempo ci regalò nuvole di cotone e vasti cieli azzurri. Londra non era mai stata così serena e accogliente. Non pioveva ormai da mesi e anche nella mia quotidianità il cielo si stava pian piano schiarendo. Mi ero infine rassegnata riguardo la chiusura della mia decennale storia d'amore con Michael. Ora lui si trova a Glasgow per lavoro. Non che abbia fatto ricerche per saperlo. Purtroppo ci sono amicizie che ancora ci accomunano.

Lui, a suo tempo, era il ragazzo più bello che avessi mai visto. Gli occhi azzurri mi avevano incantata fin da subito, intrappolandomi nella sua gabbia personale. Ero stata così fortunata ad averlo incontrato, a detta di molte mie coetanee. Accadde in un pomeriggio estivo, e quel momento è ancora impresso nella mia memoria, nonostante le vicissitudini che ne seguirono.

I primi mesi li abbiamo trascorsi come la classica coppia di novelli sposi, tra passeggiate al tramonto ed amplessi davanti al camino. Pregustavo ogni secondo e, alla fine di ogni litigio, terminavamo la giornata facendo l'amore. Michael è stato il mio primo, vero ragazzo. Una cosa di cui non mi pentirò mai.

"Chiedimi di restare" avevo urlato, tra le lacrime, alla fine di tutto. Non ricordo il reale motivo per cui abbiamo rotto, ma so per certo che nell'ultimo periodo non sopportavo più i suoi sbalzi d'umore. Molte volte tornava dal lavoro stanco e perciò si gettava sul letto, senza nemmeno salutarmi. Altre volte, era più passionale che mai e facevamo l'amore fino a tarda notte. Stamattina girovago per la città in cerca di un impiego.

L'ultimo risale a cinque mesi fa, quando mi mantenevo servendo ai tavoli di un fast food. Poco dopo ho capito che non era un lavoro dignitoso e la paga era pessima. "Meriti di meglio" diceva sempre mia madre. Ai tempi del liceo avevo molte ambizioni. Passavo dal voler fare l'attrice, a voler essere una famosa scrittrice, una giornalista, per un breve periodo sognavo di fare anche la stilista, ma finora non sono riuscita ad intraprendere nessuna di queste carriere.

La cameriera sembra essere il lavoro adatto a me. La ricerca di quel cartello, che potrebbe cambiarmi la vita, sembra vana. Mi fermo vicino alle scale della metropolitana, aspettando una qualche specie di indizio. Davanti a me Piccadilly Circus è illuminata a giorno. Questa città mi ha spesso affascinata e da sempre speravo di trasferirmici. Io sono nata a New York, ma ho origini italiane da parte di madre. Londra si trova quasi a metà strada, dopotutto.

[...]

Undici anni fa, quando avevo solo diciassette anni, ho conosciuto Michael. Quella sera ero andata in giro per locali con la mia migliore amica Jean.

Lei doveva incontrare uno dei suoi tanti spasimanti ed io, beh io dovevo farle da supporto, come sempre. Ero single da pochi mesi e non volevo saperne di ragazzi, almeno per il momento. Ricordo ancora quel preciso istante, quando i nostri occhi si sono incrociati, intenti a tuffarsi gli uni negli altri. Lui era all'ingresso del pub, braccio sopra alla spalla di una spilungona con i capelli biondo chiaro, mentre con gli occhi contemplava me. La ragazza accanto a lui non sembrò accorgersene.

Lui mi stava sorridendo, mostrando delle fossette adorabili agli angoli della bocca. Jean nel frattempo flirtava con Josh, lo spasimante. Era molto carino e sarebbero stati bene insieme, secondo i miei giudizi esperti. Ormai conoscevo bene Jean e i suoi particolari gusti in fatto di ragazzi sbagliati. "Non hai un amico per lei?" gli domandò Jean, forse dimenticandosi della mia presenza.

"Oh non importa. Non sono in cerca di un uomo" dissi e nello stesso momento guardavo il bel fusto al bancone del bar. Non sono mai stata brava a corteggiare. Per fortuna, quella sera, fu lui ad avvicinarsi. Lo vidi avanzare verso di me. In un primo momento pensai che volesse raggiungere qualcun altro, ma mi voltai e alle mie spalle c'era solo il muro.

𝙇𝙊𝙉𝘿𝙊𝙉 | 𝘍𝘢𝘴𝘴𝘣𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳, 𝘔𝘤𝘈𝘷𝘰𝘺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora