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Maggio 2016

Io e Michael abbiamo trascorso le ultime settimane prevalentemente tra le lenzuola. Così, in questo modo, ho potuto riconoscere quei brividi che ci hanno unito undici anni fa e che, a quanto pare, ancora ci legano. La passione non si è spenta, l'amore reciproco neanche.

Jean mi ha trovato un lavoro nel suo ufficio. Questo ha decisamente migliorato la mia vita, come anche il ritorno di Michael. Lui ha detto che resterà a Londra per un po'. Comincerò il nuovo lavoro oggi stesso. Ho i nervi a fior di pelle, mal di testa, nausea, ma nulla mi può fermare. Sono decisa a tenere questo lavoro.

Prendo la metropolitana insieme a lei e, appena arrivate, mi porta a fare un giro "turistico" presentandomi ai nuovi colleghi. Difficilmente riuscirò a ricordarmi tutti i nomi.

Mr. Brian Bennet è il nome che mi compare davanti. Ho la scrivania attaccata al muro dell'ufficio del mio nuovo capo. Non l'ho ancora conosciuto. Jean dice che sa essere gentile, ma anche scontroso e prepotente. Spero davvero di riuscire a tenermi questo lavoro. "Il precedente assistente era di una noia mortale e un ritardatario cronico" mi ha ripetuto Jean mentre salivamo con l'ascensore. "Fidati di me, ti adorerà" aveva continuato, riferendosi al signor Bennet.

Speriamo. Mi siedo alla mia postazione, muovendo il mouse a destra e a manca. Poi lo vedo arrivare. Capelli brizzolati e biondi, completo nero e cravatta azzurra. Davvero un bell'uomo. Mi sorride, porgendomi la mano. "Lei è la mia nuova segretaria?!" annuisco, ingoiando la saliva.

"Non la deluderò" stringe forte, quasi stritolandomi le dita, poi ritorna alla posizione iniziale allungando le braccia lungo i fianchi. "Mi hanno riferito che non ha precedenti con questo genere di lavoro..." non rispondo, continuando a fissarlo "...non c'è nessun problema. Cercherò di metterla a suo agio". Fa per andare nel suo ufficio, poi si ferma davanti alla porta.

"Ah, un'ultima cosa. Non deve essere imbarazzata. Qui siamo come una famiglia" mostra le fossette e mi fa l'occhiolino. Mi lascia da sola davanti al mio mac. Non mi ha dato nessun lavoro da svolgere, perciò vado sulla mia casella postale e apro un nuovo documento, scrivendo al mio ragazzo. Mi mancava chiamarlo così.

Da: Emily Sullivan

A: Michael Fischer

Data: 4 maggio 2016 10.51

Oggetto: Alla grande

Ciao amore, indovina? Sono seduta alla mia scrivania ed ho un Mac. Capisci? Un Mac. Dovevo lavorare in un ufficio per poterlo utilizzare. Il mio capo sembra gentile, ma ha detto Jean di non illudersi. A pranzo sto con lei e il secondo turno lo finisco alle quattro. Ci vediamo a casa mia. Ti amo.

Tanto perché voi lo sappiate, io e lui non abbiamo più parlato del motivo che ci ha spinto a lasciarci. Voglio godermi la vita, cogliere l'attimo come mi ha consigliato Jean. Nelle ultime settimane non ci sono state tempeste, solo cieli sereni e credo che questa volta andrà meglio. Lo amo così tanto, non vorrei perderlo per una cazzata.

𝙇𝙊𝙉𝘿𝙊𝙉 | 𝘍𝘢𝘴𝘴𝘣𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳, 𝘔𝘤𝘈𝘷𝘰𝘺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora