Epilogo

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È ufficialmente il giorno della vigilia di Natale e questa mattina mi alzo di buon'ora. Ci sono ancora tante cose da fare, da preparare. A pranzo ci incontreremo tutti a casa dei miei genitori. James è partito presto per andare a prendere suo figlio. Non è successo poi molto nell'ultima settimana. Sono riuscita a tenere la bocca chiusa su Michael e lui non si è fatto vivo. Magari è davvero andato via, o mi ha semplicemente lasciato perdere. Ci penso ancora mentre preparo il tacchino e le patate croccanti da servire come piatto principale. Le mie sorelle Mary e Cassandra mi aiutano con la farcia di nocciole tostate e con la preparazione del Cranberry. Salsa agrodolce ai mirtilli rossi. Poi c'è anche il Bread Sauce da servire con il tacchino. "Allora, quando conoscerò mio cognato?" domanda Mary mentre gira la salsa con un cucchiaio. "Sì, e anche il suo bambino. Com'è che si chiama?" aggiunge Cassie voltandosi verso il forno. "Edward. Ha solo tre anni. Non traumatizzatelo, altrimenti non lo vedrete più a queste feste in famiglia". Mary sgrana gli occhi. "Vi sposerete?" faccio spallucce, tornando con la mente alla proposta di Michael. Quanto l'ho aspettata. Ho atteso per anni quelle parole da parte sua, e sono arrivate troppo tardi. 

"Dobbiamo preparare il Pudding..." mamma si interpone tra di noi, urlando dall'altra stanza. "Sì ma senza frutta candita. James non la mangia. Magari gli faccio un dolce a parte". Mary sorride. "Sì, con le tue mani amorevoli ed esperte..." agita le sue nella mia direzione, parlando con malizia. "...fino a che punto siete arrivati? Avete già...?" Cassandra le da una gomitata. "Ti sembrano domande da porre alla nostra sorella minore?" Mary fa spallucce. "Ero solo curiosa. Sei stata solo con Michael e sappiamo tutti quanto era... come posso dire. Dotato?" sgrano gli occhi, sconvolta. "È meglio che tu vada in camera tua. Continuiamo noi qui..." replica Cassandra, raggruppando gli ingredienti del pudding sul tavolo. Appena restiamo da sole io e lei, la informo del ritorno di Michael. "Non mi dire! Quel bastardo! Che cosa gli hai detto?".

"Che sto con qualcuno e che sono molto felice" Cassandra sospira. "Ma? Lo so che c'è un ma. Hai quell'espressione che ormai conosco a memoria".

"Vuole riprovarci. Dice che gli sono mancata e che adesso sarebbe disposto a fare quel passo. Mi ha chiesto di andare a vivere insieme" lei spalanca la bocca, mostrandosi più scioccata di me. "Gli dirai di no, vero? Tu ami James, giusto?" faccio di sì con la testa e dopo la inclino, sbattendo le palpebre. "È che sono così confusa. Lui è Michael, capisci? Siamo Emily e Michael. Non è uno qualunque".

"Ma c'è anche James. Ricordati di lui. Ne avete passate tante in pochi mesi. Lo hai supportato, hai sconfitto quella strega della sua ex. Puoi avere una famiglia con lui. Hai già un ottimo rapporto con suo figlio. Non ricordo che tu mi abbia mai parlato male di James. So che da giugno non ti ha mai fatto pentire della tua scelta...".

"Sì, è vero. Non mi posso lamentare di lui. È perfetto, intelligente, comprensivo, divertente e c'è una forte chimica che ci unisce". Cassandra solleva le spalle, ammiccando. "Lo vedi? Non devi nemmeno pensarci. Lui è quello giusto per te. Cancella Michael dalla tua testa e dalla tua vita, per sempre". Mia sorella riesce a convincermi, risollevandomi l'umore. Prepariamo il pudding e dopo apparecchiamo la tavola, aspettando tutti gli invitati. Mi vado a cambiare, indossando un abito rosso con capelli sciolti in boccoli sulle spalle. Appena bussano alla porta, cammino rapidamente verso l'ingresso facendo un rumore assurdo con i tacchi contro il pavimento. James spalanca la bocca in un sorriso radioso, mentre tiene Edward attaccato al petto con un braccio. Con la mano libera trattiene delle buste con i regali. Dietro di lui c'è suo padre. "Entrate! Buon Natale!" James lascia andare suo figlio che inizia a correre verso il soggiorno. Così James mi scocca un bacio sulla guancia. "Siamo in ritardo?" – "No, mancano mio fratello e la sua ragazza". Fa le presentazioni. "Lui è Ray McGarret, mio padre" gli sorrido, entusiasta. "Sono contenta di poterla finalmente conoscere" non risponde e nemmeno mi porge la mano. "Avrei bisogno di un bicchiere. Il viaggio è stato lungo" – "Papà! Sai che non puoi bere" Ray sbuffa, scrollando le spalle. Ci lascia da soli, seguendo suo nipote. James mi chiede di perdonarlo. "Non importa. I padri sono così..." lo prendo per mano per trascinarlo in soggiorno. "Devo presentarti gli altri". Cassandra e Mary lo abbracciano e sottovoce mi sussurrano che approvano la mia scelta.

𝙇𝙊𝙉𝘿𝙊𝙉 | 𝘍𝘢𝘴𝘴𝘣𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳, 𝘔𝘤𝘈𝘷𝘰𝘺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora