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A fine serata, Michael mi accompagna fin sotto casa e, molto dolcemente mi bacia, augurandomi la buonanotte. Quando sono in camera mia, rammento i suoi grandi occhi azzurri e mi addormento così, sognando di noi. L'indomani la luce del sole, che filtra dalle veneziane, mi dà il buongiorno. Mi vesto in fretta e incontro Jean in centro. Esito nel parlarle di Michael, mentre lei non bada a niente raccontandomi del suo nuovo compagno.

Negli ultimi undici anni, ha avuto parecchie storie con uomini di diverso carattere e bellezza, ma con il medesimo cervello piccolo. Spero che quest'ultimo sia migliore. "Non immagini quanto sia bello, affascinante... Poi a letto, non te ne parlo neanche" rido, guardandola gesticolare. È davvero cotta a puntino. Questa situazione mi rammenta la prima settimana di relazione con Michael. Ero al settimo cielo, con la testa tra le nuvole e completamente infatuata.

Quasi ogni sera, era solito portarmi cioccolatini o rose rosse tanto che, a fine mese, avevo preso due chili. Ironicamente gli avevo chiesto di smetterla con i dolci e lui mi aveva risposto così:

"Sarai sempre la ragazza più bella del mondo, anche con i brufoli e più paffutella" non gli risposi, ma mostrai un sorriso enorme che, ancora oggi, non riesco a togliermi quando sono con lui. Era uno di quei sorrisi che prendono l'intera faccia, che parte da un orecchio e arriva all'altro.

È anche vero che Michael mi fa arrabbiare come nessun altro. Quando sono con lui, il corpo mi si accende di passione, rabbia, turbamento, tristezza, vulnerabilità. È mai possibile rinchiudere tutte queste emozioni nello stesso corpo?

"Tu? Hai qualche novità da raccontarmi?" mi domanda appena ha terminato il suo soliloquio. Scuoto la testa. Non posso raccontarle di Michael e, soprattutto, c'è qualcosa da dire? C'è stato solo un bacio, forse due, ma non abbiamo parlato di quello che ancora ci lega.

Non stiamo più insieme. È passato un anno, ormai. Lui tornerà a Glasgow ed io resterò qui, continuando a vivere da reclusa. "Hai la faccia di chi vuole dire qualcosa, ma non lo fa. Avanti, cosa c'è?" non posso nasconderle nulla, perché davanti a lei sono così trasparente.

"Okay, sono uscita con Michael ieri..." mi guardo le mani. Sono sudate e cianotiche. "Perché non me lo hai detto subito? A confronto la mia storia non ha nessun valore" rido. "Vi siete baciati? Avete fatto sesso? Raccontami tutto" infilo le mani nelle tasche dei jeans. "Si, ci siamo baciati. Mi ha portato a casa di sua sorella".

"Come ti sei sentita?". "Come se questo ultimo anno separati non fosse mai trascorso". "Lo ami ancora..." commenta, sorridendo "...ma non avete parlato di ciò che c'è ancora tra voi".

Per un secondo penso che mi abbia letto nel pensiero. La guardo con gli occhi semi chiusi, scrutandola. Come ci è riuscita? Annuisco, poi brontolo qualcosa e lei mi abbraccia. "Dovete parlarne. Oggi vi vedete?" faccio spallucce, poi prendo il cellulare e gli mando un messaggio.

𝙇𝙊𝙉𝘿𝙊𝙉 | 𝘍𝘢𝘴𝘴𝘣𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳, 𝘔𝘤𝘈𝘷𝘰𝘺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora