Ciò che osserva e ciò che è sotto - come è iniziato

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In una lontana notte d'inverno durante la lunga piaga delle acque bianche, sbirciai curiosa fuori dalla finestra.
Era notte e l'ora che sorge sopra di noi era ormai alta.
Molti erano ormai periti sotto i suoi colpi, lunghe notti ci attendevano d'ora in poi.
Potevo scorgere i cacciatori nelle loro esigue fila camminare nella notte eterna.
Una volta conobbi un ragazzo, non era nulla di particolare; ricordo però le sue mani.
Erano inusuali per un umano, troppo grandi, troppo capienti.
Decise di seguire i cacciatori e non ne sentii più parlare.
Ripresi a camminare seguendo quella strada che nemmeno conoscevo.
Erano anni che vivo in quel modo, ma per qualche motivo non riuscivo mai a fermarmi, dovevo per forza andare avanti.
Credo fosse intorno alla battaglia di Edo che qualcosa iniziò a cambiare.
Era strano lunga notte era stata dimenticata, sparita, come se non ci fosse mai stata; era come se tutto ciò che la mia mente ricordasse divenisse pian piano un disegno sbiadito di qualcosa irreale e inconclusivo. Molti di quelli che parlavano nella notte bianca la consideravano un interessante argomento di studio filosofico, come un cannocchiale che punta alla luna.
Non cercai mai di capire perché le persone non ricordassero, non mi interessava e non mi concerneva. Le acque bianche ormai erano passate, anche se non posso dire di sapere in che modo; fu come sei da un giorno all'altro tutto tornasse ad essere al suo corretto stato di saturazione, e la notte che per tanto tempo aveva regnato sul mondo si stesse ritirando lontano in un luogo sconosciuto all'uomo.
Non so dire cosa sia rimasto di essa, però di recente sono incappata in un luogo alquanto curioso devo dire.
Un piccolo mausoleo in una foresta di chissà quale parte del mondo, ormai non so nemmeno dove io mi trovi.
All'interno non c'era molto, anzi praticamente nulla, tranne una statua a grandezza naturale di un uomo.
È seduto a terra, rannicchiato su se stesso con qualcosa in mano.
Le mani... troppo grandi.
Cosa stanno contenendo?
Osservai che cosa stringeva tra le mani, era una sfera, grande quanto una piccola pesca; era fredda.
C'era qualcosa in quella sfera che mi sembrava familiare, la studiai a lungo tenendola fra le mani e solo dopo capì.

O piccolo cacciatore
tu che cerchi la salvezza nei luoghi più bui
come hai fatto a finire qui
portando tra le mani la
notte stessa?

Tutto inizia e tutto finisce...

È ora di finirla


TU che dici?

Racconti delle notti solitarieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora