CAPITOLO 13. - PT.3

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Silvia

La sigaretta scivola dalle mie labbra e cade a terra.

Rimango immobile.

Lui continua a fissarmi.

"I-io?" Balbetto.

"Si, tu."

"Che vuoi dire? Non capisco..."

"Dalla mattina della festa in cui ti ho vista per la prima volta non ho fatto altro che desiderarti. E ora sono venuto a prendermi ciò che mi spetta." Fa un passo verso di me e si piega ulteriormente.

Una ciocca dei suoi capelli mi tocca la fronte.

Comincio a tremare. Più la distanza tra i nostri volti diminuisce, più il mio corpo avvampa. 

"Toji... io... io non..."

"Andiamo, smettila di mentire. Ho visto come mi guardi."

La sua mano si avvicina alla mia spalla e, lentamente, le sue dita avvolgono una ciocca dei miei capelli, scostandola.

"Sento che il tuo corpo trema ogni volta che lo tocco. Riesco a percepire il tuo cuore che accelera ogni volta che ti vengo più vicino..."

Non rispondo. Rimango immobile, con la bocca semiaperta.

"So che mi vuoi. Mi desideri, come non hai mai desiderato nessun altro. E, per quanto tu lo voglia, non riesci a staccarti da me."

Pronuncia queste parole con estrema sicurezza e determinazione. E devo ammettere che non si sbaglia.

Sento la sua mano avvicinarsi al mio viso. Le sue dita, muovendosi lentamente, arrivano a sfiorare le mie labbra.

"Dimmi che cos'è che vuoi."

"Non voglio niente." Cerco di staccarlo da me, spingendolo indietro.

"Questo non è vero."

Non si lascia fermare, anzi, si avvicina ancora di più a me. "Tu mi vuoi. Ed io voglio sentirtelo dire."

"Ti ho detto che non voglio niente."

"Sei proprio una ragazzina ostinata... prima mi vieni a cercare, fai la spavalda, provocandomi , e poi mi spingi via da te. " Continua ad avvicinarsi ancora.

La sua fronte tocca la mia. "Ma non riuscirai ad allontanarmi. Non questa volta."

Pronunciando queste parole lentamente, sporge la sua bocca verso la mia. Le nostre labbra si toccano. Sento la sua mano afferrare la mia vita, poi, lentamente, salire su per la schiena, per il collo, fino ai capelli.

Un brivido mi scuote il corpo.

Non riesco più a trattenermi. "Ti voglio." Sussurro, quasi senza fiato.

Lui mi prende per i fianchi, e, girandomi, mi spinge contro il tronco dell'albero.

Poi, ancora più lentamente, si avvicina a me.

I nostri corpi si toccano.

Sento un calore indescrivibile percorrere tutto il mio corpo.

Comincia a baciarmi più intensamente. Sento che le sue mani stringono forte la mia vita, accorciando la lunghezza del mio vestito, già corto.

Le mie mani, invece, stringono forte i suoi capelli.

Mi abbandono completamente a questa sensazione così intensa. Non ho mai provato niente del genere.

D'improvviso mi stacco da lui.

Non posso.

Ho fatto una promessa a Gojo.

NON GIOCARE CON IL FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora