Perchè non resti?

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«Ma perchè se ti chiedo di restare
tu non resti?

Dici che hai paura, ma per cosa?
Ti dico di non pensarci, che tanto qui
di paure ce ne sono tante ma dopo un po' s'impara a non pensare.
Che se vivi in un quartiere come il mio, la vita impari ad amarla, o a non volerla: dipende dalla famiglia.
La mia, ad esempio, mi insegna ad amare me stessa prima della vita, perché non esiste giustificazione che tenga se confesso di non volermi bene. Perchè ho ricevuto due sberle per aver anche solo pensato di imitare quella mia amica che ogni giorno dimagriva a vista d'occhio: avevo sei anni ed era più facile reagire e zittirmi piuttosto che spiegarmi le ragioni per le quali comportamenti come quelli non fossero giusti nè tantomeno da imitare. Poi l'ho capito da sola, a dieci anni. Ho provato sulla mia pelle il dolore dell'abbandono. La sensazione di angoscia. Il dolore. La fame e poi la nausea. La nausea e poi la fame. La fame e poi il senso il colpa.
Ti dico di non pensarci, che tanto ora sono guarita e te lo posso assicurare.
Ma ripeti che hai paura e non sai nemmeno tu il motivo.
Allora io non so più cosa pensare se non che il problema sono io ed io soltanto. È così, non è vero? È per questo che non mi vuoi? Perchè sono una mazza da scopa? Era così che mi chiamavi con i tuoi amici, me lo ricordo bene.
Eppure un giorno i tuoi occhi si sono velati di compassione
ed io mi sono sentita a casa.
Ho sorriso perchè da quel momento in poi non mi hai più considerata come 'la mazza' ma perchè ero io e solo io sapevo darti quella serenità di tutti giorni. È così che mi hai scritto nella lettera di San Valentino.
Eppure sei andato via, di nuovo.
Ti chiedo di restare e tu dici che ti dispiace. Ma per cosa?
Se io sono qui
e tu a pochi passi da me
perchè non possiamo incontrarci?

Ma perchè se ti chiedo di restare
tu scappi via?»

La mia rinascita (Quel che resta di noi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora